D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


mercoledì 30 maggio 2012

Tasse, sindaco di Silea toglie le bandiere italiane e non festeggerà il 2 giugno



Silvano Piazza (archivio)

TREVISO - "Ho rimosso le bandiere italiane fino a quando terminerà questo ignobile ladrocinio, e non sarò con Lei alla festa del 2 giugno": a scrivere queste tuonanti parole al prefetto di Treviso è il sindaco di Silea Silvano Piazza, vicino al Pd.

Alla base della presa di posizione la percezione, derivata dall'istituzione dell'Imu e dai vincoli del patto di stabilità, di essere "impotente e incapace di fronte ai miei concittadini che cercano un lavoro, che pretendono di arrivare con serenità alla fine del mese, che hanno bisogno di una casa, che si aspettano servizi e contributi per i figli che vanno a scuola, che chiedono un sostegno per il genitore non più autosufficiente, che necessitano di un supporto per mandare avanti l'impresa di famiglia in un momento di difficoltà".

Piazza rifiuta i "discorsetti di retorico amor patrio". "Silea è tra i Comuni più virtuosi d'Italia - spiega Piazza - ma lo Stato cosa fa? Si prende tutti i nostri soldi per sostenere chi spreca. O questa la Repubblica che dovrei festeggiare con lei? Quale discorsetto di retorico amor patrio dovrei ascoltare?". La decisione, sottolinea Piazza, deriva anche dal fatto che, secondo i calcoli di presunzione eseguiti dal Governo sull'Imu che il Comune di Silea dovrebbe incassare, la differenza fra questa e il gettito reale "è talmente ampia che teoricamente dell'imposta municipale non dovrebbe arrivare a Silea nemmeno un euro. Anzi - aggiunge il sindaco - dovremmo anche versarne in aggiunta". 

Le bandiere italiane ha detto sono state tolte dalla sede municipale e non saranno presenti lungo le strade in cui solitamente il 2 giugno vengono esposte. «L'iniziativa è del tutto personale - rileva Piazza, interpellato dall'Ansa - e con questa chiedo sostanzialmente al prefetto da che parte voglia stare, da quella dei sindaci o quella dello Stato leviatano che soffoca le realtà locali».

Nella missiva anche un appello a tutti i sindaci del Veneto. "Vi prego, ribelliamoci e respingiamo il giogo sottile e subdolo di chi ci governa secondo il modello del divide et impera. Troviamoci insieme il 2 giugno a Silea o dove volete voi - conclude - ma troviamoci insieme".

L'Anci è vicina a Piazza ma la Repubblica non si tocca. «Siamo vicini al collega ma il gesto mi sembra oltre le righe»: è l'opinione del presidente dell'Anci del Veneto, Giorgio Dal Negro, rispetto alla protesta annunciata dal sindaco di Silea. «Capisco che i tempi sono estremamente difficili e che le reazioni possono essere di qualsiasi tipo - aggiunge Dal Negro - ma la Repubblica italiana è il primo bene comune dei cittadini, non vedo come si possa non festeggiarla. Invito pertanto il collega a riflettere attentamente su una posizione che ci metterebbe in difficoltà». Dal Negro ha anche ricordato che la manifestazione dell'Anci nazionale è stata fissata per il prossimo 31 maggio proprio nel Veneto, a Venezia, perché questa è una regione in cui «la tensione rispetto allo stato centrale è particolarmente forte. Ci andremo magari incazzati, ma con fascia tricolore, bandiere e gonfaloni - ha concluso - perchè ad essere in discussione non è la Repubblica, casomai la sua conduzione».

Muraro auspica una protesta trasversale dei sindaci. «Mi auguro che la protesta annunciata dal sindaco di Silea, Silvano Piazza, sia fatta propria anche da altri sindaci, chiederò al nostro segretario provinciale di coinvolgerli». Lo ha detto oggi il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro (Lega), commentando l'iniziativa. «Auspico - aggiunge Muraro - che il 2 giugno, mentre si svolgono le celebrazioni, i sindaci arrivino con manifesti in cui si spiegano le ragioni per cui, a causa di uno Stato che peraltro crea differenze pesantissime fra le diverse aree del paese, non riescono a fare ciò che vorrebbero fare». «Se n'è parlato anche nell'ultimo direttivo della Lega. Spero - conclude - che nasca una protesta trasversale».

Zanonato: «Atteggiamenti esasperati». Il sindaco di Padova e vice presidente dell'Anci contesta la decisione di Piazza: «Certo è un momento duro, difficile, ma sono atteggiamenti sbagliati». Per Zanonato, in questa fase difficile c'è bisogno invece di collaborazione per risanare il Paese. «La bandiera - dice - ci rappresenta tutti; perché toglierla?». Anche non partecipare alla festa della repubblica in prefettura, rischia di essere - per Zanonato - un modo per fare torto al prefetto più che al ministro delle finanze.

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