D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


martedì 20 novembre 2012

Gaza, bombe sui reporter per far tacere la verità


Colpite le redazioni di Sky News, al Arabiya e Al Quds. Sei giornalisti feriti. Israele: «Sono scudi umani». Ma i reporter sopravvissuti smentiscono.

 di Franco Fracassi - 

Eliminare i giornalisti perché non possano raccontare al mondo quello che sta accadendo a Gaza. Perché il mondo non deve sapere che è in atto un massacro, ma una semplice operazione di pulizia dai terroristi. Da ieri l'esercito israeliano sta bombardando anche gli edifici utilizzati per dormire e lavorare dai pochi reporter presenti sulla scena di guerra. Lo riferisce il Washington Post. Sono stati colpiti dalle bombe israeliane gli edifici utilizzati dal canale britannico "Sky News" e dall'emittente panaraba "al-Arabiya". Almeno sei i giornalisti feriti, secondo un portavoce del ministero della Sanità a Gaza, citato dall'Associated Press. Inoltre, è stato centrato da un razzo anche il palazzo da cui trasmetteva la tv palestinese "Al Quds". Il portavoce delle forze armate israeliane Avital Leibovich ha dichiarato in proposito: «I giornalisti non sono il nostro obiettivo. I giornalisti in questi edifici sono stati costretti a fare da scudi umani per la propaganda di Hamas». Da Gaza i reporter scampati alla morte hanno fatto sapere che la tesi di Leibovich è una balla. Oramai Israele bombarda qualsiasi installazione ed edificio, non importa se sia un presunto obiettivo militare o dichiaratamente civile. Sabato le bombe sono cadute perfino sul palazzo del primo ministro di Hamas Ismail Haniyeh. «Stiamo facendo finalmente pulizia. Estirperemo il cancro di Hamas. L'esercito è pronto ad allargare in maniera significativa il suo raggio d'azione». Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha le idee chiare. da http://popoff.globalist.it/

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