D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


mercoledì 8 maggio 2013

Eco(R)esistenza: Rischio Biologico


ALIMENTI CONTAMINATI ed Industrializzati - 1
(da microbi, pesticidi, NanoParticelle ed altro...- Additivi = Tossinfezioni alimentari)
Questa potrebbe essere l'Azienda che vi controllera' nel molto prossimo futuro

Per noi e' ormai il tempo di reclamare la nostra salute ed una alimentazione salubre non industrializzata !
Se vogliamo avere sempre una buona salute e vivere bene fino alla tarda eta', dobbiamo alimentarci come si deve, con cibi biodinamici e NON toccati, ne' trasformati dall'industria alimentare !

"AROMI SINTETICI" nei Cibi trasformati dall'industria alimentare:
Leggete attentamente le etichette sulle confezioni dei cibi lavorati e trasformati dall'industria (biscotti, dolci, carne, formaggi, salumi, latti, pani, ecc.) e controllate se e quali sono gli AROMI indicati,
in genere li trovate scritti in fondo alla scritta "Ingredienti".
Se trovate scritto: AROMI, senza la parola "naturale", si tratta di sostanze chimiche pericolose per la Salute !
NON acquistateli !
E' INDISPENSABILE per stare sempre BENE e' l'assunzione quotidiana, per certi periodi, di acqua Basica a pH min. di 7,35 > 11 (almeno 1,5 lt)
Le bevande troppo saline e/o le bevande industriali, non vanno bevute giornalmente e/o spesso, anche e per le loro forti acidita', in quanto influiscono sull'alterazione dei giusti valori di pH dell'acqua del corpo.
L'acidosi e' la base fisiologica del Cancro - Il Conflitto Spirituale Irrisolto, ne e' la Causa primaria


Franco Berrino, uno dei maggiori studiosi italiani del rapporto fra alimenti e tumori, spiega quali alimenti evitare e quali scegliere: "Mangiamo quello che è prodotto dall’orto in stagione (non pomodori tutto l’anno), così siamo sicuri che non prendiamo troppo di una sola sostanza protettiva". “La Francia ha tassato la Coca-Cola e le altre bevande zuccherate ? Sono d’accordo, anzi sarei favorevole ad aumentare la tassazione in proporzione della quantità di zucchero che viene aggiunto a tutti gli alimenti”.
Lo dice Franco Berrino, uno dei maggiori studiosi italiani del rapporto fra alimenti e tumori, già direttore del Dipartimento di Medicina Predittiva e per la Prevenzione all’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Milano.
”Tanto ormai lo zucchero viene aggiunto dappertutto – continua Berrino – specie nelle bevande zuccherate, totalmente da evitare secondo il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro, che hanno la caratteristica di non aumentare la sazietà.
Quindi anche quando hai mangiato a strafogarti, riesci sempre a bere un bicchiere di Coca-Cola che magari ti aiuta pure a digerire… ma contiene il cosiddetto sciroppo di glucosio o fruttosio, che è sempre più presente negli alimenti”.
Cioè un sottoprodotto della lavorazione del mais ?
“Esatto. È diventato molto importante nell’industria alimentare data l’iperproduzione di mais negli Stati Uniti, e dato che costa meno dello zucchero.
Ma si sospetta sia una delle cause dell’epidemia dell’obesità. L’amido di mais viene scisso in glucosio, e poi meta o più di questo glucosio viene trasformata in fruttosio… Così, oltre all’indice glicemico abbastanza elevato del glucosio libero, il fruttosio ha un’azione perversa: aumenta la resistenza all’insulina, dunque controindicato per i diabetici (ora anche i diabetologi stanno sconsigliando ai pazienti di usare il cibo per i diabetici), e inoltre aumenta la resistenza alla leptina, che è l’ormone prodotto dal tessuto adiposo che dice al cervello guarda che c’è tanta ciccia, riduci l’appetito !”
Perciò il fruttosio favorisce pure l’immagazzinamento dei grassi…
Già. Oltre al fatto che chi mangia zuccheri e farine raffinate onnipresenti (ad esempio fa colazione con caffelatte zuccherato, biscotti o marmellata) ha un rapido aumento della glicemia che provoca un’immediata iperproduzione pancreatica di insulina…. che a sua volta fa abbassare la glicemia, provocando un senso di fame che porta ad introdurre nuovamente zuccheri… che però fanno immediatamente rialzare la glicemia e quindi l’insulina, provocando una nuova fase di ipoglicemia (per cui si arriva a pranzo con il buco nello stomaco)… Un circolo vizioso che alla lunga può portare all’obesità.
Lei infatti dichiarò a Report che la farina 00 è veleno.
Ovviamente un veleno che uccide poco a poco, non subito… Del resto nelle brioche o in quasi tutti i prodotti di pasticceria c’è ancora la margarina, che venne inventata come sostituto più economico del burro.
Venne pure raccomandata come sostituto del burro da noi medici (dicendo che non avrebbe fatto male al cuore), che siamo sempre caduti nella trappole dell’industria alimentare, per poi scoprire che era molto peggio del burro. La margarina è un altro sottoprodotto di lavorazione fatto idrogenando gli oli ottenuti ad esempio dal mais e dalla soia. Oli che a loro volta sono sottoprodotti ottenuti sgrassando il mais e la soia con cui si alimentano i ruminanti degli allevamenti intensivi, per farli crescere più rapidamente.
Le nostre vacche non vedono più erba nella loro vita. Ed è per questo che l’olio di soia, che non è stato mai usato nell’alimentazione delle civiltà orientali fondata sulla soia, ha inondato il mercato mondiale: tutto l’olio estratto doveva essere usato in qualche modo. Noi mangiamo dunque i sottoprodotti dell’alimentazione animale industrializzata.
A proposito di oli, fanno male i fritti o fanno male gli oli per friggere ?
La frittura di per sé non è tossica, ma lo è se usiamo oli che sono fatti per “friggere”: che sono spesso a base di olio di palma, cioè grassi saturi a catena corta. Il consumo di grassi saturi è una delle cause dell’esagerato livello di colesterolo nelle nostre popolazioni, e dunque dell’insorgenza di malattie cardiovascolari. Evitiamo pure l’olio di soia, usato da gran parte dei ristoranti in quanto meno costoso. Bisogna friggere in olio extravergine di oliva o in olio di sesamo.
Dobbiamo ridurre i grassi saturi, che sono di recente stati tassati dalla Danimarca, dunque quali alimenti ?
Latte, formaggio, burro, carni rosse… oggi anche le carni di maiale, perché oggi alimentato con scarti di produzione dei caseifici.
Anche il latte e i prodotti caseari ?
I prodotti lattiero caseari sono spesso associati alla salute delle ossa, più per la pressione dell’industria del settore, molto generosa coi medici, che per studi convincenti a riguardo. Non c’è nemmeno ragione di bere il latte tutti i giorni. E anzi ci sono ragioni contrarie…
Ma allora che dobbiamo mangiare ?
Più cereali integrali, legumi, verdura e frutta fresca, meno zuccheri e cereali raffinati, meno carni, latticini e grassi animali, meno sale e meno alimenti conservati sotto sale.
Queste le raccomandazioni preventive dopo decenni di ricerche cliniche ed epidemiologiche sul ruolo dell’alimentazione nella genesi delle malattie croniche che caratterizzano il mondo moderno. Chi mangia più verdure si ammala meno di cancro rispetto a chi mangia poche verdure. Così facciamo nel progetto Diana, per la prevenzione alimentare del tumore alla mammella. Mangiamo quello che è prodotto dall’orto in stagione (non pomodori tutto l’anno), così siamo sicuri che non prendiamo troppo di una sola sostanza protettiva.
Non vanno bene nemmeno i supporti vitaminici ?
In nessun caso si è documentata l’utilità di prendere dei supplementi vitaminici ad alte dosi, mentre in alcuni casi essi hanno portato perfino a un aumento dell’incidenza dei tumori. Circa un terzo dei tumori maligni (probabilmente molto sottostimato) potrebbe essere prevenuto facilmente seguendo le raccomandazioni del Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro. Ed è ora che la politica se ne avveda, data l’enorme spesa per la sanità.
Dovremmo investire sulla prevenzione e informazione più che sui farmaci. Io ho quasi 70 anni, la maggior parte dei miei coetanei prendono quotidianamente farmaci, e per delle patologie evitabili. La politica non fa nulla per evitare il collasso del sistema sanitario. Nessun sistema sanitario al mondo potrà resistere all’incremento delle condizioni legate alla sindrome metabolica e al costo dei farmaci relativi”.

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Bruxelles Ago. 2012 - L'Unione Europea torna ad autorizzare l'uso di farine animali per l'alimentazione dei bovini da carne.
A 12 anni dallo scandalo del morbo della "mucca pazza" l'Europa torna ad autorizzare l'alimentazione degli animali da carne, con resti di pesce e di altri animali !
vedi: Tubercolosi Bovina + Allevamenti intensivi - 1 + Allevamenti intensivi - 2 + Appello agli allevatori + Mucche a terra

Vedi Comunicato ECHA PDF sulle sostanze PERICOLOSE utilizzate in agricoltura ed alimentazione.

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Prof. Altieri: Cibus in Primis: Ecco un caso che ci riguarda tutti, senza eccezioni ! - Giugno 2012
In italia...che ha metà della superficie agricola della Francia, si irrorano 150.000 ton di pesticidi... il doppio della Francia, per cui ci avveleniamo moltiplicando per 4, soprattutto su Viti, Frutta e Verdure, ma anche su Grano e tutto il resto...

Vi segnalo il lungometraggio francese "Nos enfants nous accuseront" (I nostri figli ci accuseranno), realizzato da Jean-Paul Jaud, anno 2008, che affronta il tema del necessario passaggio a mense bio per i bambini e dei danni causati anche dai pesticidi nell’alimentazione - video:http://www.nosenfantsnousaccuseront-lefilm.com/
Il lungometraggio è basato sulla vera storia di Barjac, un piccolo paese a vocazione agricola della campagna francese, nella regione del Gard dove il sindaco ha imposto la conversione al biologico della mensa della locale scuola pubblica come passo concreto verso la sostenibilità, con tutte le difficoltà incontrate e le conseguenze sociali ed economiche.

Il film denuncia inoltre il tasso altissimo di malattie croniche fra i bambini dovuti all’utilizzo di (NdR: vaccini) + pesticidi nelle coltivazioni: ricordiamo che in Francia come in tutti i paesi con agricoltura “industriale” e non organica ogni anno vengono utilizzati nelle campagne 76.000 tonnellate di pesticidi, con un’ipoteca sulla vita futura dei nostri figli.
Il lungometraggio viene proiettato in tutte le scuole francesi per sensibilizzare i giovanissimi alla realtà ecoambientale e alla sostenibilità ambientale.
Ecco il trailer da guardare e passare:
http://www.tuttogreen.it/nos-enfants-nous-accuseront-mense-bio-e-film-denuncia-di-jean-paul-jaud/

Commento NdR: pur approvando e sostenendo la campagna CONTRO l’agricoltura chimica, in quanto siamo a favore della agricoltura biologica-biodinamica, vogliamo ricordare che i bambini si ammalano facilmente, soprattutto perche’ sono stati immunodepressi, intossicati ed infiammati gia’ e da quando sono neonati, dai Vaccini che hanno subito e quindi sono facilmente preda di qualsiasi malattia, appena assumono ulteriori contaminanti tossico-nocivi, come i vaccini che hanno gia’ subito. Gli stessi bambini NON vaccinati, anche se non utilizzatori dell’agricoltura biologica, NON si ammalano come i bambini vaccinati !
Questa e’ la semplice verita’ !

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Gli Endocrine Disruptors (espressione che letteralmente significa "interferenti endocrini") sono sostanze chimiche esogene che possono interferire con il sistema endocrino del corpo umano, mimando o alterando l'azione degli ormoni endogeni.
Queste sostanze possono essere sia di origine naturale sia di origine artificiale e includono: farmaci, pesticidi (tra cui il DDT), diossina, sostanze plastificanti (tra cui il bisfenolo A e gli ftalati) e composti di origine vegetale (tra cui i fitoestrogeni).
Gli Endocrine Disruptors possono essere presenti in oggetti della vita quotidiana, ad esempio: alimenti o prodotti a contatto con alimenti (come le bottiglie di plastica o le lattine delle bibite), prodotti per la cura personale (detergenti, profumi, cosmetici), strumenti medici, vernici e pavimentazioni. Una direttiva della Commissione Europea vieta la fabbricazione (a partire dal 1° marzo 2011) e la vendita (a partire dal 1° giugno 2011) di biberon contenenti bisfenolo A.

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I PESTICIDI danneggiano il Dna di chi ne rimane a lungo a contatto, aumentando notevolmente i rischi di contrarre un tumore.
È il risultato di uno studio dell'università Patiala, nello stato del Punjab, in India, che si è svolto monitorando un gruppo di agricoltori della regione per diversi mesi. Scoprendo che il Dna dei contadini è risultato danneggiato. Satbir Kaur, coordinatore dell'indagine, spiega che sono stati presi in considerazione tutti fattori che influiscono sull'integrità del Dna come l'età, il consumo di alcol, il fumo, ecc. Ma l'entità delle mutazioni riscontrate si può spiegare solo con l'esposizione agli antiparassitari che i contadini somministrano direttamente in forma di spray sui loro campi agricoli.
GUIDA ai PESTICIDI + Tracciabilita' dei Cibi + Contaminazioni agricole

Una non sospetta fonte di alluminio - 12/09/2011
Ultimamente molte ricerche hanno dimostrato la tossicità cerebrale di alcuni metalli, come ad esempio l’alluminio, implicato nella genesi del Morbo di Alzheimer.
Questo metallo può entrare nel corpo umano da diverse fonti: pentole e tegami, vaccini, sigarette, farmaci, deodoranti anti perspiranti, cibi ed acqua.
In passato sono state fatte delle ricerche per stimare la biodisponibilità orale dell’alluminio dall’acqua, ma poco si sapeva circa la biodisponibilità orale dai cibi, anzi si è sempre pensato che l’acqua fosse la fonte maggiore di alluminio per via orale.
Sono stati analizzati diversi alimenti per verificarne il contenuto di alluminio: cavoletti di Bruxelles, formaggi, uova, pollame, pesce e molluschi.
Insospettabilmente i formaggi sono risultati contenere quantità di alluminio molto alte.
Un’ulteriore ricerca ha permesso di scoprire che questo alluminio deriva da un particolare prodotto utilizzato durante la produzione del formaggio e denominato Basic SALP (basic sodium aluminum phospate), un agente emulsionante che è in grado di modificare le proteine del formaggio creando una sorta di pellicola attorno ad ogni singola molecola di grasso onde evitarne la separazione e fare in modo che non coli. E’ quella sostanza che rende il formaggio morbido, in grado di sciogliersi e di essere affettato facilmente (!?).

L’utilizzo di questo prodotto è permesso in quantità fino al 3% durante il processo di pastorizzazione. Ne risulta che 1 grammo di formaggio contiene fino al 3% di SALP, equivalente ad una biodisponibilità orale dello 0.3%, con la massima concentrazione nel siero a 8-9 ore dall’ingestione.

Ovviamente questa sostanza non viene dichiarata negli ingredienti, essendo parte della “normale” procedura di lavorazione.
Fonte: PubliMed.gov - Food Chem Toxicol. 2008 Jun;46(6):2261-6. Epub 2008 Mar 10.
Fonte: NutritionFacts.org - Traduzione ed integrazione di MP

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Quanto siamo esposti alle sostanze chimiche intossicanti contenute nei cibi e non ?
Ecco il Database Europeo
L’Efsa Concise European Food Consumption Database, voluto dal comitato scientifico dell’Efsa, è il primo database europeo contenente informazioni sulla dieta e sui livelli di sostanze chimiche a cui è esposta la popolazione europea residente in 19 Paesi membri.
Non sono mancate le critiche nei confronti di questo database (Efsa Concise European Food Consumption Database), così come la stessa Efsa non è esente da critiche poichè spesso ritenuta troppo "accomodante" nei confronti delle lobby della chimica e degli ogm. Sta di fatto comunque che questo database fornisce informazioni accessibili a tutti che, anche se eventualmente non complete o parziali, consentono di avere un'idea di ciò che in cui siamo immersi.
Nel database le statistiche dei consumi alimentari sono classificate con il metodo “FoodEx” e sono suddivise in esposizione cronica e acuta. Nella banca dati le indagini sulle abitudini alimentari e i dati sui consumi di alimenti per ciascun Paese sono suddivisi per categoria: età, gruppo di alimenti e tipo di consumo.
Questa suddivisione consente di disporre di calcoli su misura per ciascuna categoria di consumatori. Le statistiche sui consumi alimentari sono riportate in grammi al giorno e anche in grammi al giorno per chilogrammo di peso corporeo.
Il Concise European Food Consumption Database fa riferimento all’unità “Datex” dell’Efsa, che opera in rete con gli Stati membri dell’Ue per raccogliere, confrontare e analizzare i dati sui consumi alimentari necessari per le valutazioni di esposizione.
Tratto da: aamterranuova.it



TOSSINFEZIONI alimentari
Continua in: Alimenti Contaminati - 2

Esistono oggi al mondo più di 250 tossinfezioni alimentari, che si manifestano con differenti sintomi e sono causate da diversi agenti patogeni, perlopiù batteri, virus e parassiti. Con il passare degli anni, vengono identificati continuamente nuovi patogeni (i cosiddetti patogeni emergenti, come Campilobacter jejuni, Escherichia coli 157:H7, Listeria monocytogenes, Yersinia enterocolitica, etc), alcuni dei quali si diffondono anche per effetto dell’incremento di scambi commerciali, di ricorso alla ristorazione collettiva, di grandi allevamenti intensivi e di viaggi.

vedi: NORMATIVA ALIMENTARE (Leggi, decreti, norme) + Tossine anche alimentari + Tossine + Alimenti contaminati (PDF dal Centro Tumori di Aviano) + Alimenti contaminati da Batteri + Sicurezza alimentare + Bevete latte che vi fa male

La PATTUMIERA delle SCHIFEZZE CHIMICHE TROVATI anche nei CIBI che consumiamo: i POP
I POP (persistent organic pollutants) vengono anche chiamati “la sporca dozzina” (Aldrin, Chlordane, DDT o Dichlorodiphenyl trichloroethane, Dieldrin, Heptachlor, Hexachlorobenzene, Mirex, Toxaphene, Polychlorinated biphenyls, Polychlorinated di-benzo-p-dioxins o Dioxins, Polychlorinated dibenzofurans).
I POP sono stati banditi a livello mondiale (Dic. 2002, Conferenza di Johannesburg, e 2001, Convenzione di Stoccolma), in quanto permangono per decenni nell’ambiente, nelle pozze d’acqua, nel terreno, nelle falde acquifere, nella stessa aria.
Questi POP vengono assorbiti nel fegato e nell’intestino, di chi si ciba dei prodotti coltivati in quei terreni, causando danni aggiuntivi ai già tartassati organismi viventi.
Certi alimenti contengono anche dei vaccini !

DIRETTIVA EU autorizza immissione sostanze tossiche negli alimenti, VERGOGNA !
Sull'elenco delle sostanze ammesse dalla direttiva, emanata per proteggere la nostra salute, troviamo infatti sotto la voce "fonti autorizzate di nutrienti" l'idrossido di sodio, l'idrossido di potassio e l'ossido di calcio.

Il metanolo lo si puo' trovare anche negli alimenti industriali !
Viene spruzzato regolarmente all'interno delle singole confezioni sigillate di merendine per bambini, allo scopo di evitare lo sviluppo di muffe superficiale assorbendo l'umidità del prodotto. Si può facilmente riconoscere una merendina contaminata da metanolo, quando aprendone la confezione in bustina di plastica si senta un odore di alcool denaturato o spirito, quello comunemente usato in casa come disinfettante. I
Il consumo esagerato di queste merendine al metanolo produce distorsioni nello sviluppo psicofisico dell'infante che ne abusa, soprattutto alterandone il metabolismo e danneggiandone il fegato, favorisce alla lunga l'obesità e danneggia organi come l'occhio e i reni, e per quanto riguarda la psiche favorisce la predisposizione all'alcolismo, aumenta l'aggressività e intorpidisce la mente.

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Micotossine nel latte di formula e negli omogeneizzati alla carne, per i bambini - 25/07/2011
Un’alta percentuale di latti formulati e di omogeneizzati di carne, commercializzati in Italia, potrebbe essere contaminata da micotossine, un gruppo di sostanze potenzialmente tossiche e cancerogene, come recepito dalle numerose leggi che ne proibiscono la presenza negli alimenti. E potenzialmente più pericolose se presenti in alimenti per lattanti, dato che questi non hanno una dieta variata come i bambini più grandi e gli adulti, ma spesso vengono alimentati solo o principalmente con latte formulato e omogeneizzati.
I risultati della ricerca pubblicati su Journal of Pediatrics.
La scoperta è di un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa ed è stata pubblicata dalla prestigiosa rivista USA Journal of Pediatrics (1). Gli autori dell’articolo hanno analizzato 185 campioni di latte formulato, sia in polvere sia liquido e pronto all’uso, di 14 marche trovati in vari punti vendita nel 2007 e 2008.
I latti erano in maggioranza di tipo 1, quelli raccomandati per i primi 6 mesi, ma c’erano anche dei latti per neonati prematuri. Hanno analizzato anche 44 campioni di omogeneizzati di carne, di solito raccomandati dai 4 mesi di età, di 7 marche, tutti commercializzati nel 2008. Le carni usate erano di manzo, vitello, pollo, tacchino, coniglio, maiale, cavallo e agnello. L’analisi consisteva nel cercare la presenza di diversi tipi di zearalenone, una micotossina non steroidea prodotta da batteri spesso presenti in diversi cereali, usati appunto negli allevamenti di vari animali, comprese le mucche da latte, ingrediente base per la preparazione delle formule per lattanti.

Cos’hanno trovato ?
Contaminati il 9-28% di latti 1 e il 27% degli omogeneizzati
Diversi tipi di zearalenone erano presenti tra il 9% e il 28% dei latti 1, ma anche in uno dei campioni di latte per neonati pretermine, senza differenze significative tra le varie marche. Le micotossine erano presenti anche nel 27% dei campioni di omogeneizzati alla carne, anche in questo caso senza differenze significative tra marche. Gli autori hanno anche stimato le quantità medie di micotossine che un lattante ingerirebbe per kg di peso, se fosse alimentato solamente con latte di formula.
Questo valore supererebbe gli 0.5 microgrammi per kg di peso al giorno che è il limite di sicurezza raccomandato dalle più importanti agenzie di controllo internazionali. E per i bambini questo rappresenta un considerevole rischio, data la loro velocità di crescita e sviluppo, il metabolismo elevato, e l’immaturità dei loro sistemi di depurazione e di molti organi e tessuti, sistema nervoso centrale in primo luogo.

Preparazioni casalinghe vs alimenti industriali: chi vince in sicurezza ?
“Le micotossine trovate negli alimenti per l’infanzia – precisano in un comunicato congiunto ACP – AICPAM – BABYCONSUMERS – IBFAN ITALIA – IL MELOGRANO – MAMI – provengono evidentemente dalle carni degli animali usati dall’industria per la preparazione di questi prodotti.
Più precisamente dalle granaglie usate per l’alimentazione di questi animali, spesso non controllate rigorosamente, o addizionate di sostanze proibite. Il dato mette in seri dubbi la tanto decantata maggior sicurezza di questi prodotti rispetto agli alimenti di preparazione casalinga, pubblicizzata dalle ditte produttrici.
Grazie al marketing, il pubblico in generale ha una percezione degli alimenti industriali per bambini (compresi i latti artificiali) come di cibi molto sicuri e controllati, mentre evidentemente non è così. Gli autori della ricerca raccomandano a ragione controlli più rigorosi. Noi chiediamo quindi che tutti gli ingredienti che rientrano nei latti formulati e nei cibi destinati all’infanzia vengano maggiormente controllati per la loro qualità e sicurezza, e che le ditte si impegnino a rispettare il Codice Internazionale al 100%, per la tutela della salute dei bambini e la protezione dell’allattamento.”
By Linda Grilli - Tratto da: genitorimagazine.it

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SOLFITI nei Cibi !
Tutti abbiamo sentito parlare dei solfiti e dell’ anidride solforosa contenuta nel vino. Le sigle degli additivi alimentari conservanti E220 e228 molto meno. Eppure sono contenuti in alimenti come bevande, succhi di frutta, frutta secca…. e tanti altri
I solfiti sono composti sconosciuti alla maggior parte della popolazione, che non si rende conto che inconsapevolmente ne assume tutti i giorni in grandi quantità. Infatti sono largamente usati nel campo alimentare come conservante per evitare effetti indesiderati e aumentare la shelf life (vita di scaffale) dei prodotti.
Scopriamo quanti solfiti ingeriamo e che danni possono provocare e come evitare di assumerne.
I solfiti: conservante utilizzato fin dall’ antichità; i Romani e gli antichi Egizi, già utilizzavano il biossido di zolfo per ripulire dai batteri i tini dove veniva fatto fermentare il vino. Tuttavia il loro utilizzo divenne massiccio solo nel secolo scorso in concomitanza con le nuove esigenze alimentari dettate dallo sviluppo industriale.
Che cosa sono i solfiti e l’ anidride solforosa. Da non confondere con i solfati.
L’anidride solforosa ora è indicata con la sigla E220. L’anidride solforosa è un gas incolore ma altamente irritante che si produce dalla combustione dello zolfo nell’ aria. Avete presente i vulcani ? Durante le eruzioni ne emette in quantità notevoli ! Decisamente un clima inospitale per la vita.
All’interno del nostro sangue l’anidride solforosa, si comporta allo stesso modo: è un veleno in grado di inattivare la vitamina B1 e B12. A dosaggi bassi può causare faringite , perdita dell’ odorato, del gusto, acidità urinaria e stanchezza. I sintomi più conosciuti sono quelli legati al mal di tesa post sbornia e disturbi nervosi.
I solfati invece, sono i prodotti della combustione del petrolio e sono i maggiori responsabili delle piogge acide !
L’anidride solforosa provoca vari disturbi, infatti influenza negativamente l’assorbimento della vitamina B1 provoca irritazioni gastriche e il famoso cerchio alla testa (anche se alcuni autori non sono d’accordo).
In particolare i solfiti sono molecole che creano reazioni non allergiche ma reazioni di sensibilità.
In particolare può causare disturbi respiratori in soggetti asmatici pochi minuti dopo l’ingestione di alimenti che contengono solfiti (Halpern GM et al,1985 Annals of allergy).
Altri lavori hanno confermato gli effetti avversi che i solfiti procurano al corpo (es. H. Vally et al;Clinical effects of sulphite additives, Clinical & Experimental Allergy, 2009)
Resta solo che chiedersi se siano veramente necessari e se l’industria alimentare non debba rivedere le proprie posizioni su questo additivo.

I Solfiti contengono ioni SO2 -SO3 e vengono impiegati maggiormente sotto forma liquida, gassosa e solida (Sali, ampiamente utilizzati).

Dove vengono impiegati i solfiti ?
Sono largamente usati sia nel campo alimentare che farmaceutico come conservanti (azione antisettica), antiossidanti, coloranti e per ridurre l’imbrunimento di molti cibi.
Molte volte vengono usati anche nel materiale di imballaggio come cellofan per ridurre al minimo il deterioramento degli alimenti.

Come vengono utilizzati i conservanti a base di anidride solforosa.
Il loro utilizzo come additivi alimentari è legato alla loro proprietà antimicrobiche, antifungine , antiossidanti ed inibitrici dell’ imbrunimento enzimatico ( Avete presene le patate o le mele che si ossidano senza pelle ?)
Altri impieghi prevedono il loro utilizzo come sbiancanti per lo zucchero negli zuccherifici, come conservante per il mosto in enologia e come antimicrobico nelle bevande, bibite succhi di frutta ed insaccati. Vengono utilizzati anche in alcune lavorazioni degli ortaggi sfruttando la loro capacità antiossidante. (imbrunimento chimico)
Come riconoscere i conservanti A base di anidride solforosa che e' un gas. Essa e' identificata dalla sigla E220.
Gli altri solfiti non sono gassosi ma sono Sali, e quindi NON cambia nulla: i Sali liberano anidride solforosa !
E220 Anidride Solforosa
E221 Sodio Solfito
E222 Sodio Solfito Acido
E223 Sodio disolfito
E224 Potassio Disolfito
E226 Calcio Solfito
E227 Calcio Bisolfito Acido
E228 Solfito Acido di Potassio

Solfiti negli alimenti
Gli alimenti che contengono questo additivo sono molteplici, ne riportiamo una breve lista:
-vino
-birra (meno frequente) alcolica e non alcolica
-alcuni cereali che contengono aggiunte di amidi particolari
-prodotti di salumeria
-Succhi di frutta
-frutta disidratata
-marmellate
-ecc

(NdR: Un centinaio di campioni di diverse categorie alimentari (crostacei, carne, frutta secca e vino) prelevati ed esaminati in laboratorio hanno confermato che contengono solfiti ma non sono indicati in etichetta, come invece vuole la legge, né rispettano i limiti massimi consentiti).
I solfiti sono solo uno dei moltissimi additivi nocive per il nostro organismo ed assieme ai solfiti ingeriamo moltissime altre sostanze tossiche che si accumulano nel nostro organismo. Sapere in quali alimenti è maggiormente concentrato può essere di aiuto a limitarne l’ assunzione.
La soglia massima di assunzione giornaliera che è posta tra 0 e 0,7mg per kg di peso, può essere facilmente superata a causa dell’ubiquità di tale additivo, soprattutto nei forti consumatori di fruta secca e vino.

Solfiti nel vino
Il vino è un alimento particolare perchè da sempre è sulle tavole di tutto il mondo per conciliare sapori e emozioni. Basta vedere le vendite di vino per comprendere la quantità che ogni anno viene consumata.
I solfiti nel vino vengono aggiunti sottoforma liquida, gassosa o solida (metabisolfito di potassio) per esplicare le seguenti funzioni:

- Antisettica: interferisce sulle funzioni vitali dei microrganismi, inibendoli o provocandone la morte. Essa si comporta in modo selettivo, colpendo prima i batteri, poi i lieviti, per cui, a seconda delle quantità adoperate, può essere impiegata per eliminare solo i primi od entrambi
- Antiossidasica: inibisce gli enzimi ossidatici tirosinasi e laccasi

Un vino non ha l’obbligo di riportare in etichetta la dicitura solfiti, quando la loro concentrazione non è superiore a 10mg/l. Tenete presente che ottenere un vino con zero solfiti è quasi impossibile, in quanto i lieviti ne producono naturalmente una piccola quantità.
La cosa però sulla quale vi invito a riflettere è che se un vino contiene 11mg/l di solfito oppure 250mg/l voi non lo saprete mai, perchè in etichetta non è obbligatorio riportare le quantità, ma piuttosto i produttori sono obbligati a segnalarne la presenza.

Quindi in situazioni di incertezza, o si conosce direttamente il produttore, oppure se si va alla cieca conviene orientarsi verso prodotti senza solfiti aggiunti, che per fortuna esistono in commercio.

Effetti sulla salute
Le conseguenze sulla nostra salute ed i limiti di legge imposti per l’utilizzo dei solfiti.
I danni da solfiti si dividono in quattro categorie
1 - Alterazioni vitaminiche: l’ anidride solforosa ed i solfiti distruggono la tiamina e la cianocobalamina (vitamine del gruppo B : B1 e B12 )
2 - Appesantisce il nostro sistema detossificante: questi additivi vengono eliminati per via urinaria dopo essere stati detossificati ad opera del fegato tramite un ‘enzima chiamato solfito ossidasi. Se la dose di solfiti è superiore alla nostra capacità di eliminarli, compaiono mal di testa .
3 - Reazioni allergiche ed allergie Un pericolo in agguato è rappresentato da possibili allergie e reazioni asmatiche con manifestazioni respiratorie anche gravi. Riniti, eczemi, orticaria e dissenteria possono essere causati dai solfiti . in queste malattie una delle componenti più ostiche è proprio l’ identificazione della causa. Immaginate l’ efficacia di un trattamento se non viene rimossa la causa che ha scatenato la malattia!
4 - Interazione con farmaci cortisonici. Da non sottovalutare anche l’ interazione con farmaci, in particolar modo i cortisonici che aumentano la sensibilità individuale ai solfati.

Quanti solfiti possiamo ingerire e quanti realmente ne assumiamo ?
Il limite di legge imposto per l’ assunzione di solfiti e di 0,7 g. per kg di peso corporeo . l’ organizzazione Mondiale per la Sanità ha stabilito questo limite di sicurezza. Per interpretare correttamente questo valore è necessario poter calcolare in linea di massima quanti solfiti possiamo ingerire.

In quali alimenti troviamo i Conservanti E220 e similari ?
Potenzialmente i solfiti sono presenti in quasi tutti gli alimenti conservati e perfino in molti freschi.
Nei prodotti preconfezionati devono essere indicati in etichetta o con il codice identificativo o con il nome chimico. Sfortunatamente in molti casi non è obbligatorio segnalare né la loro presenza ne la loro quantità.
Un esempio: il pesce fresco (tipicamente nei gamberetti, gamberi e surimi )
Sono presenti anche nei cereali come l’ orzo perlato, purè di patate, ortaggi sottolio, sottaceto e salamoia ( con sale ). Nelle bibite a base di frutta , nei funghi secchi e nella frutta essiccata, nella frutta candita.
Nei prodotti a base di carne, essendo maggiormente soggetti a fenomeni putrefattivi i quantitativi di conservanti sono ancora maggiori e possono contenere anche 450 mg al kg.
Il vino li contiene. I limiti legali imposti dalla comunità europea sul contenuto finale di anidride solforosa nel vino consentono fina a 160 mg/litro per i vini rossi e di 210 mg/litro per i vini bianchi. Mediamente più è scarsa la qualità del vino e maggiormente se ne rende necessaria l’ aggiunta in quantità superiori.
Per legge non è obbligatorio indicare la loro presenza, se il quantitativo è inferiore a 10 mg al kg o lt.
In soggetti allergici anche quantitativi modesti possono scatenare serie conseguenze !

Quanti solfiti mangiamo ?
Come avrete ben compreso è molto difficile stabilirlo. In molti casi la loro presenza non è indicata e data la loro alta diffusione è molto facile che questi quantitativi si accumulino oltrepassando molto facilmente il valore consigliato dalla OMS.
Facciamo un esempio semplicissimo. Se peso 80 Kg il tasso limite è di 70 mg per kg , quindi 560 mg.
Una cenetta con un po’ di insaccati, 2 bicchieri di vino bianco con un po’ di frutta secca e siamo già oltre i limiti consigliati.
Senza contare il resto dei conservanti …

Quantità massime di solfiti maggiormente presenti negli alimenti ammesse secondo la regolamentazione della comunità europea
ALIMENTI – DOSE MASSIMA mg o ml / kg di solfiti
- Aceto - 170
- Amidi - 50
- Crostacei - 50
- Stoccafisso o baccala - 200
- Senape - 250/500
- Surrogati carne pesce o crostacei - 200
- Concentrati di frutta - 250
- Albicocche, pesche, uvetta, prugne, e fichi secchi - 2000
- Banane essiccate - 1000
- Mele e pere secche - 600
- Preparati per purè - 400
- Pomodori secchi - 200
- Vini rossi - 210
- Vini bianchi - 160
- Vini tedeschi Spatlese e Aulese - 300
- -Vini bordeaux - 300
- Vini francesi Barzac, Cadillac… - 400
- Succo d’uva concentrato - 200
- Succo di limone - 350

Etichetta
I solfiti sono additivi e come tali la loro aggiunta va segnalata sotto forma di sigla (E che indica la sigla dei conservanti).
Inoltre tutti i vini (od altri cibi) alla quale sono stati aggiunti i solfiti riportano la scrittura “Solfiti Aggiunti”.
La sigla sugli alimenti è compresa tra E220 - E228.
E220 Anidride Solforosa
E221 Sodio Solfito
E222 Sodio Solfito Acido
E223 Sodio disolfito
E224 Potassio Disolfito
E226 Calcio Solfito
E227 Calcio Bisolfito Acido
E228 Solfito Acido di Potassio
Fonte: senzasolfiti.it + naturopataonline.org

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L’ESPLOSIVA SITUAZIONE ITALIANA di TORVISCOSA e DINTORNI
Una delle zone agricole più importanti d’Italia è quella delle Aziende Agricole di Torviscosa in prov di Udine, basilari per la produzione di latte e derivati (controllata dalla multinazionale Parmalat che produce il marchio Torvis, e che sta per passare al colosso francese Lactalis).
I terreni risultano per Green Peace (vedi www.greenaction-transnational.org) inquinati e ad alto rischio, in quanto carichi di schifezze chimiche. Tremila ettari di terreni a pascolo con arsenico, cobalto, fitofarmaci, azidrine e POP.
Un mix davvero micidiale sui terreni dove cresce il materiale usato per il mangime bovino. Queste letali sostanze finiscono nella catena alimentare, nel latte, nei formaggi, nel burro e nelle carni. L’unica preoccupazione delle autorità pubbliche è stata quella di escludere ogni pericolo. L’Istituto Superiore della Sanità ha applicato i comodi e tolleranti protocolli del SIN (Siti Inquinati Nazionali), usati per Napoli Orientale e Brindisi, che hanno consentito il tranquillo riutilizzo dell’area inquinata.

PESTICIDI e METALLI PESANTI nelle ZONE di PRODUZIONE AGRICOLA della PARMALAT
Trieste, 24 gennaio 2011.
La principale zona di produzione agricola del Friuli Venezia Giulia risulta essere pesantemente inquinata. Ma le autorità pubbliche minimizzano dichiarando l’assenza di rischi sanitari. Come stanno realmente le cose ? Ci si può fidare delle rassicuranti dichiarazioni istituzionali ? Come sono stati fatti i controlli per escludere il rischio ?
Partiamo dall’inizio.
L’area è quella delle Agenzie Agricole di Torviscosa (Udine). E’ una zona importante per la produzione del latte e derivati.
Una delle più importanti a livello nazionale, sotto controllo della multinazionale Parmalat (che qui produce anche con il marchio Torvis). Tremila ettari di terreni da pascolo. Un pascolo ad alto rischio però.
I terreni risultano contenere arsenico, berillio, cobalto, vanadio e concentrazioni elevate di fitofarmaci (dieldrin, alaclor, DDT e derivati).
Metalli pesanti e pesticidi nei terreni dove pascolano le mucche da latte. Un mix davvero micidiale. Metalli pesanti e pesticidi sui quali crescono i vegetali utilizzati per fare il mangime che viene dato alle mucche.
Possibile che nessuno abbia considerato che poi questi letali inquinanti finivano nella catena alimentare con il latte (e i suoi derivati formaggi, yogurt, burro) e le carni degli stessi bovini? In effetti, seppur con ritardo (di qualche decennio), lo Stato si è mosso. Ma l’unica preoccupazione delle autorità pubbliche sembra essere stata quella di escludere qualsiasi pericolo.
Come si fa ?
Semplice, da una parte basta non verificare le concentrazioni degli inquinanti nella filiera alimentare, e dall’altra decidere di non poter decidere sui limiti di inquinanti nei terreni agricoli. Il tutto a norma di legge naturalmente.....
E così l’Istituto Superiore della Sanità ha applicato i protocolli dei SIN (Siti Inquinati Nazionali) Napoli Orientale e Brindisi, per cui non ha svolto indagini proprie ma si è limitato a convalidare analisi presentate dal proprietario privato, in base alle quali ha fornito soltanto una stima teorica della possibile contaminazione diretta dei foraggi e dei lavoratori.
Mentre i Ministeri competenti (Ambiente, Lavoro e Salute) hanno consentito il riutilizzo agricolo dell’area inquinata «in assenza di un riferimento normativo che consenta di stabilire i livelli di contaminazione».
E il gioco è fatto. Salvi gli interessi della Parmalat. Un pò meno evidentemente quelli dei consumatori che si bevono il latte ai pesticidi.
(NdR: e cosi avviene anche per altri problemi importanti come quello dei vaccini per animali ed umani !)

Approfondimento: quella “sporca dozzina” (i POP)
Il Dieldrin (derivato dell’Aldrin), è un insetticida organoclorurato liposolubile, persistente e bioaccumulante, e fa parte con il DDT, i furani e le diossine, di quella che è stata definita la “sporca dozzina” i cosiddetti POP (Persistent Organic Pollutants) banditi a livello mondiale nel dicembre 2000 dalla Conferenza di Johannesburg e poi dal Trattato di Stoccolma nel maggio del 2001.
I POP permangono e circolano nell’ambiente dove sono stati diffusi, nelle pozze d’acqua, nel terreno, nelle falde, nell’aria, per decenni. Vengono assorbiti e si accumulano nei tessuti grassi degli organismi biologici, animali (umani compresi ovviamente) dove le concentrazioni possono ammontare fino a 70 mila volte i livelli ambientali di background.
Perciò si chiamano anche BCC (Bioaccumulative Chemicals of Concern).
Il Dieldrin è altamente tossico per la maggior parte dei pesci. Si fissa molto tenacemente nelle particelle del terreno. Negli animali e nell’uomo l’aldrin e il dieldrin vengono prontamente assorbiti attraverso il tratto gastrointestinale.
La trasformazione dell’aldrin in dieldrin avviene molto più rapidamente rispetto alla successiva biotrasformazione ed eliminazione del dieldrin, con un conseguente accumulo di dieldrin nei tessuti ricchi di grasso.
Gli effetti tossici prevalenti si osservano a carico del sistema nervoso, del fegato e del sistema riproduttivo. È considerato potenzialmente cancerogeno, e nell’Unione Europea è ritenuto sostanza indesiderabile nei mangimi animali.
Tratto da: legambientefvg.it/

ALIMENTI CONTAMINATI (oltre ai vaccini) con il consenso e l'approvazione degli Enti Sanitari, OMS, CDC, FDA, Ministeri, ecc., per rendere malati e sterili gli abitanti della Terra...(English + Espagnol)



Gli ENTI a "tutela della salute" ed i CONTROLLI INESISTENTI
Gli "enti" che dovrebbero tutelare la salute ed il controllo degli alimenti sono SEMPRE latitanti perche' collusi o legati in altro modo con le aziende produttrici dei vari cibi, per cui lasciano correre.....non controllano che raramente e/o su ordine di un giudice, per cui gli industriali si sentono autorizzati ad inserire all'interno dei cibi, qualsiasi sostanza che faccia a loro comodo o che sia autorizzata dalla legge che pero' non tiene conto della salubrita' o meno di dette sostanze, es. le vitamine sintetiche, che quasi tutti i cibi, anche per bambini, animali ed umani, ormai contengono e che possono produrre gravi allergie, e malattie autoimmuni ecc.

ALIMENTI CONTAMINATI dalle industrie multinazionali
Recentemente Wikileaks ha pubblicato una scottante rivelazione che centra in pieno l’argomento, poiché prende di mira i grandi colossi dell’agribusiness e della chimica industriale, che sono fra i maggiori responsabili del degrado ambientale del pianeta.
Nel dettaglio, la nota (dell'EPA, ndr) diffusa da Wikileaks è datata 2 novembre 2010 e parla della clothianidina, una sostanza utilizzata come pesticida e commercializzata dalla Bayer con il nome di Poncho, che sembra avere effetti devastanti sulla salute e sulla stessa vita delle api, animali che svolgono un ruolo fondamentale per l’equilibrio dell’ecosistema.
L’organizzazione responsabile dello scandalo svelato da Wikileaks è l’EPA – Enviromental Protection Agency – l’agenzia dell’ambiente americana. Questo ente ha il compito di vigilare sulla tutela ambientale e, fra le altre cose, di autorizzare l’impiego di sostanze chimiche in agricoltura.
Poncho, prodotto dalla Bayer, sembra avere effetti devastanti sulla salute e sulla stessa vita delle api
La clothianidina è già da tempo oggetto di una richiesta d’impiego avanzata dalla Bayer; nel giro di pochi anni, dal 2003 al 2010, l’istanza è passata da una bocciatura secca a una sospensione temporanea per effettuare test sugli effetti del pesticida sulle api, poi a un’approvazione con riserva che attendeva i risultati della sperimentazione, fino ad arrivare all’aprile del 2010, quando è stato autorizzato incondizionatamente l’impiego della sostanza, peraltro senza una motivazione che giustificasse il parere dal punto di vista tecnico-scientifico.
Lo scandalo che Wikileaks ha portato alla luce è incentrato su una nota di due scienziati, dipendenti della stessa EPA, che si sono occupati del caso e che hanno tratto preoccupate conclusioni in merito all’utilizzo della clothianidina e ai rischi per la popolazione delle api.
Nonostante sia stata messa all’angolo dalla notizia trapelata, l’EPA ha confermato la decisione di consentire l’utilizzo del Poncho non solo su quelle per cui era già stato autorizzato – mais (la coltura più diffusa negli Stati Uniti), colza, barbabietola, grano e girasole –, ma anche su due nuove coltivazioni, senape e cotone.
La situazione è resa ancor più grave dalle decisioni di Italia, Francia, Germania e Slovenia, che hanno tassativamente vietato l’uso della clothianidina proprio per gli effetti mortali che aveva sulla popolazione delle api.
Un altro caso portato alla luce da Wikileaks che – pur entrando nella sfera dei giochi e dei rapporti di forza politici – prende esplicitamente di mira il mondo dell’agribusiness, è quello che svela le commistioni fra la diplomazia americana ed europea e il colosso dell’agricoltura chimica Monsanto.
Wikileaks svela anche le commistioni fra la diplomazia americana ed europea e il colosso dell’agricoltura chimica Monsanto
La notizia è stata riportata anche da The Guardian, una della cinque grandi testate partner di Wikileaks, e denuncia le pressioni statunitensi, provenienti in particolare dall’ambasciata USA francese, affinché i paesi europei liberalizzino il più possibile l’impiego di organismi geneticamente modificati in agricoltura. Molti governanti americani e i loro protetti dell’agribusiness infatti, sono da tempo infastiditi dalla politica agricola dell’Unione Europea, tendenzialmente ostile all’utilizzo della chimica nei campi dei paesi membri.

Questi due casi portano quindi alla luce con decisione trame ormai provate, i cui fili si dipanano a partire da un lato dalle politiche decise da governi ed organismi di controllo e dall’altro, dall’azione commerciale delle multinazionali della chimica, Bayer e Monsanto in testa.
Un ringraziamento va doverosamente rivolto a Wikileaks: non abbiamo sciolto i dubbi che riguardano l’effettiva genuinità dell’opera di controinformazione di Assange e compagni, ma come si dice “ogni pubblicità è una buona pubblicità” e la cosa che conta davvero quando si tratta di temi così drammaticamente importanti è che se ne parli, che vi sia una reazione e che le notizie vengano diffuse, poco importa se fanno parte di qualche oscura strategia propagandistica o meno.
Tratto da: adriannaeditrice.it

ALLARME MICOTOSSINE, il PRIMO REPORT a 360 GRADI su CIBO e MANGIMI - 03 Mar. 2011
L’Europa mantiene alta la guardia sull’allarme micotossine e il Piemonte risponde dati alla mano.
Giovedì 3 marzo presso la sede Arpa di Torino in via Pio VII 9, è stato presentato il primo report a 360 gradi scaturito dalla collaborazione fra Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte Liguria e Valle d’Aosta e Arpa, che a Grugliasco hanno dato vita a un laboratorio unificato per il controllo delle diossine in campo ambientale e sanitario.
Nel dossier (scaricabile da questa pagina) è radiografata in modo analitico la situazione relativa a cibo e mangimi dal 2009 ai giorni nostri, un monitoraggio continuo e costante a tutto vantaggio dei consumatori.
Le micotossine sono sostanze tossiche prodotte da alcune specie di funghi e lieviti in particolari condizioni ambientali.
Sono considerate dei metaboliti secondari, muffe che si sviluppano sulle derrate alimentari, come cereali e frutta secca, e sugli alimenti per il bestiame, come foraggi, insilati, farine di estrazione. Nel recente passato si sono registrati casi di inquinamento alimentare, provocato dall’uso di mangimi contaminati. Situazione risolte senza danni per le persone grazie a una tempestiva ed efficace opera di prevenzione.
Valutate universalmente più pericolose dei pesticidi, nonostante il rischio che possono creare le micotossine rimangono misconosciute. L’attività di prevenzione sulla crescita dei funghi produttori rimane pertanto cruciale sia da un punto di vista economico sia in termini di salute pubblica.
E’ quanto stanno facendo in Piemonte, lavorando spalla a spalla, l’Istituto Zooprofilattico e l’Arpa. Una sinergia che fa risparmiare ingenti risorse e consente di effettuare indagini sistemiche di ricerca e controllo su ambiente e catena alimentare.
Tratto da: izsto.it
vedi: Comunicato Stampa dell'ARPA (ente di controllo) sugli alimenti contaminati

GERMANIA - Polli e uova alla diossina. Chiusi allevamenti - 4 Gen. 2011
Oltre mille allevamenti di polli, maiali e tacchini sono stati chiusi in Bassa Sassonia, dopo la scoperta di mangimi contenenti diossina. Anche nella vicina Sassonia-Anhalt il ministero dell'Agricoltura di Magdeburgo ha chiuso 4 allevamenti, in cui oltre mille tonnellate di mangimi erano state contaminate dall'aggiunte di 55 tonnellate di sostanze grasse contenenti diossina.
Solo un'analisi delle bestie gia' macellate potra' chiarire se la contaminazione abbia riguardato maiali o polli.
Nel complesso sono gia' quattro i Laender in cui e' scattato l'allarme diossina, dopo che la settimana scorsa erano stati abbattuti 8mila polli di un allevamento di Soest, nel Nordreno-Westfalia, ai quali era stato somministrato mangime alla diossina.
Nel frattempo oltre 120mila uova erano gia' state messe in commercio e vendute, mentre il veterinario Wilfried Hopp ha spiegato che "alcune migliaia di uova sono state restituite".
Un allevamento di maiali e' stato chiuso invece oggi in Turingia, dopo la scoperta di 52 tonnellate di mangimi contaminati dalla diossina. Dalle prime indagini sembra che i mangimi velenosi siano arrivati dall'Olanda - Fonte: ADUC

GERMANIA - Diossina nei mangimi per animali - 5 Gen. 2011
Fino a 3 mila tonnellate di grasso per mangimi contaminato da diossina sono state prodotte in Germania. Lo scrive oggi l'agenzia stampa tedesca Dpa, che cita fonti del governo.
Secondo un rapporto del Ministero dell'Agricoltura, il grasso contaminato sarebbe stato venduto tra il 12 novembre e il 23 dicembre 2010 in almeno quattro regioni tedesche.
In seguito alla recente scoperta di tracce di diossina nei mangimi destinati a pollame e suini, migliaia di polli sono gia' stati abbattuti e un migliaio di aziende agricole nel nord-est della Germania si sono viste vietare la vendita di qualsiasi prodotto.

ITALIA - Diossina, si muovono i sindaci: vietato consumare uova e carne - 16 Feb. 2011
L'allarme. Dopo i valori superiori ai limiti di legge rilevati dall'Asl in alcune cascine a ridosso di attività siderurgiche.
Il provvedimento preso dai primi cittadini di Castegnato e Ospitaletto Accuse all'Asl: «Perchè non siamo stati informati della situazione?»
Rabbia e apprensione dei sindaci per le «uova alla diossina». Uova raccolte dall'Asl di Brescia in cinque pollai privati (Brescia, Castegnato, Montirone, Ospitaletto e Sarezzo) vicini a grandi fonderie. E che contengono diossine e pcb (sostanze cancerogene) fino a 5 volte i limiti consentiti. I sindaci sono venuti a conoscenza ieri della delicata questione non dall'Asl, bensì leggendo Bresciaoggi. I primi cittadini di Castegnato e Ospitaletto hanno già emesso ordinanze di «Divieto assoluto di consumo di uova e carni provenienti da allevamenti domestici di galline ed altri animali avicoli». E chiedono all'Asl un tavolo urgente e chiarimenti. Avanza tra gli amministratori il ragionevole dubbio su quanti danni siano stati causati all'ambiente da un certo tipo di industria e la necessità di una mappatura molto più estesa dei rischi.
Il PIÙ ARRABBIATO di tutti è Giorgio Prandelli, sindaco di Ospitaletto e assessore provinciale all'edilizia scolastica:
«È scandaloso che sia venuto a conoscenza di questa grave questione leggendo Bresciaoggi.
Sono arrabbiatissimo con l'Asl (la quale ieri ha preferito non rilasciare alcun comunicato ufficiale, ndr) che deve darsi un freno su questi modi di fare. Ho scritto al direttore generale Carmelo Scarcella, che deve dare informazioni in primis ai sindaci e poi ai cittadini».
Non è da meno il collega Giuseppe Orizio, primo cittadino di Castegnato: «La prima cosa che preoccupa è che la notizia non sia stata per tempo fornita ai sindaci dall'Asl. Ci risulta, nel caso di Castegnato, che il prelievo di alcune uova dall'allevamento domestico della cascina, sia avvenuto a fine settembre e che solo il 3 gennaio siano stati comunicati gli esiti delle prove ai diretti interessati il cui pollame, una quindicina di capi, è stato poi subito abbattuto. Sono passati più di quaranta giorni e nessuno ha detto niente ai Comuni e tantomeno agli abitanti delle cascine limitrofe. Perché?».
Per Orizio «quanto accaduto è ancora più grave perché non si è a conoscenza delle cause (quindi dei possibili rimedi) e della dimensione del fenomeno, forse troppo affrettatamente ricondotto alla sola presenza di fonderie». Francesco Lazzaroni, sindaco di Montirone, più che la rabbia nei confronti dell'Asl è molto preoccupato per la presenza sul suo territorio di due aziende. «All'indomani del nostro insediamento - spiega Lazzaroni - abbiamo scoperto che la zona dove sono state trovate le uova alla diossina è molto inquinata. Io sostengo che la criticità ambientale nel nostro territorio non siano le cave, ma la presenza di due aziende come la Profilati Nave e la Metalli Capra. Per questo abbiamo commissionato dei carotaggi per fare delle analisi attorno a questi siti e invito anche l'opposizione a lavorare assieme su questo».
LA SCOPERTA delle uova alla diossina (pollai privati, non allevamenti che servono la grande distribuzione) nasce da un piano di monitoraggio di latte e uova voluto dall'ente sanitario regionale (50 campioni nelle 12 province).
Nel suo report l'Asl segnala le grandi fonderie vicine ai pollai «avvelenati». I valori più allarmanti si sono registrati a Castegnato nella cascina Lumini (29 picogrammi/grammo di grasso, contro un valore di legge di 6 picogrammi): una zona critica dove ci sono la fonderia Montini e la Ghial, l'autostrada A4 e vicino due discariche (Pianera e Pianerino). Altre uova off limits a Montirone in via Belleguardello (18 picogrammi), all'ombra della Profilati Nave, a Ospitaletto (14,5 pg) vicino alla Isa, a Sarezzo in via 1850 (14 pg), vicino alla Acciaierie Venete e a Brescia in via Manestro (9,3 pg), vicino alla Ori Martin. Nella prossima settimana l'Asl effettuerà esami del sangue ai consumatori di queste uova.
By Pietro Gorlani - Tratto da bresciaoggi.it

Mozzarelle italiane: sette su dieci sono infette da batteri - 13/02/2011
Pronta perizia di 4 prof universitari sulle mozzarelle blu
Italy, TORINO - Quasi il 70% delle mozzarelle prodotte dai caseifici italiani contiene al suo interno microrganismi dannosi come lo pseudomonas fluorensces. A confermarlo è una perizia consegnata direttamente al procuratore di Torino Raffaele Guariniello da quattro docenti universitari.
L'analisi, condotta su oltre un migliaio di prodotti, era partita per individuare le cause precise del fenomeno delle mozzarelle blu ed ha evidenziato un altro dato importante quanto allarmante: le Asl del territorio non riescono a controllare tutti i latticini prodotti e, molti di questi, finiscono sulle tavole dei consumatori rappresentando un vero e proprio rischio per la salute.
I risultati sono stati trascritti dallo stesso pm torinese e trasmessi direttamente al ministero della Salute.
Gli studi, condotti per la precisione su 1027 referti, sono stati portati avanti da due esperti di chimica e due esperti di microbiologia. In tutto, sarebbe 10 i caseifici finiti sotto inchiesta per violazione della legge 1962 sugli alimenti e il commercio di prodotti pericolosi per la salute. I titolari degli esercizi, utilizzavano anche acqua di pozzo per la lavorazione dei latticini e riuscivano a scongiurare i controlli degli organi sanitari.
Troppi i caseifici e troppo poco il personale ed i mezzi disponibili, lamentano dalle varie Asl delle diverse regioni (solo in Piemonte sono 722 gli stabilimenti attivi e quindi da controllare). Dopo le mozzarelle blu comparse a giugno, il ministro alla Salute Ferruccio Fazio aveva ordinato agli enti locale di effettuare controlli capillari e ripetuti su tutte le strutture casearie ma, stando agli ultimi dati raccolti, l'operazione non è stata effettuata a dovere.
Guariniello ricorda che, utilizzare l'acqua di pozzo per il raffreddamento dei prodotti è illegale e viola il decreto legislativo 31 del 2001. Data la gravità della situazione e l'impossibilità da parte delle Asl di osservare con celerità ed efficacia l'ordinanza ministeriale, si è così deciso di istituire un pool speciale composto dalla polizia giudiziaria guidata dal procuratore di Torino e dai carabinieri del Nas.
Ai consumatori, nel frattempo, non resta che rinunciare al piacere della mozzarella o, in alternativa, affidarsi alla buona sorte.

BATTERIO E.COLI in GERMANIA: CHIAMATI in CAUSA ALLEVAMENTI INTENSIVI, INCUBATORI di BATTERI ANTIBIOTICO-RESISTENTI. - 6 giugno 2011
La psicosi collettiva causata dalla paura del contagio del batterio E. Coli proveniente dalla Germania sembra riguardare soprattutto cetrioli, insalata, germogli o altre verdure crude, ma è basilare far sapere al pubblico che invece la contaminazione da E. Coli avviene sempre a partire da una fonte animale.
Il batterio E. Coli vive nell'intestino degli animali d'allevamento, e la carne che viene poi commercializzata può essere infettata durante il processo di macellazione. Un'altra possibile fonte è il latte non pastorizzato, e, ancora più preoccupante, la diffusione sul terreno e nelle acque degli escrementi degli animali d'allevamento, che possono contaminare i vegetali coltivati (che vanno quindi sempre ben lavati).
Oltre la contaminazione fecale dell'acqua e del cibo, esiste il problema della contaminazione dai cibi animali a quelli vegetali durante la preparazione degli alimenti.
Il problema aggiuntivo, che è quello che rende i batteri come l'E. Coli molto pericolosi, è l'antibiotico resistenza: nuovi ceppi di batteri si formano da quelli esistenti e sono inattaccabili dagli antibiotici, rendendo così impossibile contrastare l'infezione. Anche per questo problema, il colpevole è la pratica dell'allevamento intensivo e il consumo elevato di carne, latte, latticini e uova.
E' di pochi mesi fa la pubblicazione di due nuovi studi, uno europeo e uno statunitense, che rilanciano l'allarme sull'utilizzo di antibiotici negli allevamenti a scopo non curativo ma "preventivo" o per la promozione della crescita degli animali.

Il dossier europeo, pubblicato dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, sottolinea come questo sia un problema di sicurezza alimentare: l'uso di antibiotici negli animali d'allevamento contribuisce in modo sostanziale alla comparsa di batteri resistenti e consente ai batteri portatori dei geni responsabili di tale antibiotico-resistenza di diffondersi dagli animali agli umani attraverso la catena alimentare.
In precedenza erano già state svolte indagini negli USA da parte del sistema di monitoraggio nazionale sulla resistenza antimicrobica, che aveva indicato come la carne fosse spesso contaminata da ceppi resistenti a diversi farmaci dei batteri Campylobacter, Salmonella, Enterococcus ed Escherichia coli.
Con la nuova emergenza di questi ultimi giorni, dovrebbe essere chiara l'urgenza di cambiare modello alimentare, e diminuire in modo drastico il consumo di carne e altri alimenti di origine animale: l'uso massiccio di antibiotici è infatti sempre più necessario negli allevamenti, perché gli animali sono tenuti in condizioni di tale affollamento e di sofferenza fisica e psicologica che non sarebbero in grado di sopravvivere senza farmaci e sostanze chimiche di vario genere. Non è realisticamente possibile mantenere gli attuali ritmi di produzione e allo stesso tempo cambiare le condizioni di allevamento in modo da non rendere più necessari antibiotici ed altri farmaci.
Per questo, la soluzione del problema spetta a ciascuno di noi, alle istituzioni come ai singoli cittadini: per contrastare questa situazione ed evitare disastri futuri, le scelte alimentari di ogni singolo individuo sono importanti, e lo spostamento verso il consumo di alimenti vegetali anziché animali è il primo e più efficace cambiamento da mettere in atto.

Comunicazione a cura di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana SSNV
Comunicato Stampa di: scienzavegetariana.it - info@scienzavegetariana.it
Societa' Scientifica di Nutrizione Vegetariana - SSNV si prefigge di fornire ai professionisti della salute e alla popolazione generale informazioni corrette sulla nutrizione a base di cibi vegetali (c.d. plant-based nutrition) e sui suoi rapporti con la salute.

E. COLI: Affiora la prova forense che il superbatterio in Europa è stato ingegnerizzato per provocare decessi
By Mike Adams

Anche se la gara per dare la colpa ai vegetali è attualmente in corso in tutta l'UE, dove un ceppo di E. Coli super resistente sta facendo ammalare pazienti e riempiendo gli ospedali in Germania, praticamente nessuno sta parlando di come l'E.coli è magicamente diventato resistente a otto diverse classi di farmaci antibiotici e poi, improvvisamente, è apparso nella catena alimentare.
Questa particolare variante dell'E.coli è un membro del ceppo O104, e i ceppi O104 non sono quasi mai (normalmente) resistenti agli antibiotici. Per acquisire tale resistenza, devono essere ripetutamente esposti agli antibiotici al fine di fornire la "pressione di mutazione" che li spinga verso l'immunità completa al farmaco.
Quindi, se siete curiosi di conoscere le origini di tale ceppo, potete in sostanza analizzare in dettaglio il codice genetico dell'E.coli e determinare con sufficiente precisione a quali antibiotici è stato esposto durante il suo sviluppo.
Questo passo è stato fatto (vedi sotto), e quando si guarda la decodificazione genetica di questo ceppo O104 che ora minaccia i consumatori di prodotti alimentari in tutta l'UE, emerge un quadro affascinante di come è stato generato.
Il codice genetico rivela la storia
Quando gli scienziati del Robert Koch Institute in Germania hanno decodificato la struttura genetica del ceppo O104, hanno trovato che è resistente a tutte le classi e le combinazioni di antibiotici:
- penicilline
- tetraciclina
- acido nalidixico
- trimetoprim-sulfamethoxazol
- cefalosporine
- amoxicillina / acido clavulanico
- piperacillina-sulbactam
- piperacillina-tazobactam

Inoltre, questo ceppo O104 possiede una capacità di produrre particolari enzimi che gli conferiscono quella che potrebbe essere chiamata "superpotenza batterica" nota tecnicamente come ESBL:
" I Beta-Lattamasi a Spettro Esteso (ESBL) sono enzimi che possono essere prodotti dai batteri e li rendono resistenti alle cefalosporine, ad esempio, cefuroxima, cefotaxime e ceftazidime - che sono gli antibiotici più utilizzati in molti ospedali", spiega la Health Protection Agency del Regno Unito.
Per di più, questo ceppo O104 possiede due geni - TEM-1 e CTX-M-15 - che "hanno fatto rabbrividire i medici dal 1990", scrive The Guardian. E perché fanno rabbrividire i medici? Perché sono così mortali che molte persone infette da tali batteri sperimentano l'insufficienza critica di un organo e semplicemente muoiono.
Creare biologicamente un superbatterio mortale
Come, esattamente, nasce un ceppo batterico che è resistente a più di un dozzina di antibiotici in otto classi di farmaci differenti ed è caratterizzato da due mutazioni genetiche mortali, nonché dalla capacità di produrre enzimi ESBL ?
In effetti c'è un solo modo in cui questo accade ... (e uno solo) - si deve esporre questo ceppo di E. coli a tutte le otto classi di farmaci antibiotici. Di solito questo non avviene contemporaneamente, naturalmente: prima si espone alla penicillina e si trovano le colonie superstiti che sono resistenti alla penicillina. Poi si prendono le colonie sopravvissute e si espongono alla tetraciclina. Le colonie superstiti sono diventate resistenti sia alla penicillina che alla tetraciclina. Poi si espongono a un sulfamidico e si raccolgono le colonie sopravvissute, e così via. Si tratta di un processo di selezione genetica effettuata in un laboratorio con un risultato desiderato. Si tratta essenzialmente di come alcune armi biologiche sono costruite dall'esercito degli Stati Uniti nella sua struttura di laboratorio a Ft. Detrick, nel Maryland.
Anche se il processo reale è più complicato di questo, il risultato è che la creazione di un ceppo di E. coli resistente a otto classi di antibiotici richiede ripetute, prolungate esporsizioni a tali antibiotici. E' praticamente impossibile immaginare come questo possa accadere del tutto spontaneamente nel mondo naturale. Ad esempio, se questo batterio è nato nel cibo (come ci è stato detto), allora da dove ha acquisito tutta questa resistenza agli antibiotici in considerazione del fatto che gli antibiotici non sono utilizzati nelle verdure ?
Quando si considera la prova genetica che ora è di fronte a noi, è difficile immaginare come questo possa accadere "in natura". Mentre la resistenza a un antibiotico singolo è comune, la creazione di un ceppo di E. coli che è resistente a otto diverse classi di antibiotici - in combinazione - sfida semplicemente le leggi della permutazione genetica e combinazione in natura. In poche parole, questo ceppo di superbatteri e.coli non avrebbe potuto essere creato in natura. E questo lascia solo una spiegazione per cui in realtà proveni

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