D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


lunedì 12 novembre 2012

I comitati siciliani No Muos scrivono a Crocetta




di Veronica Femminino

11 novembre 2012 - La convocazione immediata di un tavolo urgente che possa “dare avvio a un nuovo corso nelle relazioni tra la Regione Siciliana, il Governo e il parlamento italiano, le forze armate nazionali e straniere, in tema di basi e infrastrutture militari presenti nel territorio regionale e sui processi di riarmo e m
ilitarizzazione in atto o futuri”.

È la richiesta del Coordinamento regionale dei Comitati No Muos che hanno inviato una lettera al neo governatore della Regione Rosario Crocetta.
Una missiva in cui si rammenta al presidente “l’impegno più volte espresso durante la campagna elettorale per la priorità che darà alla risoluzione della costruzione del MUOS di Niscemi, dichiarando apertamente in diverse occasioni che revocherà tutte le autorizzazioni concesse dalla precedente giunta regionale”.


Ci si chiede ancora come sia stato possibile infatti, che il governo Lombardo abbia autorizzato la costruzione del sistema satellitare di telecomunicazioni ad altissima frequenza nella riserva naturale Sughereta, nonostante la palese violazione delle leggi sulla tutela ambientale il pericolo di gravissimi rischi per la salute dei circa 500.000 cittadini che abitano in prossimità della stazione radio.
L’imponente infrastruttura (due torri radio e tre antenne del diametro di 18,4 metri e alte 150 metri) sarà l’unica delle quattro esistenti sul pianeta, ad essere ubicata a pochissima distanza dai centri abitati. Le altre tre antenne Muos sono state costruite in zone desertiche,a centinaia di chilometri di distanza dalle prime abitazioni.
In Sicilia le cose sono andate diversamente, riconfermando il sempre più accanito interesse degli Usa a fare della nostra Isola una base strategica per il controllo del Mediterraneo.

Un’ipotesi alla quale cittadini, associazioni antimilitariste e ambientaliste ed i comitati regionali No Muos si oppongono con tenacia. Non a caso, nella missiva a Crocetta, viene chiesto al governatore di approfondire i principali temi della militarizzazione dell’Isola. Muos ma non solo. “Lo scalo aeronavale di Sigonella – si legge nella lettera – che il Pentagono chiede di trasformare in “capitale mondiale” dei droni, i famigerati aerei senza pilota; l’uso del porto di Augusta per l’approdo di unità navali a propulsione e capacità nucleare; lo scalo di Trapani Birgi (tra le principali basi operative della Nato nel Mediterraneo); i pericolosissimi impianti radar di Marsala-Perino e Noto-Mezzogregorio, ecc.”

Il sequestro dell’area del cantiere del Muos su ordine della Procura di Caltagirone, avvenuto il 6 ottobre scorso in concomitanza alla grande mobilitazione nazionale di 4.000 persone contro il Muos, aveva lasciato ben sperare chi da tempo si oppone alla costruzione del Muos.
Il 29 ottobre però, il tribunale delle libertà di Catania ha annullato il sequestro accogliendo dunque il ricorso dell’Avvocatura di Stato e la struttura è tornata sotto il controllo del Ministero della difesa.


Lettera aperta al nuovo Presidente della Regione siciliana, on. Crocetta

Le vicende relative all’installazione all’interno della riserva naturale “Sughereta” di Niscemi di uno dei quattro terminali terrestri del MUOS, il nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari della Marina Usa, sono note a tutti i siciliani. Altrettanto note le giustificate preoccupazioni che questo impianto ha creato tra la popolazione, sia perché si tratta di un nuovo pericolosissimo sistema di guerra straniero da ospitare in Sicilia, sia per il suo insostenibile impatto ambientale e per i rischi che potrà comportare per il traffico aereo sui cieli dell’Isola e sugli aeroporti di Catania Fontanarossa (civile) e Sigonella (militare) e - quando diventerà operativo - sul vicinissimo scalo di Comiso.
Le autorizzazioni concesse dalla Regione siciliana per l’avvio dei lavori all’interno dell’area protetta e le modalità con cui essi sono stati realizzati con accertati danni all’ambiente e al territorio, sono oggetto di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Caltagirone che, il 5 ottobre 2012, aveva pure ordinato il sequestro dei cantieri, provvedimento revocato dal Tribunale della libertà qualche giorno fa. A rendere ancora più grave ed inquietante la vicenda, il fatto che la maggiore società subappaltatrice dei lavori del MUOS di Niscemi ha operato senza essere in possesso del certificato antimafia, revocatogli dalla Prefettura di Caltanissetta per sospetta contiguità con la criminalità organizzata locale.
Nel corso della recente campagna per l’elezione del Presidente e per il rinnovo dell’Assemblea regionale siciliana, Lei, in più occasioni, ha dichiarato che tra i primi atti della sua Presidenza ci sarebbe stata la revoca di tutte le autorizzazioni concesse dalla ex Giunta regionale per i lavori del MUOS. Per questo Le chiediamo di mantenere immediatamente questo impegno, dando avvio a un nuovo corso nelle relazioni tra la Regione Siciliana, il Governo e il parlamento italiano, le forze armate nazionali e straniere, in tema di basi e infrastrutture militari presenti nel territorio regionale e sui processi di riarmo e militarizzazione in atto o futuri.
La invitiamo altresì a convocare urgentemente un tavolo di confronto con i Comitati No MUOS, le associazioni e le organizzazioni No War siciliane per approfondire i principali temi della militarizzazione dell’Isola, a partire dalla base di telecomunicazioni US Navy di Niscemi e il MUOS; lo scalo aeronavale di Sigonella che il Pentagono chiede di trasformare in “capitale mondiale” dei droni, i famigerati aerei senza pilota; l’uso del porto di Augusta per l’approdo di unità navali a propulsione e capacità nucleare; lo scalo di Trapani Birgi (tra le principali basi operative della Nato nel Mediterraneo); i pericolosissimi impianti radar di Marsala-Perino e Noto-Mezzogregorio, ecc.
Oggi più che mai la Sicilia deve rifiutare il ruolo di portaerei di guerra e di morte, trasformandosi invece in Ponte di pace e dialogo tra i popoli del Mediterraneo.

Coordinamento regionale comitati NoMuos

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