Il Dr. Russell Blaylock, un esperto di neurotossicologia e di danni dello sviluppo neurologico, ha pubblicato dei dati impressionanti su quanto vengono nascosti i danni dei vaccini e in particolare i danni neurologici del mercurio contenuto nei vaccini pediatrici (1).
ECCO I FATTI
Ancora lo scorso 7 e 8 giugno 2000, al Simpsonwood Retreat Center di Norcross (Georgia, USA), si è tenuto un meeting che aveva per tema "Scientific Review of Vaccine Safety Datalink Information". Erano stati invitati 51 scienziati e medici, di cui 5 rappresentanti di altrettanti industrie farmaceutiche produttrici di vaccini (Smith Kline Beecham, Merck, Wyeth, North American Vaccine e Aventis Pasteur). Durante la conferenza gli scienziati si erano concentrati sullo studio del materiale emerso dal Vaccine Safety Datalink e in particolare sul lavoro del Dr. Thomas Verstraeten, che allora era un dipendente del National Immunization Program controllato dagli autorevoli Centers for Disease Control and Prevention (CDC) di Atlanta (USA).
Verstraeten aveva esaminato i dati del Vaccine Safety Datalink trovando una correlazione significativa tra l’assunzione di thimerosal (mercurio contenuto nei vaccini pediatrici) e diversi disturbi dello sviluppo neurologico pediatrico tra cui i tic, i ritardi e i disturbi del linguaggio e anche il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD).
La notizia di quella riunione (che fu fatta a porte chiuse) fu diffusa grazie ad una lettera che il deputato americano Dr. David Weldon inviò al direttore dei CDC, Dr. Julie L. Gerberding, per sapere come mai Verstraeten aveva pubblicato i suoi risultati sulla rivista Pediatrics solo quattro anni dopo e per di più presentando i dati in modo ambiguo e concludendo affermando quasi il contrario, e cioè che non vi era una correlazione certa tra i disturbi dello sviluppo neurologico e la somministrazione del thimerosal nei neonati (2). Il Dr. Russell Blaylock, che venne a conoscenza della lettera scritta dal deputato americano Weldon, contattò quest’ultimo e, impugnando la Freedom of Information Act con l’aiuto di un legale, si fece consegnare la documentazione.
Non va scordato di sottolineare che nella rivista dove ha pubblicato il suo studio, il Dr. Verstraeten ha dichiarato di lavorare per i CDC, mentre è noto che il ricercatore, poco dopo il meeting a porte chiuse tenutosi nello Stato della Georgia (2000), ha lasciato i CDC ed è andato a lavorare in Belgio per la GlaxoSmithKline, una delle maggiori produttrici di vaccini pediatrici e anche una delle maggiori ditte coinvolte in numerose cause legali per danni da vaccini. Pertanto, quando il lavoro è stato presentato alla rivista Pediatrics per la pubblicazione (2003), Verstraeten era già dipendente della GlaxoSmithKline da alcuni anni, ma questo conflitto di interesse non viene riportato nell’articolo.
Nel meeting avvenuto in Georgia, il Dr. Roger Bernier, direttore associato della ricerca scientifica nel National Immunization Program (CDC), ha ricordato che, alla luce dei numerosi lavori che dimostravano un danno del mercurio vaccinale, era stato chiesto alla FDA di indagare e questo ente governativo a sua volta, invece che promuovere studi adeguati ad hoc, ha chiesto informazioni non a ricercatori indipendenti, ma nientemeno che ai produttori di vaccini. Nell’aprile 1999, pertanto, un gruppo di ricercatori europei e di produttori di vaccini e farmaci si riunì per valutare il problema, ma, non emanò alcuna raccomandazione o modifica della comune prassi vaccinale. “In altre parole – commenta Blaylock – quella riunione è stata solo una messa in scena”.
Tornando al meeting del 2000, va anche precisato che il Dr. Bernier fece una dichiarazione incredibile, dato l’incarico ufficiale che rivestiva, perché disse: “Negli Stati Uniti c’è stato un crescente riconoscimento che l’esposizione cumulativa al mercurio contenuto nei vaccini può superare le dosi massime tollerabili secondo le linee guida ufficiali”. Per linee guida egli intendeva i limiti massimi di sicurezza dei livelli di esposizione al mercurio fissati da diverse agenzie ufficiali di regolamentazione: l’ATSDR (Agency For Toxic Substances and Disease Registry [3]), la FDA (Food and Drug Administration) e l’EPA (Environmental Protection Agency). Le linee guida di sicurezza più costantemente violate sono state quelle stabilite dall’EPA. Sulla base della consapevolezza di violare norme di sicurezza, Bernier aggiunse che “nel luglio 1999 si è giunti ad una dichiarazione congiunta del Public Health Service (PHS) e dell’American Academy of Pediatrics (AAP) nella quale si decise che, come obiettivo a lungo termine, è auspicabile rimuovere il mercurio dai vaccini perché è una fonte potenzialmente prevenibile di esposizione”.
A questo punto verrebbe da chiedersi dove erano l’American Academy of Pediatrics e il Public Health Service, che è ovviamente pagato con le tasse dei contribuenti, durante tutti i decenni d’uso del mercurio vaccinale e come mai non sapevano già da tempo che erano stati ampiamente superati i limiti di sicurezza e come mai non conoscevano l’immensa letteratura che dimostra gli effetti deleteri del mercurio sullo sviluppo del sistema nervoso dei neonati (4-9).
A quanto pare, i nostri “esperti” sembrano cadere dalle nuvole quando si parla di ampia documentazione sui danni da vaccini, specie per quanto riguarda gli effetti del mercurio sul neonato.
Il Dr. Roger Bernier ricorda anche che l’Advisory Committee on Immunization Practices (ACIP) “ha più volte analizzato questo problema, ma non si è mai espresso per consigliare l’uso dei vaccini pediatrici senza mercurio”. Inoltre, pure l’ACIP ha concluso che i vaccini contenenti thimerosal possono essere ancora usati, anche se “l’obiettivo a lungo termine” è di cercare di rimuovere il thimerosal il più presto possibile.
I RESPONSABILI DELLE CAMPAGNE VACCINALI PENSANO AI NOSTRI FIGLI?
Soffermiamoci ora su alcuni punti già esposti. La sintesi è questa:
- Disponiamo di centinaia di studi scientifici che nell’arco di decine d’anno denunciano i danni dei vaccini contenenti mercurio e tra questi abbiamo il recente studio di Verstraeten (cioè di uno scienziato addirittura pagato dai CDC e dall’industria farmaceutica) che dimostra anch’esso che il mercurio vaccinale può causare gravi lesioni al cervello del bambino.
- Abbiamo i dati inconfutabili che la quantità di mercurio contenuto nei vaccini pediatrici supera enormemente i limiti massimi tollerati dalle Agenzie tossicologiche.
- Sappiamo che i neonati, proprio perché sono teoricamente sani (e dovremmo mantenerli tali il più a lungo possibile) e proprio perché hanno la più lunga aspettativa di vita, devono essere trattati con una particolare attenzione. Un qualsiasi intervento medico su di essi, specie se preventivo, deve essere totalmente innocuo e non può far correre a loro alcun rischio, specie alla loro età in cui hanno una particolare debolezza immunitaria (per immaturità fisiologica) e sono quindi estremamente sensibili a sostanze o farmaci potenzialmente immunosquilibranti, alterazione che in essi potrebbe causare danni irreversibili.
- Sappiamo che negli Stati Uniti e in tutti i Paesi industrializzati viene fortemente pubblicizzata, e nel nostro pure con obbligo legale, la norma di attuare vaccinazioni di massa in milioni di neonati all’anno.
- Abbiamo dei Comitati governativi ufficiali con potere decisionale sulla politica vaccinale che ci dicono che i vaccini con mercurio si possono tranquillamente usare, ma che comunque (e questa sembra quasi una concessione bonaria) si deve togliere quanto prima il mercurio, intendendo con questo lasciare una cerca discrezionalità all’industria farmaceutica in modo da darle il tempo di smaltire le scorte e produrre nuovi vaccini senza mercurio (infatti, nel 1999 gli Stati Uniti hanno deciso di iniziare a togliere il mercurio dai vaccini, ma nonostante siano passati 11 anni il mercurio continua ad essere presente sia negli USA che, a maggior ragione, in Europa, Italia compresa).
Alla luce di questi fatti va detto che, a quanto pare, nessuno si preoccupa per i milioni di bambini che nel frattempo continueranno a ricevere i vaccini con mercurio fino … ad esaurimento delle scorte di magazzino!
Non scordiamo infatti che attualmente continuano a contenere mercurio i vaccini antinfluenzale, antitetanico-antidifterico , antiepatitico A e B.
Ma quello che è incredibile è che i Governi (non solo quello americano, ma anche il nostro e altri Governi europei) permettono tutto questo e ancora più incredibilmente è la scoperta che molte associazioni mediche americane (come l’American Academy of Pediatrics e l’American Academy of Family Practice), europee e italiane appoggiano questa politica incomprensibile e non prendono posizione!
Verrebbe allora da ipotizzare che tutto questo dimostri semplicemente che per i nostri “esperti di vaccini” la paura di inimicarsi l’industria farmaceutica e la perdita dei vantaggi personali che ciò comporterebbe è di gran lunga maggiore non solo della paura di fare brutta figura davanti l’opinione pubblica, ma anche del senso di responsabilità verso quei bambini che saranno irreversibilmente danneggiati da questi vaccini tossici.
Forse però possiamo aggiungere qualcosa di più che riguarda tutta l’organizzazione sanitaria dei Paesi industrializzati.
MA IL MERCURIO CONTENUTO NEI VACCINI FA VERAMENTE MALE?
Il mercurio è aggiunto alle fiale dei vaccini dal 1930 e da allora i nostri enti governativi statali o Ministeri della Salute non si sono mai preoccupati di indagare se il mercurio vaccinale è tossico o meno per i neonati e in particolare per il loro cervello, come se questo argomento fosse di scarsa rilevanza medica.
Nel meeting svoltosi nello Stato della Georgia si ammise che si sapeva poco o nulla degli effetti farmacocinetici e farmacodinamici dell’etilmercurio e ciò significa che nessuno si è preoccupato di studiare gli effetti sui sistemi biologici, e in particolare sul cervello dei neonati, del tipo di mercurio contenuto nei vaccini!
Nel documento di quel Convegno si affermò che non ci sono dati sulla secrezione da parte dell’organismo dell’etilmercurio e non si sa molto della sua tossicità, anche se è riconosciuto che passa facilmente la barriera ematoencefalica e quella placentare e può causare fenomeni di ipersensibilità, danni neurologici e persino la morte (non solo cellulare). Quindi, durante il meeting è stato affermato che “dato che noi non conosciamo gli effetti dell’etilmercurio, … ricorriamo agli studi sul metilmercurio”, sia perché pare che siano due molecole sovrapponibili a livello biologico, sia perché ci sono migliaia di studi su questa seconda forma di mercurio, che è quella che più facilmente ingeriamo consumando di frutti di mare (inutile ricordare che questa sostituzione si basa solo su una presunzione di identità di effetto e non certamente su dati scientifici certi … come se i nostri figli non meritassero adeguati studi ad hoc).
Nel medesimo meeting americano, il Dr. Johnson, un immunologo pediatra dell’Università medica del Colorado e del National Jewish Center for Immunology and Respiratory Medicine, disse che, data la pericolosità del mercurio, avrebbe preferito avere maggiori margini di sicurezza somministrando ad esempio dosi da 3 a 10 volte inferiori ai limiti considerati tossici (per la maggior parte delle sostanze, la FDA utilizza un margine di sicurezza che è 100 volte inferiore della dose considerata tossica). Sappiamo invece che, per quanto riguarda i vaccini pediatrici, ad ogni ciclo vaccinale noi abbiamo iniettato in neonati fino a 187,5 mcg di mercurio, mentre la dose massima permessa dall’EPA in un adulto è di 0,1 mcg/kg di peso corporeo al giorno, che per un bambino di 5 kg equivarrebbe a 0,5 mcg!
Se poi pensiamo che questi limiti di tossicità sono stati calcolati negli adulti sani e che noi invece iniettiamo mercurio a bambini di pochi mesi di vita, talvolta anche nati prematuramente e cioè totalmente immaturi dal punto di vista sia immunitario sia per la capacità di metabolizzare ed eliminare le sostanze tossiche, … si lascia al Lettore di trarre le relative conclusioni.
In ogni caso, come ho ampiamente spiegato in un mio libro (10) (Le Vaccinazioni Pediatriche. Revisione delle conoscenze scientifiche), tra le caratteristiche di tossicità accertata del mercurio vaccinale ricordo solo che:
- Quando viene iniettato per via parenterale, il mercurio è 10 volte più dannoso di quello ingerito per os o semplicemente inalato.
- La tossicità del mercurio viene potenziata dalla contemporanea presenza di alluminio e sostanze riducenti (sostanze sempre presenti nei vaccini pediatrici).
- Il mercurio non viene facilmente escreto dai bambini sotto i 6 mesi di vita (perché il loro fegato, che sarebbe deputato a questo processo, è ancora immaturo).
- Il mercurio entra molto facilmente (e si accumula) nei tessuti cerebrali del bambino, dato che la barriera ematoencefalica è più recettiva e permette il suo passaggio.
- I composti mercuriali alterano, e a dosi elevate bloccano, la mitosi cellulare, cioè le divisioni cellulari (con gravi conseguenze biologiche, specie in età pediatrica).
- Il meccanismo della tossicità del mercurio è dovuto all’estrema capacità di indurre la formazione di radicali liberi (aventi azione infiammatoria, citotossica, genotossica e apoptosica).
- L’azione tossica del mercurio è agevolata da una condizione di bassa capacità antiossidante (i neuroni cerebrali sono particolarmente vulnerabili, perché possiedono bassi livelli di agenti antiossidanti); i danni possono arrivare anche a modifiche cellulari, neuronofagia, astrogliosi, demielinizzazione e morte neuronale.
- Il mercurio inorganico è 10 volte più potente del piombo nell’inibire la formazione dei microtubuli neuronali.
CI POSSIAMO FIDARE DEI NOSTRI ESPERTI CHE PROMUOVONO LE CAMPAGNE VACCINALI?
Quello che vorrei sottolineare in questa sede è che quelli che noi chiamiamo “esperti in campo vaccinale”, e che sono quelli che decidono le politiche vaccinali di una intera Nazione con centinaia di migliaia o milioni di vaccinazioni neonatali all’anno, sono completamente al di fuori dei problemi concreti che un medico che lavora nel territorio deve invece quotidianamente affrontare.
Essi non hanno mai visto il dramma delle famiglie che prima avevano un bambino sano e ora si trovano con un bambino irreversibilmente cerebroleso per tutta la vita a causa delle vaccinazioni (vaccini che, tra l’altro, al giorno d’oggi sono scarsamente utili nei nostri Paesi industrializzati).
Questi “esperti” non sanno quanto numerosi sono i danni da vaccini, perché essi considerano solo i loro dati statistici (quasi sempre forniti da ricercatori finanziati dall’industria farmaceutica) e sappiamo che questi dati rappresentano solo una piccola parte della punta dell’iceberg sui danni da vaccini. Infatti, nel mio libro Le Vaccinazioni Pediatriche (10) ho ampiamente spiegato che si ritiene che i danni da vaccino denunciati e accettati siano solo una millesima parte della realtà!
È esperienza comunissima di tutti quelli che hanno avuto danni lievi o gravi in seguito ad una vaccinazione, o che si interessano di questo problema, scoprire come i medici di base (per svariati motivi, talvolta anche comprensibili) tendono a negare qualsiasi relazione tra vaccino e danno. Comunque, se anche un medico credesse in tale relazione, ci penserebbero le commissioni dell’ALSS o quelle ministeriali a negare e archiviare tutto.
Sembrerebbe che i nostri “esperti” si preoccupino solo di difendere le loro posizioni e quelle dell’industria farmaceutica, in modo da non alterare gli equilibri esistenti e proteggere il sempre più grande commercio di vaccini pediatrici che frutta miliardi di euro ogni anno ai produttori di questi farmaci.
Non bisogna scordare che per i nostri “esperti” il problema dei danni da vaccini è solo teorico e che non sono stati certamente loro a diffondere notizie su questo argomento che negli ultimi 10 anni sono invece diventate di dominio pubblico.
Infatti, tutta questa problematica è stata sollevata solo dai ricercatori indipendenti dall’industria farmaceutica, dai genitori dei bambini danneggiati e da quelle Associazioni che li rappresentano e che di solito sono nate proprio in seguito a tragiche esperienze vaccinali che in Italia hanno coinvolto finora migliaia di bambini.
Quindi, sembrerebbe che i nostri “esperti” si siano solo preoccupati di difendersi alle pressioni provenienti dall’esterno del loro gruppo di “convinti vaccinatori” e non si siano preoccupati di lavorare seriamente all’interno del problema per scoprire con onestà scientifica e coscienza se il problema esiste veramente o meno.
Possiamo con tutta tranquillità affermare che se non ci fosse stata una grande pressione esterna da parte dell’opinione pubblica, i nostri “esperti vaccinatori” avrebbero continuato ad aggiungere sempre più vaccini a vaccini (come ancora si continua a fare nel nostro Paese) e mercurio a mercurio in modo da allungare da una parte l’elenco dei vaccini tossici obbligatori e dall’altra rafforzare i loro legami con l’industria farmaceutica e con i politici con conseguente ritorno in vantaggi politico-economici. Solo quando il problema è diventato così evidente da essere di proporzioni epidemiche (come è ora, basti pensare all’aumento “epidemico” dell’autismo e di tutti i disturbi neuro-psichiatrici dei bambini d’oggi) e diventano sempre più frequenti le cause legali con richiesta di indennizzo, i nostri “esperti” decidono di riunirsi per valutare cosa possono fare …. forse non per un sentimento di amore o di pena verso i bambini danneggiati e le loro famiglie, ma probabilmente per cercare di trovare una soluzione che crei loro meno problemi e grazie alla quale possano salvaguardare i loro interessi personali prolungando il più possibile lo status quo.
CONCLUSIONE
Come medico, mi rincresce veramente doverlo affermare, ma sono convinto che oggi non è più possibile demandare ad altri la gestione della salute nostra e dei nostri figli. Purtroppo, ognuno deve sovrintendere a sé e ai suoi Cari e lo deve fare anche se non è laureato in Medicina.
I nostri nonni si servivano semplicemente del Buon Senso e noi dobbiamo imparare da loro.
Le vaccinazioni contro il virus influenzale annuale (11) (La Sindrome Influenzale in bambini e adulti), contro il virus A/H1N1 (l’influenza “suina”) (12) (L’influenza suina A/H1N1 e i pericoli della vaccinazione antinfluenzale) e in particolare contro il papillomavirus (13) (Vaccinare contro il Papillomavirus?) dovrebbero averci insegnato a sviluppare molto Buon Senso, ma se c'è ancora un sentimento irrazionale di paura, dato che è proprio su questo che l'ufficio marketing dell'industria farmaceutica fa leva e dato che temo che nei prossimi due anni ne vedremo delle “belle” in campo farmacologico, consiglio vivamente al Lettore di non accettare alcuna terapia nuova e di rafforzare le sue conoscenze e il suo senso critico approfondendo tali argomenti e tenendosi sempre aggiornato sulle novità attraverso siti di informazione sanitaria.
Forse per qualcuno sto chiedendo qualcosa che costa impegno, ma sono certo che anche costui concorderà con me che i nostri figli (… ma anche noi stessi) valgono ben più di qualche piccolo sacrificio.
Grazie.
Dr. Roberto Gava
(farmacologo, tossicologo)
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
1 - Cfr. http://www.whale.to/a/ blaylock.html.
2 - Verstraeten T, Davis RL, DeStefano F, et al. Safety of thimerosal-containing vaccines: a two-phase study of computerized health maintenance organization databases. Pediatrics 2003; 112: 1039-1048.
3 - ATSDR: Agenzia americana per le Sostanze Tossiche e per il Registro delle Malattie.
4 - Koos et al. Mercury toxicity in pregnant women, fetus and newborn infant. Am J Obstet And Gynecol. 1976:126;390-409.
5 - Blaylock R. L. Chronic microglial activation and excitotoxicity secondary to excessive immune stimulation: possible factors in Gulf War Syndrome and autism. J Amer Phys Surg 2004; 9: 46-51.
6 - Grandjean P, Budtz-Jorgensen E, White RF, Jorgensen PJ, Weihe P, Debes F, Keiding N. Methylmercury exposure biomarkers as indicators of neurotoxicity in children aged 7 years. Am J Epidemiol 1999 Aug 1;150(3):301-5.
7 - Environmental Working Group: Overloaded? New Science, New Insights about Mercury and Autism in Susceptible Children. Washington, DC: EWG Action Fund; 2004.
8 - Ball LK, Ball R, Pratt RD. An assessment of thimerosal use in childhood vaccines. Pediatrics 2001; 107: 1147-54.
9 - Geier MR, Geier DL. Thimerosal in childhood vaccines, neurodevelopment disorders and heart disease in the United States. J Am Phys Surg 2003; 8 (1): 6-11.
10 - Gava R. Le Vaccinazioni Pediatriche. Revisione delle conoscenze scientifiche. Edizioni Salus Infirmorum, Padova, 3a ed., 2010.
11 - Gava R. La Sindrome Influenzale in bambini e adulti. Edizioni Salus Infirmorum, Padova, 2007.
12 - Gava R. L’influenza suina A/H1N1 e i pericoli della vaccinazione antinfluenzale. Criteri scientifici di orientamento. Macro Edizioni & Edizioni Salus Infirmorum, Padova, 2009.
13 - Gava R., Serravalle E. Vaccinare contro il Papillomavirus? Quello che dobbiamo sapere prima di decidere. Edizioni Salus Infirmorum, Padova, 2a ed., 2009.
Ancora lo scorso 7 e 8 giugno 2000, al Simpsonwood Retreat Center di Norcross (Georgia, USA), si è tenuto un meeting che aveva per tema "Scientific Review of Vaccine Safety Datalink Information". Erano stati invitati 51 scienziati e medici, di cui 5 rappresentanti di altrettanti industrie farmaceutiche produttrici di vaccini (Smith Kline Beecham, Merck, Wyeth, North American Vaccine e Aventis Pasteur). Durante la conferenza gli scienziati si erano concentrati sullo studio del materiale emerso dal Vaccine Safety Datalink e in particolare sul lavoro del Dr. Thomas Verstraeten, che allora era un dipendente del National Immunization Program controllato dagli autorevoli Centers for Disease Control and Prevention (CDC) di Atlanta (USA).
Verstraeten aveva esaminato i dati del Vaccine Safety Datalink trovando una correlazione significativa tra l’assunzione di thimerosal (mercurio contenuto nei vaccini pediatrici) e diversi disturbi dello sviluppo neurologico pediatrico tra cui i tic, i ritardi e i disturbi del linguaggio e anche il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD).
La notizia di quella riunione (che fu fatta a porte chiuse) fu diffusa grazie ad una lettera che il deputato americano Dr. David Weldon inviò al direttore dei CDC, Dr. Julie L. Gerberding, per sapere come mai Verstraeten aveva pubblicato i suoi risultati sulla rivista Pediatrics solo quattro anni dopo e per di più presentando i dati in modo ambiguo e concludendo affermando quasi il contrario, e cioè che non vi era una correlazione certa tra i disturbi dello sviluppo neurologico e la somministrazione del thimerosal nei neonati (2). Il Dr. Russell Blaylock, che venne a conoscenza della lettera scritta dal deputato americano Weldon, contattò quest’ultimo e, impugnando la Freedom of Information Act con l’aiuto di un legale, si fece consegnare la documentazione.
Non va scordato di sottolineare che nella rivista dove ha pubblicato il suo studio, il Dr. Verstraeten ha dichiarato di lavorare per i CDC, mentre è noto che il ricercatore, poco dopo il meeting a porte chiuse tenutosi nello Stato della Georgia (2000), ha lasciato i CDC ed è andato a lavorare in Belgio per la GlaxoSmithKline, una delle maggiori produttrici di vaccini pediatrici e anche una delle maggiori ditte coinvolte in numerose cause legali per danni da vaccini. Pertanto, quando il lavoro è stato presentato alla rivista Pediatrics per la pubblicazione (2003), Verstraeten era già dipendente della GlaxoSmithKline da alcuni anni, ma questo conflitto di interesse non viene riportato nell’articolo.
Nel meeting avvenuto in Georgia, il Dr. Roger Bernier, direttore associato della ricerca scientifica nel National Immunization Program (CDC), ha ricordato che, alla luce dei numerosi lavori che dimostravano un danno del mercurio vaccinale, era stato chiesto alla FDA di indagare e questo ente governativo a sua volta, invece che promuovere studi adeguati ad hoc, ha chiesto informazioni non a ricercatori indipendenti, ma nientemeno che ai produttori di vaccini. Nell’aprile 1999, pertanto, un gruppo di ricercatori europei e di produttori di vaccini e farmaci si riunì per valutare il problema, ma, non emanò alcuna raccomandazione o modifica della comune prassi vaccinale. “In altre parole – commenta Blaylock – quella riunione è stata solo una messa in scena”.
Tornando al meeting del 2000, va anche precisato che il Dr. Bernier fece una dichiarazione incredibile, dato l’incarico ufficiale che rivestiva, perché disse: “Negli Stati Uniti c’è stato un crescente riconoscimento che l’esposizione cumulativa al mercurio contenuto nei vaccini può superare le dosi massime tollerabili secondo le linee guida ufficiali”. Per linee guida egli intendeva i limiti massimi di sicurezza dei livelli di esposizione al mercurio fissati da diverse agenzie ufficiali di regolamentazione: l’ATSDR (Agency For Toxic Substances and Disease Registry [3]), la FDA (Food and Drug Administration) e l’EPA (Environmental Protection Agency). Le linee guida di sicurezza più costantemente violate sono state quelle stabilite dall’EPA. Sulla base della consapevolezza di violare norme di sicurezza, Bernier aggiunse che “nel luglio 1999 si è giunti ad una dichiarazione congiunta del Public Health Service (PHS) e dell’American Academy of Pediatrics (AAP) nella quale si decise che, come obiettivo a lungo termine, è auspicabile rimuovere il mercurio dai vaccini perché è una fonte potenzialmente prevenibile di esposizione”.
A questo punto verrebbe da chiedersi dove erano l’American Academy of Pediatrics e il Public Health Service, che è ovviamente pagato con le tasse dei contribuenti, durante tutti i decenni d’uso del mercurio vaccinale e come mai non sapevano già da tempo che erano stati ampiamente superati i limiti di sicurezza e come mai non conoscevano l’immensa letteratura che dimostra gli effetti deleteri del mercurio sullo sviluppo del sistema nervoso dei neonati (4-9).
A quanto pare, i nostri “esperti” sembrano cadere dalle nuvole quando si parla di ampia documentazione sui danni da vaccini, specie per quanto riguarda gli effetti del mercurio sul neonato.
Il Dr. Roger Bernier ricorda anche che l’Advisory Committee on Immunization Practices (ACIP) “ha più volte analizzato questo problema, ma non si è mai espresso per consigliare l’uso dei vaccini pediatrici senza mercurio”. Inoltre, pure l’ACIP ha concluso che i vaccini contenenti thimerosal possono essere ancora usati, anche se “l’obiettivo a lungo termine” è di cercare di rimuovere il thimerosal il più presto possibile.
I RESPONSABILI DELLE CAMPAGNE VACCINALI PENSANO AI NOSTRI FIGLI?
Soffermiamoci ora su alcuni punti già esposti. La sintesi è questa:
- Disponiamo di centinaia di studi scientifici che nell’arco di decine d’anno denunciano i danni dei vaccini contenenti mercurio e tra questi abbiamo il recente studio di Verstraeten (cioè di uno scienziato addirittura pagato dai CDC e dall’industria farmaceutica) che dimostra anch’esso che il mercurio vaccinale può causare gravi lesioni al cervello del bambino.
- Abbiamo i dati inconfutabili che la quantità di mercurio contenuto nei vaccini pediatrici supera enormemente i limiti massimi tollerati dalle Agenzie tossicologiche.
- Sappiamo che i neonati, proprio perché sono teoricamente sani (e dovremmo mantenerli tali il più a lungo possibile) e proprio perché hanno la più lunga aspettativa di vita, devono essere trattati con una particolare attenzione. Un qualsiasi intervento medico su di essi, specie se preventivo, deve essere totalmente innocuo e non può far correre a loro alcun rischio, specie alla loro età in cui hanno una particolare debolezza immunitaria (per immaturità fisiologica) e sono quindi estremamente sensibili a sostanze o farmaci potenzialmente immunosquilibranti, alterazione che in essi potrebbe causare danni irreversibili.
- Sappiamo che negli Stati Uniti e in tutti i Paesi industrializzati viene fortemente pubblicizzata, e nel nostro pure con obbligo legale, la norma di attuare vaccinazioni di massa in milioni di neonati all’anno.
- Abbiamo dei Comitati governativi ufficiali con potere decisionale sulla politica vaccinale che ci dicono che i vaccini con mercurio si possono tranquillamente usare, ma che comunque (e questa sembra quasi una concessione bonaria) si deve togliere quanto prima il mercurio, intendendo con questo lasciare una cerca discrezionalità all’industria farmaceutica in modo da darle il tempo di smaltire le scorte e produrre nuovi vaccini senza mercurio (infatti, nel 1999 gli Stati Uniti hanno deciso di iniziare a togliere il mercurio dai vaccini, ma nonostante siano passati 11 anni il mercurio continua ad essere presente sia negli USA che, a maggior ragione, in Europa, Italia compresa).
Alla luce di questi fatti va detto che, a quanto pare, nessuno si preoccupa per i milioni di bambini che nel frattempo continueranno a ricevere i vaccini con mercurio fino … ad esaurimento delle scorte di magazzino!
Non scordiamo infatti che attualmente continuano a contenere mercurio i vaccini antinfluenzale, antitetanico-antidifterico
Ma quello che è incredibile è che i Governi (non solo quello americano, ma anche il nostro e altri Governi europei) permettono tutto questo e ancora più incredibilmente è la scoperta che molte associazioni mediche americane (come l’American Academy of Pediatrics e l’American Academy of Family Practice), europee e italiane appoggiano questa politica incomprensibile e non prendono posizione!
Verrebbe allora da ipotizzare che tutto questo dimostri semplicemente che per i nostri “esperti di vaccini” la paura di inimicarsi l’industria farmaceutica e la perdita dei vantaggi personali che ciò comporterebbe è di gran lunga maggiore non solo della paura di fare brutta figura davanti l’opinione pubblica, ma anche del senso di responsabilità verso quei bambini che saranno irreversibilmente danneggiati da questi vaccini tossici.
Forse però possiamo aggiungere qualcosa di più che riguarda tutta l’organizzazione sanitaria dei Paesi industrializzati.
MA IL MERCURIO CONTENUTO NEI VACCINI FA VERAMENTE MALE?
Il mercurio è aggiunto alle fiale dei vaccini dal 1930 e da allora i nostri enti governativi statali o Ministeri della Salute non si sono mai preoccupati di indagare se il mercurio vaccinale è tossico o meno per i neonati e in particolare per il loro cervello, come se questo argomento fosse di scarsa rilevanza medica.
Nel meeting svoltosi nello Stato della Georgia si ammise che si sapeva poco o nulla degli effetti farmacocinetici e farmacodinamici dell’etilmercurio e ciò significa che nessuno si è preoccupato di studiare gli effetti sui sistemi biologici, e in particolare sul cervello dei neonati, del tipo di mercurio contenuto nei vaccini!
Nel documento di quel Convegno si affermò che non ci sono dati sulla secrezione da parte dell’organismo dell’etilmercurio e non si sa molto della sua tossicità, anche se è riconosciuto che passa facilmente la barriera ematoencefalica e quella placentare e può causare fenomeni di ipersensibilità, danni neurologici e persino la morte (non solo cellulare). Quindi, durante il meeting è stato affermato che “dato che noi non conosciamo gli effetti dell’etilmercurio, … ricorriamo agli studi sul metilmercurio”, sia perché pare che siano due molecole sovrapponibili a livello biologico, sia perché ci sono migliaia di studi su questa seconda forma di mercurio, che è quella che più facilmente ingeriamo consumando di frutti di mare (inutile ricordare che questa sostituzione si basa solo su una presunzione di identità di effetto e non certamente su dati scientifici certi … come se i nostri figli non meritassero adeguati studi ad hoc).
Nel medesimo meeting americano, il Dr. Johnson, un immunologo pediatra dell’Università medica del Colorado e del National Jewish Center for Immunology and Respiratory Medicine, disse che, data la pericolosità del mercurio, avrebbe preferito avere maggiori margini di sicurezza somministrando ad esempio dosi da 3 a 10 volte inferiori ai limiti considerati tossici (per la maggior parte delle sostanze, la FDA utilizza un margine di sicurezza che è 100 volte inferiore della dose considerata tossica). Sappiamo invece che, per quanto riguarda i vaccini pediatrici, ad ogni ciclo vaccinale noi abbiamo iniettato in neonati fino a 187,5 mcg di mercurio, mentre la dose massima permessa dall’EPA in un adulto è di 0,1 mcg/kg di peso corporeo al giorno, che per un bambino di 5 kg equivarrebbe a 0,5 mcg!
Se poi pensiamo che questi limiti di tossicità sono stati calcolati negli adulti sani e che noi invece iniettiamo mercurio a bambini di pochi mesi di vita, talvolta anche nati prematuramente e cioè totalmente immaturi dal punto di vista sia immunitario sia per la capacità di metabolizzare ed eliminare le sostanze tossiche, … si lascia al Lettore di trarre le relative conclusioni.
In ogni caso, come ho ampiamente spiegato in un mio libro (10) (Le Vaccinazioni Pediatriche. Revisione delle conoscenze scientifiche), tra le caratteristiche di tossicità accertata del mercurio vaccinale ricordo solo che:
- Quando viene iniettato per via parenterale, il mercurio è 10 volte più dannoso di quello ingerito per os o semplicemente inalato.
- La tossicità del mercurio viene potenziata dalla contemporanea presenza di alluminio e sostanze riducenti (sostanze sempre presenti nei vaccini pediatrici).
- Il mercurio non viene facilmente escreto dai bambini sotto i 6 mesi di vita (perché il loro fegato, che sarebbe deputato a questo processo, è ancora immaturo).
- Il mercurio entra molto facilmente (e si accumula) nei tessuti cerebrali del bambino, dato che la barriera ematoencefalica è più recettiva e permette il suo passaggio.
- I composti mercuriali alterano, e a dosi elevate bloccano, la mitosi cellulare, cioè le divisioni cellulari (con gravi conseguenze biologiche, specie in età pediatrica).
- Il meccanismo della tossicità del mercurio è dovuto all’estrema capacità di indurre la formazione di radicali liberi (aventi azione infiammatoria, citotossica, genotossica e apoptosica).
- L’azione tossica del mercurio è agevolata da una condizione di bassa capacità antiossidante (i neuroni cerebrali sono particolarmente vulnerabili, perché possiedono bassi livelli di agenti antiossidanti); i danni possono arrivare anche a modifiche cellulari, neuronofagia, astrogliosi, demielinizzazione e morte neuronale.
- Il mercurio inorganico è 10 volte più potente del piombo nell’inibire la formazione dei microtubuli neuronali.
CI POSSIAMO FIDARE DEI NOSTRI ESPERTI CHE PROMUOVONO LE CAMPAGNE VACCINALI?
Quello che vorrei sottolineare in questa sede è che quelli che noi chiamiamo “esperti in campo vaccinale”, e che sono quelli che decidono le politiche vaccinali di una intera Nazione con centinaia di migliaia o milioni di vaccinazioni neonatali all’anno, sono completamente al di fuori dei problemi concreti che un medico che lavora nel territorio deve invece quotidianamente affrontare.
Essi non hanno mai visto il dramma delle famiglie che prima avevano un bambino sano e ora si trovano con un bambino irreversibilmente cerebroleso per tutta la vita a causa delle vaccinazioni (vaccini che, tra l’altro, al giorno d’oggi sono scarsamente utili nei nostri Paesi industrializzati).
Questi “esperti” non sanno quanto numerosi sono i danni da vaccini, perché essi considerano solo i loro dati statistici (quasi sempre forniti da ricercatori finanziati dall’industria farmaceutica) e sappiamo che questi dati rappresentano solo una piccola parte della punta dell’iceberg sui danni da vaccini. Infatti, nel mio libro Le Vaccinazioni Pediatriche (10) ho ampiamente spiegato che si ritiene che i danni da vaccino denunciati e accettati siano solo una millesima parte della realtà!
È esperienza comunissima di tutti quelli che hanno avuto danni lievi o gravi in seguito ad una vaccinazione, o che si interessano di questo problema, scoprire come i medici di base (per svariati motivi, talvolta anche comprensibili) tendono a negare qualsiasi relazione tra vaccino e danno. Comunque, se anche un medico credesse in tale relazione, ci penserebbero le commissioni dell’ALSS o quelle ministeriali a negare e archiviare tutto.
Sembrerebbe che i nostri “esperti” si preoccupino solo di difendere le loro posizioni e quelle dell’industria farmaceutica, in modo da non alterare gli equilibri esistenti e proteggere il sempre più grande commercio di vaccini pediatrici che frutta miliardi di euro ogni anno ai produttori di questi farmaci.
Non bisogna scordare che per i nostri “esperti” il problema dei danni da vaccini è solo teorico e che non sono stati certamente loro a diffondere notizie su questo argomento che negli ultimi 10 anni sono invece diventate di dominio pubblico.
Infatti, tutta questa problematica è stata sollevata solo dai ricercatori indipendenti dall’industria farmaceutica, dai genitori dei bambini danneggiati e da quelle Associazioni che li rappresentano e che di solito sono nate proprio in seguito a tragiche esperienze vaccinali che in Italia hanno coinvolto finora migliaia di bambini.
Quindi, sembrerebbe che i nostri “esperti” si siano solo preoccupati di difendersi alle pressioni provenienti dall’esterno del loro gruppo di “convinti vaccinatori” e non si siano preoccupati di lavorare seriamente all’interno del problema per scoprire con onestà scientifica e coscienza se il problema esiste veramente o meno.
Possiamo con tutta tranquillità affermare che se non ci fosse stata una grande pressione esterna da parte dell’opinione pubblica, i nostri “esperti vaccinatori” avrebbero continuato ad aggiungere sempre più vaccini a vaccini (come ancora si continua a fare nel nostro Paese) e mercurio a mercurio in modo da allungare da una parte l’elenco dei vaccini tossici obbligatori e dall’altra rafforzare i loro legami con l’industria farmaceutica e con i politici con conseguente ritorno in vantaggi politico-economici. Solo quando il problema è diventato così evidente da essere di proporzioni epidemiche (come è ora, basti pensare all’aumento “epidemico” dell’autismo e di tutti i disturbi neuro-psichiatrici dei bambini d’oggi) e diventano sempre più frequenti le cause legali con richiesta di indennizzo, i nostri “esperti” decidono di riunirsi per valutare cosa possono fare …. forse non per un sentimento di amore o di pena verso i bambini danneggiati e le loro famiglie, ma probabilmente per cercare di trovare una soluzione che crei loro meno problemi e grazie alla quale possano salvaguardare i loro interessi personali prolungando il più possibile lo status quo.
CONCLUSIONE
Come medico, mi rincresce veramente doverlo affermare, ma sono convinto che oggi non è più possibile demandare ad altri la gestione della salute nostra e dei nostri figli. Purtroppo, ognuno deve sovrintendere a sé e ai suoi Cari e lo deve fare anche se non è laureato in Medicina.
I nostri nonni si servivano semplicemente del Buon Senso e noi dobbiamo imparare da loro.
Le vaccinazioni contro il virus influenzale annuale (11) (La Sindrome Influenzale in bambini e adulti), contro il virus A/H1N1 (l’influenza “suina”) (12) (L’influenza suina A/H1N1 e i pericoli della vaccinazione antinfluenzale) e in particolare contro il papillomavirus (13) (Vaccinare contro il Papillomavirus?) dovrebbero averci insegnato a sviluppare molto Buon Senso, ma se c'è ancora un sentimento irrazionale di paura, dato che è proprio su questo che l'ufficio marketing dell'industria farmaceutica fa leva e dato che temo che nei prossimi due anni ne vedremo delle “belle” in campo farmacologico, consiglio vivamente al Lettore di non accettare alcuna terapia nuova e di rafforzare le sue conoscenze e il suo senso critico approfondendo tali argomenti e tenendosi sempre aggiornato sulle novità attraverso siti di informazione sanitaria.
Forse per qualcuno sto chiedendo qualcosa che costa impegno, ma sono certo che anche costui concorderà con me che i nostri figli (… ma anche noi stessi) valgono ben più di qualche piccolo sacrificio.
Grazie.
Dr. Roberto Gava
(farmacologo, tossicologo)
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
1 - Cfr. http://www.whale.to/a/
2 - Verstraeten T, Davis RL, DeStefano F, et al. Safety of thimerosal-containing vaccines: a two-phase study of computerized health maintenance organization databases. Pediatrics 2003; 112: 1039-1048.
3 - ATSDR: Agenzia americana per le Sostanze Tossiche e per il Registro delle Malattie.
4 - Koos et al. Mercury toxicity in pregnant women, fetus and newborn infant. Am J Obstet And Gynecol. 1976:126;390-409.
5 - Blaylock R. L. Chronic microglial activation and excitotoxicity secondary to excessive immune stimulation: possible factors in Gulf War Syndrome and autism. J Amer Phys Surg 2004; 9: 46-51.
6 - Grandjean P, Budtz-Jorgensen E, White RF, Jorgensen PJ, Weihe P, Debes F, Keiding N. Methylmercury exposure biomarkers as indicators of neurotoxicity in children aged 7 years. Am J Epidemiol 1999 Aug 1;150(3):301-5.
7 - Environmental Working Group: Overloaded? New Science, New Insights about Mercury and Autism in Susceptible Children. Washington, DC: EWG Action Fund; 2004.
8 - Ball LK, Ball R, Pratt RD. An assessment of thimerosal use in childhood vaccines. Pediatrics 2001; 107: 1147-54.
9 - Geier MR, Geier DL. Thimerosal in childhood vaccines, neurodevelopment disorders and heart disease in the United States. J Am Phys Surg 2003; 8 (1): 6-11.
10 - Gava R. Le Vaccinazioni Pediatriche. Revisione delle conoscenze scientifiche. Edizioni Salus Infirmorum, Padova, 3a ed., 2010.
11 - Gava R. La Sindrome Influenzale in bambini e adulti. Edizioni Salus Infirmorum, Padova, 2007.
12 - Gava R. L’influenza suina A/H1N1 e i pericoli della vaccinazione antinfluenzale. Criteri scientifici di orientamento. Macro Edizioni & Edizioni Salus Infirmorum, Padova, 2009.
13 - Gava R., Serravalle E. Vaccinare contro il Papillomavirus? Quello che dobbiamo sapere prima di decidere. Edizioni Salus Infirmorum, Padova, 2a ed., 2009.
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