E’ salito ad almeno 282 il numero complessivo dei morti accertati a causa del crollo di un edificio di otto piani avvenuto due giorni fa inBangladesh, alla periferia della capitale Dacca. Un bilancio che pare destinato a salire. Sotto le macerie si trovano ancora tra le 300 e le 400 persone, nella notte ne sono tratte in salvo 54, ma è una vera e propria corsa contro il tempo quella dei soccorritori.
Il crollo è il peggior incidente della storia del paese che ha visto fiorire in questi anni l’industria del tessile low cost, a discapito ovviamente della sicurezza dei suoi operai. L’edificio in questione ospitava diverse aziende tessili che lavorano anche per grandi multinazionali tra cui la Benetton ed era stato evacuato nei giorni precedenti il disastro per dei cedimenti della struttura. Nonostante questo gli operai e gli impiegati erano stati costretti dai datori di lavoro a tornare al lavoro.
Proprio a Dacca questa mattina si sono verificati violenti scontro quando una folla oceanica con migliaia di lavoratori dell’industria tessile, è scesa in strada per chiedere pene esemplari per i responsabili della sciagura. Un episodio che riporta drammaticamente all’attenzione il problema delle gravissime condizioni di lavoro degli operai del tessile del Bangladesh e la piaga del lavoro minorile nel paese. Il servizio con Bruno neri di Terres Des Hommes. Ascolta
Fonte: http://www.radiondadurto.org/2013/04/26/bangladesh-una-nuova-tragedia-che-racconta-lo-sfruttamento-del-lavoro/
D'un tratto nel folto bosco
Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz
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