D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


sabato 21 settembre 2013

SCIE CHIMICHE: INTERROGAZIONI ALLA COMMISSIONE EUROPEA



di Salvatore Esposito

Il sonno della ragione altro che “teorie del complotto”. Non c’è alcuna dietrologia fantascientifica, ma solo fatti sempre più palesi a milioni di persone nel mondo. Evidentemente chi nega il fenomeno o non vuole guardare la realtà, oppure non ha mai letto la documentazione scientifica e tecnica in merito; ad esempio la Convenzione internazionale del 1978 (ENMOD) che vieta le sperimentazioni militari sull’ambiente.
Anche il Parlamento europeo ha affrontato sia pure raramente il fenomeno dell’aerosolterapia bellica della Nato. Ecco due interrogazioni in particolare.
La prima è l’interrogazione scritta (E-4449/06) di Hiltrud Breyer alla Commissione risalente al 17 ottobre 2006.
«Oggetto: Inspiegabili fenomeni atmosferici in Germania settentrionale. È la Commissione a conoscenza del fatto che, secondo molti media autorevoli, nei cieli della Germania settentrionale si stanno verificando fenomeni misteriosi? Già nel luglio 2005 vari schermi radar di diverse stazioni meteorologiche hanno osservato una presunta nuvola lunga sino a 400 km, benché non piovesse e il cielo non fosse coperto. L’inspiegabile rilevamento radar si è ripetuto alla fine del marzo 2006. Si tratta di un vero e proprio enigma per i meteorologi, i quali tuttavia concordano sul fatto che il fenomeno non ha alcuna spiegazione naturale come la presenza di stormi di uccelli o di cherosene degli aeromobili. Inoltre è da escludere un errore da parte dei dispositivi radar, in quanto diversi rilevamenti effettuati in modo indipendente hanno registrato la medesima situazione nei Paesi Bassi, ad Emden e Hannover. I meteorologi in tutto il territorio federale presumono che tali fenomeni nascondano esperimenti militari. Per esempio Jörg Asmus, meteorologo presso il Servizio meteorologico tedesco, ritiene che l’esercito stia volontariamente provocando cambiamenti meteorologici o stia simulando attacchi terroristici (cfr. Der Spiegel, 13/2006). Sia i fisici del Centro tedesco per l’aviazione e l’astronautica sia i geografi delle forze armate sono giunti alla conclusione che nell’atmosfera vengono rilasciate delle particelle per disturbare l’attività del radar di rilevamento delle precipitazioni. Anche l’Istituto federale dell’ambiente valuta seriamente il fenomeno. Di quali informazioni dispone la Commissione in merito aifenomeni che interessano la Germania settentrionale?1. Come vengono giudicati e spiegati?2. Condivide la Commissione la valutazione di meteorologi, geologi e fisici, secondo cui gli inspiegabili fenomeni meteorologici e i rilevamenti radar sono riconducibili a esperimenti militari, in quanto nessuna spiegazione alternativa sembra possibile?3. È la Commissione a conoscenza di esperimenti militari in Germania settentrionale allo scopo di contrastare il terrorismo o di influire sul tempo atmosferico?4. Può la Commissione far sapere se tali esperimenti comportino rischi per la salute o di altro tipo a danno della popolazione e della natura?5. Quale autorità dell’UE è oppure sarebbe responsabile per le informazioni in merito agli esperimenti militari?6. Quali norme permettono lo svolgimento di tali esperimenti?».
L’altro atto parlamentare (E-2455/07) risale al 10 maggio 2007, ed è stato presentato da Erik Meijer alla Commissione.
«Oggetto: Scie di condensazione degli aeromobili che non contengono più solo acqua ma che causano velature biancastre persistenti, dovute probabilmente alla presenza di bario, alluminio e ferro. 1. È la Commissione a conoscenza del fatto che, dal 1999, alcuni cittadini in Canada e negli Stati Uniti hanno denunciato la presenza crescente nell’aria di un nuovo tipo di scie di condensazione degli aeromobili, che talvolta rimangono per ore e che si espandono molto più che in passato, creando velature biancastre definite «oscuramento aereo» e che questo nuovo tipo ha particolarmente colpito l’attenzione delle persone perché è molto diverso dalle scie brevi, sottili come un tratto di matita che sono diventate familiari da quando gli aerei a reazione hanno iniziato a volare, che rimangono visibili per 20 minuti al massimo e che si creano solo se il vapore acqueo si condensa sulle particelle di polvere a causa delle basse temperature e dell’elevata umidità? 2. È la Commissione a conoscenza del fatto che le ricerche fatte da queste persone, le osservazioni dei piloti e le affermazioni delle istanze governative suggeriscono sempre di più che ciò che sta succedendo è che gli aeromobili emettono nell’aria secca piccole particelle contenenti bario, alluminio e ferro, un fenomeno che nel dibattito pubblico in America è noto come «scie chimiche»? 3. Diversamente dalle scie di condensazione, le scie chimiche non sono un prodotto inevitabile dell’aviazione moderna. Sa la Commissione quale sia lo scopo delle emissioni artificiali di queste sostanze terrestri nell’atmosfera? Aiutano le piogge, portano benefici alle telecomunicazioni o combattono il cambiamento climatico? 4. In quale misura l’oscuramento aereo e le scie chimiche vengono utilizzate nei cieli d’Europa, non dimenticando che molte persone anche qui sono convinte che il fenomeno sta diventando sempre più comune e sono interessate dal fatto che fino ad oggi se ne sa poco e non vi sono informazioni pubbliche a riguardo? Chi ha iniziato queste emissioni e come vengono finanziate? 5. A parte le supposte conseguenze positive delle emissioni di sostanze nell’aria, è la Commissione a conoscenza di possibili svantaggi per l’ambiente, la salute pubblica, l’aviazione e il ricevimento delle stazioni TV? 6. Che cosa si fa per evitare che singoli Stati europei o aziende adottino misure unilaterali il cui impatto transfrontaliero potrebbe essere giudicato indesiderato da altri Stati o da organizzazioni di cittadini? Vi è già un coordinamento a questo proposito? Svolge l’UE un ruolo in tutto ciò o prevede la Commissione un ruolo futuro e quali sono i suoi obiettivi in merito?».

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