D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


martedì 4 marzo 2014

Ucraina: guarda un po'...il nuovo Primo Ministro è un banchiere

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(G.F.) - Arsenij Jacenjuk, il nuovo premier ucraino è il capogruppo del partito di Iulia Timoshenko, ‘Patria’, ed è stato presentato come “candidato premier” ucraino a Kiev già durante la rivolta,  in una piazza Indipendenza affollata di gente. Il nuovo premier è giovane, ha 39 anni, e tuttavia ha esperienza istituzionale: è infatti già stato ministro dell’Economia, ministro degli Esteri e presidente del parlamento. Ma soprattutto è un banchiere (ma guarda un po’) ed è  l’uomo che era stato indicato per questo incarico dall’assistente segretario di Stato Usa Victoria Nuland in un imbarazzante colloquio telefonico – condito da frasi irridenti sull’Ue – intercettato ancora nel pieno della protesta di Kiev.
Questa grigia controfigura del grigiocrate per eccellenza, Mario Monti, allevato nella scuderia della Timoshenko ed imposto agli inconsapevoli ucraini dagli artigli dei mercati ha il solito curriculum che ti aspetti da questa razza di persone. Economista e giurista di formazione, le sue conoscenze tecniche  sono state contrabbandate agli ucraini come indispensabili in questo momento di grave crisi non solo politica, ma anche economica. Un altro professore, dunque. Un altro banchiere, se vi piace il genere. Il settimanale ‘Focus’, nel solito panegirico preparatorio,  lo ha definito un “banchiere intellettuale”, una novità nei vezzeggiativi alla categoria,  ma il nuovo premier oltre a ciò ha  anche un altro asso nella manica: quello di avere origini ebraiche. Un vero asso di quadri.
Originario di Cernivtsi, nell’Ucraina sud-occidentale, già nel 2001 Iatseniuk è diventato ministro dell’Economia della Crimea – la repubblica autonoma russofona che adesso rischia di staccarsi dall’Ucraina -, e due anni dopo, nel 2003, era già vice governatore della banca centrale.
Nel 2005, dopo la Rivoluzione arancione filo-occidentale è stato ministro dell’Economia, carica che ha mantenuto per poco meno di un anno, fino all’agosto del 2006. Dal marzo al dicembre del 2007 è stato poi ministro degli Esteri (in un governo di coalizione presieduto proprio dal futuro presidente e nemico Ianukovich), per diventare presidente del parlamento dal dicembre del 2007 al novembre del 2008.

Il suo partito, ‘Fronte per il cambiamento’, d’impronta liberale, si è fuso nel 2012 con il più populista ‘Patria’, di Iulia Timoshenko, in vista delle legislative. Iatseniuk è quindi diventato il capogruppo in parlamento del partito dell’ex premier. Insomma un bel tipino proprio la cui calata dall'alto prefigura già quale sarà il futuro della povera Ucraina e del suo sventurato popolo.

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