D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


martedì 7 maggio 2013

Scontri tra studenti e lavoratori dei Consorzi a piazza Plebiscito. Un agente ferito e tre cariche


Mattinata di scontri a Napoli. A piazza del Plebiscito erano in corso due manifestazioni , ognuna indipendente dall'altra. Da un lato gli studenti universitari del Cub, dall'altra i lavoratori dei Consorzi di Bacino. In mezzo le forze dell'Ordine, che sono state costrette a tre cariche per disperdere i gruppi rivali.
Gli studenti stavano attendendo l'arrivo del ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, attesa in prefettura. Gli agenti schierati all'esterno sono dovuti intervenire per sedare un primo focolaio di rissa esploso fra le due fazioni, agli antipodi dal punto di vista ideale. "I fascisti non li vogliamo" è stato lo slogan che i ragazzi hanno rivolto ai lavoratori – e aspiranti tali – dei Consorzi. Dopo pochi minuti le parti sono venute a contatto e una prima carica è stata portata a termine dagli agenti presenti sul posto.
Nel corso della prima carica si registra il ferimento di un agente, colpito da un fumogeno lanciato da uno dei manifestanti e trasportato in ospedale a seguito di lesioni a una gamba che lo hanno costretto a subire un bendaggio rigido. Ancora una carica intorno alle ore 13, a piazza Plebiscito, ha in un primo momento disperso la folla, prima dell'ulteriore esacerbarsi degli animi che ha costretto gli agenti a mettere a segno finanche una terza carica, per evitare che agli slogan degli studenti – che continuavano a dare dei "fascisti" ai dirimpettai – seguisse l'ennesima reazione dei lavoratori dei Consorzi.
Una mattinata da dimenticare per l'ordine pubblico a Napoli, nonostante i danni a cose e persone siano in definitiva di lieve entità, ma anche l'ennesimo preoccupante sentore di una guerra fra poveri destinata a crescere di tono senza interventi decisi della politica. Nazionale e locale.
Fabrizio Ferrante - http://www.epressonline.net

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