Nessuno si salva nella guerra tra Hamas e Israele e i bambini non fanno eccezione in questo conflitto che li colpisce intrappolati come il resto
della popolazione all’interno della Striscia.
The children’s war
In totale, l’Ong Save the Children calcola che i bambini morti dall’inizio delle ostilità nel 2007 sono circa 605, e 2.179 quelli feriti. Il prezzo della guerra che pagano i bambini. Cifre approssimate e destinate con ogni probabilità a peggiorare col passare delle ore. Numeri che hanno scatenato ieri l’ira del premier turco Erdogan: “Israele sarà maledetto per i bambini e le donne innocenti morti sotto le
bombe. Sarà maledetto per le lacrime versate dalle madri palestinesi”.
Unicef - I racconti dei testimoni trasmettono il senso della tragedia: “Qui non si muore solo per i bombardamenti, ma anche per la paura e i bambini sono le prime vittime", denuncia padre Manuel Musallam, parroco di Gaza e direttore della scuola cattolica Sacra Famiglia. “I bambini stanno letteralmente impazzendo a causa dei bombardamenti.
Piangono e gridano continuamente. Sono in una condizione di stress costante” conclude padre Musallam. L’angoscia per la sorte dei più piccoli è stata espressa a più riprese da agenzie internazionali e Ong. “I bambini continuano a pagare il prezzo più alto della guerra”, ha dichiarato il presidente di Unicef Italia Vincenzo Spadafora. “Basti pensare che un bambino su tre a Gaza sia affetto da ritardi della crescita a causa della malnutrizione cronica e che, nel Territorio Palestinese Occupato, circa 3.000 bambini muoiono ogni anno a causa di malattie prevenibili o curabili”. La guerra, quindi, non fa che aggravare un’emergenza già esistente.
La guerra di Gaza non ha lasciato dietro di sé soltanto macerie e vittime, ma anche tanti bambini orfani che hanno assistito a episodi di violenza. L’Unicef e i suoi partner stanno organizzando dei programmi di recupero psicosociale, attraverso il ritorno a scuola, l’incontro, la socializzazione.
È quanto rivela Gaza’s Children: falling behind, il rapporto lanciato da Save the Children insieme all’organizzazione Medical Aid for Palestinians (MAP), per denunciare le drastiche condizioni igienico-sanitarie di una popolazione messa in ginocchio dal duro
embargo iniziato 5 anni fa - su Twitter l'hashtag è #EndGazaBlockade. “Operazione Piombo Fuso” - “I bambini di Gaza vivono in condizioni di prigionia, intrappolati in un lembo di terra avverso che gli impedisce anche solo di sognare un futuro migliore – dichiara Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia –.
L’unica fonte di acqua corrente disponibile a Gaza è terribilmente pericolosa perché contaminata da concimi e scorie umane.Con 1 milione e 700.000 persone ammassate in appena 365 kmq – di cui oltre 800.000 sono bambini – lo stato di salute per migliaia di persone è gravemente a rischio, a causa del blocco imposto nel 2007 al transito di merci e persone. Migliaia le famiglie impossibilitate ad acquistare o produrre derrate alimentari, ed il rischio di malnutrizione cronica resta alto, colpendo il 10% di bambini al di sotto dei 5 anni; l’anemia, solitamente provocata da deficit alimentari e in particolare di ferro, affligge il 58.6% dei bambini in età scolare, il 68.1% dei bambini tra i 9 e i 12 mesi e il 36.8% di donne in stato di gravidanza. Dall’inizio del blocco nel 2007, è raddoppiato il numero di bambini al di sotto dei 3 anni curati per diarrea, perché costretti a bere un’acqua
Articolo scritto da Simona Pagliarini --Sabrina--
fonte chrome://newtabhttps//www.facebook.com/ l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.in formazioneweb.org%2Fnotizi e%2Festeri%2F2103-gaza-la- guerra-dei-bambini-.html&h =UAQE9LUUU
In totale, l’Ong Save the Children calcola che i bambini morti dall’inizio delle ostilità nel 2007 sono circa 605, e 2.179 quelli feriti. Il prezzo della guerra che pagano i bambini. Cifre approssimate e destinate con ogni probabilità a peggiorare col passare delle ore. Numeri che hanno scatenato ieri l’ira del premier turco Erdogan: “Israele sarà maledetto per i bambini e le donne innocenti morti sotto le
bombe. Sarà maledetto per le lacrime versate dalle madri palestinesi”.
Unicef - I racconti dei testimoni trasmettono il senso della tragedia: “Qui non si muore solo per i bombardamenti, ma anche per la paura e i bambini sono le prime vittime", denuncia padre Manuel Musallam, parroco di Gaza e direttore della scuola cattolica Sacra Famiglia. “I bambini stanno letteralmente impazzendo a causa dei bombardamenti.
Piangono e gridano continuamente. Sono in una condizione di stress costante” conclude padre Musallam. L’angoscia per la sorte dei più piccoli è stata espressa a più riprese da agenzie internazionali e Ong. “I bambini continuano a pagare il prezzo più alto della guerra”, ha dichiarato il presidente di Unicef Italia Vincenzo Spadafora. “Basti pensare che un bambino su tre a Gaza sia affetto da ritardi della crescita a causa della malnutrizione cronica e che, nel Territorio Palestinese Occupato, circa 3.000 bambini muoiono ogni anno a causa di malattie prevenibili o curabili”. La guerra, quindi, non fa che aggravare un’emergenza già esistente.
La guerra di Gaza non ha lasciato dietro di sé soltanto macerie e vittime, ma anche tanti bambini orfani che hanno assistito a episodi di violenza. L’Unicef e i suoi partner stanno organizzando dei programmi di recupero psicosociale, attraverso il ritorno a scuola, l’incontro, la socializzazione.
È quanto rivela Gaza’s Children: falling behind, il rapporto lanciato da Save the Children insieme all’organizzazione Medical Aid for Palestinians (MAP), per denunciare le drastiche condizioni igienico-sanitarie di una popolazione messa in ginocchio dal duro
embargo iniziato 5 anni fa - su Twitter l'hashtag è #EndGazaBlockade. “Operazione Piombo Fuso” - “I bambini di Gaza vivono in condizioni di prigionia, intrappolati in un lembo di terra avverso che gli impedisce anche solo di sognare un futuro migliore – dichiara Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia –.
L’unica fonte di acqua corrente disponibile a Gaza è terribilmente pericolosa perché contaminata da concimi e scorie umane.Con 1 milione e 700.000 persone ammassate in appena 365 kmq – di cui oltre 800.000 sono bambini – lo stato di salute per migliaia di persone è gravemente a rischio, a causa del blocco imposto nel 2007 al transito di merci e persone. Migliaia le famiglie impossibilitate ad acquistare o produrre derrate alimentari, ed il rischio di malnutrizione cronica resta alto, colpendo il 10% di bambini al di sotto dei 5 anni; l’anemia, solitamente provocata da deficit alimentari e in particolare di ferro, affligge il 58.6% dei bambini in età scolare, il 68.1% dei bambini tra i 9 e i 12 mesi e il 36.8% di donne in stato di gravidanza. Dall’inizio del blocco nel 2007, è raddoppiato il numero di bambini al di sotto dei 3 anni curati per diarrea, perché costretti a bere un’acqua
Articolo scritto da Simona Pagliarini --Sabrina--
fonte chrome://newtabhttps//www.facebook.com/
Nessun commento:
Posta un commento
In un ottica di reciproco scambio di opinioni i commenti sono graditi. Solo da utenti registrati. Evitiamo ogni abuso nascondendoci nell'anonimato. Grazie