D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


sabato 4 maggio 2013

Marea nera: sì, il Corexit era davvero un veleno


- Debora Billi –
Il mix di Corexit e petrolio è più tossico del petrolio da solo, e ora i fondali del Golfo sono come la Valle della Morte.
Naturalmente mi sono presa della disfattista, complottista eccetera. Ma come al solito velavevodetto. Negli Stati Uniti sta venendo a galla il bugiardo cover up perpetrato nel 2010 durante la marea nera del Golfo del Messico, il più grande disastro dell’industria petrolifera.
Tre anni fa di questi tempi il mondo cominciava a preoccuparsi giustamente, dal momento che il flusso di petrolio dal pozzo Macondo sembrava inarrestabile: e tale fu, in effetti, per 106 giorni, dal 20 aprile al 4 agosto.  Io vi raccontavo di come impedivano che le foto delle aree più colpite dalla catastrofe diventassero di pubblico dominio e di come fosse un’operazione dipuro maquillage l’uso del Corexit, la sostanza chimica buttata con molta, molta generosità in mare per disperdere il petrolio. Seguimmo la  vicenda tutto il tempo, e questo blog diventò la fonte italiana più seguita sulla ribattezzata “Marea Nera“.
Adesso arrivano le conferme di quanto scritto allora: e anche di più. La realtà supera l’immaginazione. Il merito è di un rapporto pubblicato dal gruppo Gap (Government accountability project), la più attiva fra le associazioni americane che si battono a fianco dei “whistleblower”, ossia di coloro che, dall’interno di un’azienda, ne denunciano pubblicamente i comportamenti scorretti.
Il rapporto ha accertato che il Corexit fu usato a fiumi affinchè il petrolio scomparisse dalla vista: ma il mix di Corexit e petrolio è più tossico del petrolio da solo (è tutto dire…), ha ricoperto i fondali del Golfo del Messico, che sono stati fotografati e che sono ora l’equivalente marino della Valle della Morte, mentre prima erano brulicanti di vita.
Soprattutto, non è stata adeguatamente protetta la salute di coloro che hanno lavorato alla pulizia delle spiagge: molti degli esposti al Corexit che hanno accettato di sottoporsi ad esami, hanno tuttora nell’organismo alti livelli delle sostanze chimiche legate al Corexit stesso.
Il 95% di loro riferisce di avere tuttora problemi di salute: a tragedia in atto quando affermavano di sentirsi male la BP, il Governo e gli ospedali della zona non li presero sul serio; in seguito tutti coloro che si sono sottoposti a trattamenti di disintossicazione hanno visto migliorare le loro condizioni generali.
E pensare che il Corexit era solo come un detersivo per piatti, ci dissero nel 2010…
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