Con la scusa della lotta al riciclaggio – tema prioritario per rilanciare le sorti del Paese, a patto che non diventi una foglia di fico – gli istituti bancari, secondo le nuove norme, devono indagare nel dettaglio i conti correnti e prendere provvedimenti abnormi: ecco cosa potrebbe succedere.
La lotta contro il riciclaggio del denaro è da tempo una delle priorità della Banca d’Italia: ad aprile l’Istituto bancario centrale ha divulgato un provvedimento che rende più difficile, o comunque più sospetto, pagare, effettuare versamenti o prelievi sui conti correnti con banconote da 200 e 500 euro.
Le banche che si troveranno a gestire questi tagli così “rari” dovranno effettuare una serie di controlli per evitare che questi nascondano truffe, frodi o tentativi di riciclaggio. L’assunto di fondo è legittimo: potendo disporre di carte di credito, assegni e bancomat, che bisogno c’è di utilizzare banconote così pesanti?
Bankitalia, in breve, ha chiesto alle banche di indagare sui propri correntisti che scelgono di effettuare questo tipo di operazione: il rischio facilmente prevedibile tuttavia è che, una volta partiti i controlli, si vada a minare il rapporto di fiducia che i cittadini hanno con il proprio istituto di riferimento. Quanti clienti, sottoposti ad accertamenti, non preferirebbero spostare i propri risparmi verso una banca meno “ficcanaso”?
È più probabile, forse, in un periodo di difficoltà per le stesse banche, che queste scelgano di chiudere un occhio pur di salvaguardare la relazione con il titolare del conto corrente o del conto deposito.
Secondo le nuove norme, nel dettaglio, dall’inizio del prossimo anno le banche o gli intermediari finanziari dovranno addirittura restituire le somme presenti sul conto corrente nel caso in cui dal correntista non arrivino giuste ed esaurienti informazioni in merito all’uso di denaro contante di taglio così grosso; addirittura, le banche dovranno chiedere al cliente di aprire un conto in un’altra banca per effettuare la restituzione delle somme spettanti.
Visti i problemi operativi che potrebbero insorgere è molto semplice intuire che questa nuova disciplina – che rende costante il controllo dell’istituto di credito sul correntista – sarà presto definita impopolare e forse si rivelerà inefficace.
LEGGI DALLA FONTE ORIGINALE – Vittoria Giannuzzi su Facile.it
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