D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


sabato 28 settembre 2013

[SENTENZA] Vaccino esavalente e morte in culla: tribunale di Pesaro riconosce nesso causale

Le vaccinazioni infantili sono un esempio palese di come l’informazione riesca ad addormentare il nostro cervello e spirito critico. Quanti sono i genitori che si pongono la domanda se sia giusto o no avvelenare i propri pargoli (a tre mesi)  con i Vaccini? Che si chiedono perché alcune vaccinazioni infantili esistono solo in Italia e non in altri paesi Europei? Che si domandano quali interessi ci sono dietro? Se non ci facciamo queste domande quando è in gioco la salute dei nostri figli quando dobbiamo porci il problema?
Il dubbio è un sinonimo di intelligenza… non accettiamo ciecamente le certezze preconfezionate che ci propinano coloro che controllano i Media (e la formazione e ricerca medico-scientifica)!

Il tribunale di Pesaro, sezione lavoro, nella persona del dott. Pio Baldi, Giudice del Lavoro, nell’udienza del 1.7.2013 scorso ha pronunziato una sentenza di grande rilevanza per la giurisprudenza di questo paese (vedi allegato a questo articolo): viene indennizzata ai sensi della L. 210/92, art. 2, la morte in culla (SIDS) di una bambina in seguito al nesso causale con la somministrazione del vaccino (ESAVALENTE). I genitori erano rappresentati e difesi dall’Avv. Luca Ventaloro.
Il tribunale di Pesaro ha riconosciuto colpevole il Ministero della Salute e stabilito un risarcimento di 200.000 euro, più un vitalizio di circa 700 euro al mese e un ulteriore indennizzo ancora da quantificare, da destinare alla famiglia della bambina.
La bambina, nata nel settembre 2002, è stata sottoposta a vaccinazione il 17.01.2003 ed è deceduta il successivo 07.02.2003. Si tratta di una sentenza in seguito al ricorso proposto dai genitori (28.01.2011) della bambina contro il Ministero che aveva negato l’indennizzo nel classico percorso ad ostacoli che molti genitori intraprendono nel tentativo di veder riconosciuto il loro sacrosanto diritto.
Come sempre il Ministero aveva giocato la carta del difetto di legittimazione passiva (mancanza della titolarità del rapporto giuridico dedotto in giudizio) e di infondatezza della domanda della famiglia.
Il giudice ha liquidato subito la prima istanza del Ministero: l’art. 123 del D.L. 31.03.1998 stabilisce che “sono conservate dallo Stato le funzioni in materia di ricorsi per la corresponsione degli indennizzi a favore di soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie …”. Questo impianto normativo è stato successivamente confermato dal DPCM 26.05.2000 all’art. 2. Si sono susseguite poi altre Sentenze della Corte di Cassazione dalla quale abbiamo l’ultimo pronunciamento (N. 12538 del 9.6.2011) che ha confermato sussistenza della Legittimazione passiva a carico del Ministero.
Nel merito della domanda di indennizzo (fondatezza) il giudice ha nominato all’uopo un CTU. Nel caso concreto, il CTU dott. Fucili ha ritenuto che questo decesso (avvenuto pochi giorni dopo la vaccinazione) possa essere casualmente riconducibile alla stessa in termini possibilistici, per cui la sentenza è perfettamente in linea con lo spirito della L. 210/92.
Le valutazioni del CTU sono state definite “frutto di esaurienti ed accurate indagini, immuni da vizi logici o da errori di metodo“.
Il CTP (consulente di parte della famiglia) ha ritenuto che, in termini medici, sia altamente probabile che la morte della minore sia da attribuire alla somministrazione del vaccino del 17.01.2003. il Giudice ha fatto proprio questo assunto per i seguenti fondanti motivi:
- non è stato oggetto di contestazione da parte del Ministero che l
- la bambina nei primi tre mesi di vita era cresciuta in modo costante e quindi il suo dato di benessere precedente alla somministrazione del vaccino è un dato certo inconfutabile,
- soltanto dopo la vaccinazione si sono manifestati i problemi di salute che, debitamente documentati, nel giro di venti giorni hanno portato al decesso.
La notizia è stata ripresa da diverse testate giornalistiche, tra cui “Il Resto del Carlino”, nelle pagine di Pesaro e “Viverepesaro”. Come da prassi oramai consolidata si sono levate immediatamente le proteste dei benpensanti difensori ad oltranza delle vaccinazioni: una delle “perle di saggezza” che ci hanno somministrato in questi giorni è quella dell’esimio Prof. Roberto Burioni, virologo e immunologo Università Vita Salute San Raffaele, Milano, il quale, sempre dalle pagine dello stesso quotidiano ci illumina sull’argomento con un articolo dal titolo “Vaccinarsi non uccide”.
Il professore ci rassicura in quanto alla pericolosità del vaccino esavalente, che lui stesso definisce “… assolutamente sicura ed è oramai provato oltre ogni ragionevole dubbio che ad essa non sono associati effetti collaterali di una qualunque importanza …”. Una sicurezza imbarazzante!!!
Chi volesse leggere dell’esimio Prof. può consultare la pagina http://www.unisr.it/persona.asp?id=359, dove potrà trovare, fra la lista di innumerevoli attestati curriculari di cui egli si può fregiare, l’indicazione:
… È responsabile di un laboratorio di ricerca immunologica volto allo studio della risposta immune contro patogeni umani e alla progettazione di vaccini artificiali, finanziato ininterrottamente dal 1999 fino ad oggi dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Fondo per la Ricerca di Base del Ministero della Ricerca Scientifica. È autore di numerosi lavori scientifici su riviste internazionali ed è stato relatore a numerosi congressi internazionali. È titolare di diversi brevetti internazionali relativi a procedure di immunologia molecolare, anticorpi monoclonali umani e a farmaci immunologici …
Possiamo dire quindi che, se non altro, l’opinione dell’emerito … non dovrebbe essere, in teoria, del tutto disinteressata. Ma il nostro “emerito” non si limita a snocciolare la solita litania: temerario com’è si lancia in un impavido giudizio di merito anche sul giudice del lavoro che viene definito (indirettamente) un IGNORANTE. Per noi invece riserva un appellativo più “scolastico” dandoci dei “somari” … “… Nonostante la moltitudine di somari che su internet sostiene senza alcuna prova scientifica il contrario, le vaccinazioni sono sicurissime …”.
Dal momento che, probabilmente, l’esimio Burioni non ha nemmeno lui delle forti argomentazioni a sostegno delle sue “opinioni” non trova di meglio che affidarsi ad uno “studio estremamente rigoroso ed ampio pubblicato dal Robert Koch Institute a pagina 2349 della prestigiosissima rivista scientifica Vaccine nel marzo del 2012”, studio dal quale ovviamente si deduce che “il rischio di morte improvvisa non è né aumentato né ridotto dopo la vaccinazione”.
Ora, per curiosità, siamo andati a cercarci questo studio “rigoroso” e abbiamo scoperto delle cose abbastanza interessanti!
Innanzitutto si apprende dal Sommario che lo studio è stato condotto nel periodo che va dal luglio 2005 al luglio 2008. Sono stati studiati 254 casi di SIDS per stabilire una eventuale correlazione fra loro e la vaccinazione esavalente. Già questa premessa denota una indagine con un pregiudizio di fondo: non si indagano le morti di SIDS per capirne la causa, bensì per escluderne una in particolare.
L’analisi di studio principale, più ulteriori analisi, non hanno mostrato (ovviamente …) un aumento del rischio di morte improvvisa entro una settimana dopo la vaccinazione esavalente. C’è da chiedersi chi abbia stabilito questo criterio temporale “restrittivo” (il caso in questione è avvenuto dopo venti giorni dalla somministrazione del vaccino e non sarebbe mai rientrato in questa statistica …).
Ma la cosa più ridicola sono le conclusioni a cui arriva uno studio così “prestigioso”: “Quasi tutti i bambini che sono morti in stretta relazione temporale con la vaccinazione avevano riportavano i fattori di rischio per la sindrome da morte improvvisa del lattante (SIDS): dormire in posizione prona, fumo materno o rischio di ipertermia (bambini troppo vestiti)”.
Dulcis in fundo la presentazione del lavoro ci dona involontariamente un rigurgito di “trasparenza”, quando nel pavoneggiarsi per il prestigio ci informa che “Per questo studio, l’RKI ha avuto il sostegno delle autorità sanitarie locali, istituti di medicina legale e pediatri della Germania. Lo studio è stato sostenuto e sponsorizzato inoltre dal Paul-Ehrlich-Institute (PEI) e dal Ministero federale della sanità (Bundesministerium für Gesundheit). Inoltre è stata fornita la sponsorizzazione di prestigiose aziende farmaceutiche come GlaxoSmithKline Biologicals e Sanofi-Pasteur MSD”.COMPLIMENTI, siamo senza parole!!!
Nello stesso periodo in cui è stato condotto questo studio abbiamo cercato (a campione) altri contributi in rete e abbiamo scovato questo interessante lavoro:
Sudden infant death syndrome (SIDS)
Standardised investigations and classification: Recommendations
Di Thomas Bajanowski, Åshild Vege, et al., accepted 10 May 2006, published online 28 June 2006.

Abstract
: La Sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS) rappresenta ancora una parte considerevole di morti infantili inaspettate in molti paesi. Mentre numerose teorie sono state avanzate per spiegare questi eventi, è sempre più chiaro che queste mortisono la conseguenza di una complessa interazione di fattori endogeni e idiosincratici ereditabili che interagiscono con fattori esogeni … sono emerse contraddizioni e mancanza di consistenza nella letteratura scientifica per diversità di approccio nelle autopsie, applicazioni variabili di criteri diagnostici e l’uso incoerente di definizioni. Viene delineato un approccio alla morte improvvisa del neonato con una discussione sul prelievo dei campioni dei tessuti, indagini accessorie e utilizzo di controlli nei progetti di ricerca. La standardizzazione delle indagini mortalità infantile, con l’applicazione delle definizioni e protocolli uniformi garantirà una indagine ottimale dei casi individuali e permetterà dei confronti internazionali.

Quindi nello stesso periodo in cui veniva effettuato lo studio dell’RKI altri studiosi (non il COMILVA …) si ponevano ancora tutta una serie di interrogativi sulle metodologie di indagine per spiegare questo fenomeno e arrivavano, comunque, ad una conclusione ragionevole, ossia che l’evento fosse una “conseguenza di una complessa interazione di fattori endogeni che interagiscono con fattori esogeni” … e le vaccinazioni sono certamente uno di questi!
Caro Prof. Burioni, noi forse potremo essere anche dei “somari” ma certamente non siamo così sciocchi e disponibili a berci il suo brodino tiepido di corbellerie confezionate tanto per rilasciare un’intervista “riparatrice”. Per quanto riguarda il Giudice e l’offesa che lei le ha maldestramente indirizzato se la vedrà direttamente con chi di dovere. Da parte nostra sappiamo come difenderci, non si preoccupi.

Come sempre, persone come lei, quando non sanno come controbattere con “argomentazioni scientifiche” passano direttamente all’offesa generalizzata: grande segno di maturità e spessore morale, non c’è che dire!!!
Fonte: http://www.informasalus.it/it/articoli/vaccino-morte-culla.php

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