PADOVA. Per gli scontri del 14 novembre 2012 davanti alla stazione, Zeno Rocca e Enrico Zulian erano agli arresti domiciliari, Marco Zanotto e Mattia Di Caro sottoposti all’obbligo di firma. Sono indagati per resistenza aggravata a pubblico ufficiale, lesioni e interruzione di pubblico servizio.
Un filmato depositato agli atti del processo contro i quattro attivisti del centro sociale Pedro accusati per gli scontri durante la giornata di sciopero europeo. Fonti della Questura di Padova hanno dichiarato che è stato fornito dalle forze di polizia: non vi sarebbero comportamenti irregolari degli agenti. Sulle gravissime parole pronunciate nel video? Si esclude nella maniera più assoluta che provengano da un dirigente della polizia.
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“Quel 14 novembre, al di là di come un qualunque cittadino la possa pensare e di come possa schierarsi con ‘poliziotti’ o ‘manifestanti’, è chiaramente passato un messaggio. Dopotutto, è meglio non scendere in piazza: i cortei finiscono per essere pilotati o strumentalizzati da pochi, può essere pericoloso. E non occorre ‘reprimere’ il dissenso con l’esercito per le strade, ma ‘soffocarlo’ lentamente. Non si può considerare la gestione delle piazze soltanto come qualcosa di pratico, occasionale e meramente formale. Le modalità corrispondono ad una scelta politica: così, quella che sembra forma si rivela essere sostanza. Da diverso tempo, nel caso dei cortei studenteschi, non vedevamo le forze dell’ordine agire in questo modo“.
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