«Si chiama Spirale della Deflazione Economica Imposta. Ne ho scritto per la prima
volta 4 anni fa ne “Il Più Grande Crimine”», ricorda Paolo Barnard. «Dissi che la
Germania e la Francia avevano progettato la distruzione dei paesi industrializzati
del sud Europa con l’adozione dell’euro, in particolare dell’Italia, perché era la
Piccola Media Impresa italiana che aveva stroncato quella tedesca, al punto che
nel 2000, prima dell’euro, l’Italia era il maggior produttore e la Germania
l’ultimo (dati Banca d’Italia)».
fare shopping da noi, perché «in quel comparto industriale abbiamo il miglior
sapere al mondo». E, grazie alla trappola dell’euro, che ha «deprezzato l’economia
italiana a livello albanese», i tedeschi comprano le aziende italiane a prezzi
stracciati. Lo conferma un recente report del “Financial Times”: «Le piccole medie
imprese tedesche si sono gettate in un’abbuffata trans-alpina, rendendole le più
attraenti acquirenti straniere in Europa di aziende italiane».
«Aziende della base industriale del Mittelstand tedesco ottengono accesso al
«Aziende della base industriale del Mittelstand tedesco ottengono accesso al
sapere tecnologico di aziende italiane in difficoltà, mentre in alcuni casi spostano
i loro quartieri generali oltr’alpe», scrive il quotidiano finanziario il 27 gennaio,
sottolineando l’importanza del “sapere tecnologico italiano”. «Le aziende tedesche
stanno afferrando opportunità d’espansione mentre la recessione sospinge verso
il basso il prezzo degli affari nel sud Europa in difficoltà». Per Barnard, è
esattamente «la Spirale della Deflazione Economica Imposta, per comprarci con
due soldi» grazie alle restrizioni promosse dal sistema Ue-Bce. Marcel Fratzscher,
direttore dell’istituto economico tedesco Diw, ammette che il terreno di caccia del
business tedesco è soprattutto l’area in crisi, dove i tedeschi possono “aiutare” le
piccole e medie aziende italiane, che «spesso faticano a ottenere credito». Ovvio:
«A noi la Germania ha proibito di avere una “banca pubblica” come la tedesca
Kfw», protesta Barnard. Una banca che, «barando sui deficit di Stato tedeschi, ha
versato miliardi in crediti alle aziende tedesche».
«A differenza delle aziende italiane – continua il “Financial Times” – le tedesche
«A differenza delle aziende italiane – continua il “Financial Times” – le tedesche
hanno poche difficoltà a trovare crediti». Una ricerca ha evidenziato che «le
banche italiane lavorano bene con le succursali tedesche in Italia, facendogli
credito, per proteggersi dai loro investimenti nelle aziende italiane in difficoltà».
Ma come, non erano in difficoltà le nostre banche? «Perché prestano ai tedeschi e
non a noi?». E’ un “trucco”, innescato dalla Deflazione Economica Imposta
dall’euro: «Le nostre aziende affogano, quindi le banche italiane strangolano le
aziende italiane perché sono in difficoltà, e arrivano i tedeschi a papparsi i nostri
marchi di prestigio a 2 soldi, e le banche italiane ci fanno affari». Norbert Pudzich,
direttore della Camera di Commercio Italo-Tedesca a Milano, dice che anche
prima della recessione le aziende italiane avevano difficoltà a trovare crediti,
perché ad esse manca lo stretto rapporto con le banche “di casa”, che invece le
aziende tedesche del Mittelstand hanno. Infatti, osserva Barnard, la stessa Kfw
«ha versato miliardi di euro di spesa pubblica sottobanco alle aziende tedesche,
barando, mentre costringevano noi a rantolare senza un centesimo dal governo».
«Tutto questo – conclude Barnard – io lo denunciai 4 anni fa, e mi davano del
«Tutto questo – conclude Barnard – io lo denunciai 4 anni fa, e mi davano del
pazzo. Questa è la distruzione pianificata di una civiltà, quella italiana, delle
nostre famiglie, dei nostri ragazzi. Questo è un crimine contro l’umanità,
perché lo stesso accade in altri paesi europei. Questo è nazismo economico».
I tedeschi? «Non cambieranno mai», sono «sterminatori nell’anima»,
andrebbero «commissariati dall’Onu per sempre». Barnard l’ha ripetuto in decine
di conferenze, mostrando una slide dell’“Economist”: ora, con la nostra economia
retrocessa a condizioni da terzo mondo «proprio a causa dell’Eurozona voluta da
Germania e Francia», la Germania e altre potenze vengono a rastrellare aziende
italiane pagandole quattro soldi. Tutto previsto: era un piano preciso. Se cessi di
immettere denaro nel sistema, proibendo allo Stato di spendere, vince chi bara –
in questo caso la Germania, in cu lo Stato finanzia (di nascosto) le aziende,
creando un enorme vantaggio competitivo, completamente sleale. La politica
italiana? Non pervenuta. E’ per questo che i “predatori” hanno campo libero. E il
paese precipita.
http://fuorisubito.blogspot.it/
Nessun commento:
Posta un commento
In un ottica di reciproco scambio di opinioni i commenti sono graditi. Solo da utenti registrati. Evitiamo ogni abuso nascondendoci nell'anonimato. Grazie