D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


martedì 12 marzo 2013

Abbiamo un debito di 2000 miliardi, ma chi l'ha fatto questo debito??




Abbiamo un debito di 2000 miliardi, ma chi l'ha fatto questo debito!! se come si legge ogni anno entrano quasi queste cifre
Fisco, nel 2012 entrate tributarie per 424 miliardi (+2,8%)
Andamento influenzato dalle manovre varate a partire da metà 2011 che hanno contribuito sul risultato per oltre 21 miliardi di euro, tra cui Imu, aumento IVA, accise e modifiche tassazione rendite finanziarie. La normativa sui ritardi dei pagamenti, invece, è da rifare
el 2012 le entrate tributarie erariali, accertate in base al criterio della competenza giuridica, si sono attestate a 423,903 miliardi di euro facendo registrare una crescita del 2,8% (pari a +11,697 miliardi) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Lo ha comunicato il Tesoro, precisando che la crescita delle entrate tributarie è ascrivibile agli effetti delle principali misure correttive adottate a partire dalla seconda metà 2011 che hanno contribuito sul risultato per oltre 21 miliardi di euro, tra cui Imu, aumento aliquota ordinaria IVA, aumento accise, modifiche tassazione rendite finanziarie.

Al netto del gettito acquisito per effetto di tali misure (in cui rientra anche l’aumento della Robin tax sul settore energetico), il risultato del 2012 sarebbe stato inferiore a quello del 2011 di circa il 2,5 per cento, sostanzialmente in linea con il peggioramento del quadro congiunturale. E in effetti, le uniche voci negative sono quelle che più hanno a che fare con la congiuntura economica: il gettito Iva ha registrato complessivamente una flessione dell’1,9% (-2,2 miliardi di euro), a seguito dell’andamento negativo del prelievo sulle importazioni (-6,1%) e di quello sugli scambi interni (-1,2%); segno meno anche per l’Irpef pagata dagli autonomi, scesa del 4,5%. A certificare le difficoltà è anche l’andamento del settore giochi, i cui incassi si sono ridotti del 6,2%, con le lotterie istantanee che hanno avuto chiaramente la meglio sul vecchio lotto.

E se lo Stato ha prontamente incassato, non è stato altrettanto severo sugli esborsi. Il tanto decantato recepimento della direttiva Ue contro i ritardi nei pagamenti, infatti, andrà corretto, visto che quella attuale rischia di consentire troppo spesso l’applicazione della deroga per portare da 30 a 60 giorni il termine massimo entro il quale liquidare le fatture.

La richiesta del vicepresidente della Commissione Ue, Antonio Tajani sta per essere avanzata al ministro per lo Sviluppo Corrado Passera in una lettera che a giorni sarà inviata a Roma. La normativa italiana, hanno spiegato all’Ansa fonti di Bruxelles, prevede che la deroga possa essere applicata ai tempi di pagamento degli enti pubblici in base a “circostanze esistenti al momento della chiusura del contratto”.

Una clausola giudicata “troppo vaga” e non legata a fattori oggettivi e/o eccezionali come quelli indicati dalla direttiva. Da qui l’esigenza di modificare il testo. Se ciò non dovesse avvenire, la Commissione europea potrebbe anche arrivare ad aprire una procedura d’infrazione.

Il nostro Paese è quello dove i pagamenti arretrati hanno raggiunto cifre astronomiche contribuendo al fallimento di molte imprese. Solo i ritardi (secondo gli ultimi dati Confartigianato nel 2012 i pagamenti sono stati effettuati mediamente in 193 giorni contro i 30 della direttiva Ue) sono costati lo scorso anno 2,5 miliardi di maggiori oneri finanziari

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