D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


mercoledì 28 agosto 2013

USA-SIRIA

USA-SIRIA


USA-SIRIA

Aiuto
Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio
dei primi fanti il ventiquattro maggio;
l’esercito marciava per raggiunger la frontiera
per far contro il nemico una barriera!
Muti passaron quella notte i fanti,
tacere bisognava e andare avanti.
S’udiva intanto dalle amate sponde
sommesso e lieve il tripudiar de l’onde.
Era un presagio dolce e lusinghiero.
il Piave mormorò: “Non passa lo straniero!”
Ma in una notte triste si parlò di tradimento
e il Piave udiva l’ira e lo sgomento.
Ahi, quanta gente ha visto venir giù, lasciare il tetto,
per l’onta consumata a Caporetto.
Profughi ovunque dai lontani monti,
venivano a gremir tutti i ponti.
S’udiva allor dalle violate sponde
sommesso e triste il mormorio de l’onde.
Come un singhiozzo in quell’autunno nero
il Piave mormorò: “Ritorna lo straniero!”
E ritornò il nemico per l’orgoglio e per la fame
voleva sfogar tutte le sue brame,
vedeva il piano aprico di lassù: voleva ancora
sfamarsi e tripudiare come allora!
No, disse il Piave, no, dissero i fanti,
mai più il nemico faccia un passo avanti!
Si vide il Piave rigonfiar le sponde
e come i fanti combattevan l’onde.
Rosso del sangue del nemico altero,
il Piave comandò: “Indietro va’, straniero!”
Indietreggiò il nemico fino a Trieste fino a Trento
e la Vittoria sciolse l’ali al vento!
Fu sacro il patto antico, tra le schiere furon visti
risorgere Oberdan, Sauro e Battisti!
Infranse alfin l’italico valore
le forche e l’armi dell’Impiccatore!
Sicure l’Alpi, libere le sponde,
e tacque il Piave, si placaron l’onde.
Sul patrio suol vinti i torvi Imperi,
la Pace non trovò né oppressi, né stranieri!
remember
Remember… Remember
Uncle’s Sam humanity
natositter
Le armi chimiche usate in Siria contro la popolazione civile dai cosiddetti “Ribelli Siriani”, (in realtà volgari tagliagola mercenari di 29 nazionalità diverse, finanziati, addestrati e armati da USA, Israele, Turchia, Arabia Saudita e Qatar), che soltanto grazie alle più clamorose e tragiche menzogne orwelliane dei mass media imperialisti vengono attribuite al Presidente Assad e alla Resistenza Siriana, non fa che rendere chiara ancora una volta la ferocia, il cinismo predatorio e la forza manipolatoria delle belve a stelle e strisce e dei loro immondi servi europei.
Il governo Obama, come sempre nella lunga e sanguinaria storia degli Stati Uniti d’America, basa su menzogne la propria propaganda guerrafondaia ed il proprio interventismo per giustificare all’opinione pubblica e al mondo l’ennesima guerra di rapina imperialista.
Era falso il pre­te­sto dell’incidente del Ton­chino che ha dato l’avvio alla guerra del Viet­nam. L’attacco alla nave ame­ri­cana Mad­dox fu una simu­la­zione degli stessi ame­ri­cani. Tut­ta­via il pre­si­dente Lyn­don John­son non esitò a usare il pre­te­sto per una esca­la­tion mili­tare che finirà in tra­ge­dia.
Era falso il mas­sa­cro di Racak del 1999, che ha for­nito il pre­te­sto della guerra contro la Jugoslavia di Milosevic. I 45 corpi di civili tro­vati morti in un fosso non erano il risul­tato di un ecci­dio serbo come hanno raccontato tutti i giornali e le tv occidentali, ma l’esito della rac­colta di corpi di ribelli ammaz­zati nel corso di un mese di com­bat­ti­menti in un’aerea molto vasta. Le bande Uck, con la con­su­lenza di agenti segreti stra­nieri, rea­liz­za­rono la messa in scena rac­co­gliendo i corpi sparsi, cam­biando loro i vestiti e togliendo le armi. L’ambasciatore Wil­liam Wal­ker, l’americano che diri­geva la mis­sione di veri­fica dell’Osce con l’aiuto di una novan­tina di mer­ce­nari, ex agenti fede­rali o della Cia, avallò la tesi dell’eccidio.
Era il pre­te­sto che gli Stati Uniti cercavano per avviare l’ennesima “guerra umanitaria” e così fu.
Era falso il pre­te­sto delle armi di distru­zione di massa di Sad­dam con cui nel 2003, in piena guerra afghana, gli USA aprirono un secondo con­flitto. In quella occasione il segre­ta­rio di stato USA Colin Powell, ebbe addirittura la faccia tosta di presentarsi agli alleati e alle Nazioni unite mostrando foto false e cam­pioni di antrace pro­dotta negli Usa per docu­men­tare il falso pos­sesso ira­cheno di armi nucleari e chi­mi­che.
Erano false le foto delle “Fosse Comuni” in cui Muammar Gheddafi avrebbe ucciso addirittura 30.000 libici. Erano foto di un comune cimitero in cui vennero dissoterrati alcune centinaia di cadaveri. Nonostante l’evidenza della manipolazione fosse imbarazzante, l’indomani tutti i giornali e tutte le Tv scatenarono l’isteria contro “la sanguinaria dittatura di Gheddafi” e l’ennesima bufala servì come pretesto per ottenere la No Fly Zone all’ONU, primo passo verso l’aggressione imperialista alla Libia.
Un raro campionario di infamia e di luridume che produce ripetutamente tragedie e crimini contro l’umanità, stragi, torture, stupri di massa e milioni di morti. Tutto in nome degli interessi degli Stati Uniti d’America.
Peggio di loro soltanto quei capi di governo europei che schierarono le pro­prie truppe al fianco degli ame­ri­cani pur cono­scendo la verità e sacri­fi­can­dola sull’altare del servilismo e della sudditanza. ★
difesa siria
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