D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


lunedì 26 agosto 2013

L’ultimo Papa che voleva combattere la Massoneria? Albino Luciani, morto 30 giorni dopo la nomina

Ancora molte ombre avvolgono la morte di Giovanni Paolo I, alias Papa Luciani, il quale probabilmente confidava a persone sbagliate il suo desiderio: liberare la Chiesa Cattolica dalla massoneria.
papa lucianiDopo anni ancora non si sa con certezza se Papa Luciani sia morte naturalmente o con qualche “aiutino”, anche perché per legge non si può effettuare l’autopsia sul corpo del più alto cittadino del Vaticano. Ma una cosa è certa. Ed è il fatto che Papa Luciani fosse quasi ossessionato dal liberare la sua Chiesa dalla presenza ingombrante di grembiuli e compassi. La sera prima della sua morte il Papa aveva avuto un violento litigio con il Cardinale Baggio, prelato che non ha mai nascosto, né smentito la sua appartenenza alla massoneria. Luciani amava fare lunghe passeggiate, nei giardini vaticani, in compagnia del Cardinal Villot, iscritto alla Loggia di Zurigo, tessera numero 041/3. Non esattamente il miglior confidente, visto che il Papa ripeteva spesso al Cardinale di voler liberare la Chiesa dalla massoneria, a cominciare dalla Segreteria di Stato. Un pensiero continuo questo, che assillava la mente del Papa, il quale chiedeva con insistenza ai prelati di portargli qualunque documento avessero con se e che riguardavano la massoneria. Diversi porporati consegnarono tutto ciò che era in loro mani e che Luciani custodiva gelosamente, tenendo i documenti non nel suo ufficio, ma nella sua stanza da letto, sul termosifone. Quando venne ritrovato il corpo senza vita del Pontefice i documenti erano spariti, volatilizzati, come se non fossero mai esistiti. Eppure c’è chi giura che la sera prima, augurando la buonanotte al Papa, i documenti erano sempre li, al loro posto. Un mistero che si continua a protrarre e che si protrarrà in attesa di un eventuale chiarimento sulla vicenda. 

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