D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


martedì 20 novembre 2012

La guerra e i bambini : I bambini di Gaza




Nessuno si salva nella guerra tra Hamas e Israele e i bambini non fanno eccezione in questo conflitto che li colpisce intrappolati come il resto
della popolazione all’interno della Striscia.

The children’s war

In totale, l’Ong Save the Children calcola che i bambini morti dall’inizio delle ostilità nel 2007 sono circa 605, e 2.179 quelli feriti. Il prezzo della guerra che pagano i bambini. Cifre approssimate e destinate con ogni probabilità a peggiorare col passare delle ore. Numeri che hanno scatenato ieri l’ira del premier turco Erdogan: “Israele sarà maledetto per i bambini e le donne innocenti morti sotto le
bombe. Sarà maledetto per le lacrime versate dalle madri palestinesi”.
Unicef - I racconti dei testimoni trasmettono il senso della tragedia: “Qui non si muore solo per i bombardamenti, ma anche per la paura e i bambini sono le prime vittime", denuncia padre Manuel Musallam, parroco di Gaza e direttore della scuola cattolica Sacra Famiglia. “I bambini stanno letteralmente impazzendo a causa dei bombardamenti.
Piangono e gridano continuamente. Sono in una condizione di stress costante” conclude padre Musallam. L’angoscia per la sorte dei più piccoli è stata espressa a più riprese da agenzie internazionali e Ong. “I bambini continuano a pagare il prezzo più alto della guerra”, ha dichiarato il presidente di Unicef Italia Vincenzo Spadafora. “Basti pensare che un bambino su tre a Gaza sia affetto da ritardi della crescita a causa della malnutrizione cronica e che, nel Territorio Palestinese Occupato, circa 3.000 bambini muoiono ogni anno a causa di malattie prevenibili o curabili”. La guerra, quindi, non fa che aggravare un’emergenza già esistente.

La guerra di Gaza non ha lasciato dietro di sé soltanto macerie e vittime, ma anche tanti bambini orfani che hanno assistito a episodi di violenza. L’Unicef e i suoi partner stanno organizzando dei programmi di recupero psicosociale, attraverso il ritorno a scuola, l’incontro, la socializzazione.

È quanto rivela Gaza’s Children: falling behind, il rapporto lanciato da Save the Children insieme all’organizzazione Medical Aid for Palestinians (MAP), per denunciare le drastiche condizioni igienico-sanitarie di una popolazione messa in ginocchio dal duro
embargo iniziato 5 anni fa - su Twitter l'hashtag è #EndGazaBlockade. “Operazione Piombo Fuso” - “I bambini di Gaza vivono in condizioni di prigionia, intrappolati in un lembo di terra avverso che gli impedisce anche solo di sognare un futuro migliore – dichiara Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia –.

L’unica fonte di acqua corrente disponibile a Gaza è terribilmente pericolosa perché contaminata da concimi e scorie umane.Con 1 milione e 700.000 persone ammassate in appena 365 kmq – di cui oltre 800.000 sono bambini – lo stato di salute per migliaia di persone è gravemente a rischio, a causa del blocco imposto nel 2007 al transito di merci e persone. Migliaia le famiglie impossibilitate ad acquistare o produrre derrate alimentari, ed il rischio di malnutrizione cronica resta alto, colpendo il 10% di bambini al di sotto dei 5 anni; l’anemia, solitamente provocata da deficit alimentari e in particolare di ferro, affligge il 58.6% dei bambini in età scolare, il 68.1% dei bambini tra i 9 e i 12 mesi e il 36.8% di donne in stato di gravidanza. Dall’inizio del blocco nel 2007, è raddoppiato il numero di bambini al di sotto dei 3 anni curati per diarrea, perché costretti a bere un’acqua

Articolo scritto da Simona Pagliarini --Sabrina--

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