Dopo Cipro sembra essere la volta della Slovenia. La voce è stata riportata, tra i tanti, anche dal Sole 24 Ore, e ora il rischio di una escalation vera e propria sembra essere concreto.
Mentre la confusione su quanto successo a Cipro rimane alta,
si apre un altro fronte della crisi in Europa, quello della Slovenia. La voce è stata messa in circolazione da Beda Romano sul Sole 24 ore, e sta trovando alcune conferme. Purtroppo per la Slovenia la sua situazione economica sembra essere sull’orlo del baratro, vuoi per un Pil in contrazione del 2,3%, vuoi per una disoccupazione galoppante che ha ormai raggiunto il 9,6%, vuoi infine per il taglio del rating patito dall’ormai famigerato Standard & Poor’s. Ma non ci sono solo problematiche solamente economiche, anche dal punto di vista politico, come ha riportato proprio Beda Romano sul Sole 24 Ore: “Ormai c’è chi prevede che il paese sarà costretto a chiedere aiuto a metà anno. Per ora l’establishment sloveno sembra prendere tempo, e si nasconde dietro alla crisi cipriota. In realtà le banche sono messe peggio di quanto non sembri”. Insomma il rischio reale è quello di un effetto contagio che da Cipro colpisca Lubiana, per poi farsi largo in Europa. L’Ocse sembra aver preso di mira anche la Slovenia proprio a causa delle sue sofferenze bancarie, che ormai sfiorano i 7 miliardi di euro, circa il 20% del Pil. E a star male, in Slovenia, sono proprio le banche pubbliche, il che rende ancora più grave e difficile la situazione. Ma a questo punto della giostra un interrogativo nasce spontaneo: Siamo certi che questa crisi sia completamente frutto del caso?
si apre un altro fronte della crisi in Europa, quello della Slovenia. La voce è stata messa in circolazione da Beda Romano sul Sole 24 ore, e sta trovando alcune conferme. Purtroppo per la Slovenia la sua situazione economica sembra essere sull’orlo del baratro, vuoi per un Pil in contrazione del 2,3%, vuoi per una disoccupazione galoppante che ha ormai raggiunto il 9,6%, vuoi infine per il taglio del rating patito dall’ormai famigerato Standard & Poor’s. Ma non ci sono solo problematiche solamente economiche, anche dal punto di vista politico, come ha riportato proprio Beda Romano sul Sole 24 Ore: “Ormai c’è chi prevede che il paese sarà costretto a chiedere aiuto a metà anno. Per ora l’establishment sloveno sembra prendere tempo, e si nasconde dietro alla crisi cipriota. In realtà le banche sono messe peggio di quanto non sembri”. Insomma il rischio reale è quello di un effetto contagio che da Cipro colpisca Lubiana, per poi farsi largo in Europa. L’Ocse sembra aver preso di mira anche la Slovenia proprio a causa delle sue sofferenze bancarie, che ormai sfiorano i 7 miliardi di euro, circa il 20% del Pil. E a star male, in Slovenia, sono proprio le banche pubbliche, il che rende ancora più grave e difficile la situazione. Ma a questo punto della giostra un interrogativo nasce spontaneo: Siamo certi che questa crisi sia completamente frutto del caso?
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