D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


venerdì 8 marzo 2013

Gran Bretagna: Prozac nell’acqua di rubinetto!



Marcello Pamio - 9/8/2004

La notizia ha veramente dell’incredibile: a Londra, dai rubinetti sgorga acqua al Prozac!».
Questa denuncia, pubblicata dal giornale «The Observer», parte dall’agenzia che si occupa della protezione ambientale: nel corso di normali ispezioni, il «Drinking Water Inspectorate» (Dwi) ha infatti inaspettatamente trovato tracce di Prozac® nell’acqua potabile.
Sulla fluoxetina (il principio attivo del Prozac®) c’è poco da dire: è senza ombra di dubbio l’antidepressivo (prodotto dalla casa farmaceutica statunitense Eli Lilly) più famoso e pericoloso al mondo. Le controindicazioni, gli effetti collaterali e/o indesiderati, potrebbero riempire tranquillamente un intero libreria: si va da convulsioni, aggressioni, deliri, ostilità violenza e psicosi, a sui ci devono aggiungere i rapporti di 1885 tentati suicidi e 1734 morti[1].

Il Prozac fa parte di una schiera di farmaci etichettati come S.S.R.I. (inibitori selettivi risollevamento della serotonina), come Lovox, Zoloft, ecc., che cercano chimicamente di alleviare la depressione modificando i livelli cerebrali di un neurotrasmettitore importantissimo, quale la serotonina. Il Dott. Peter Breggin, eminente psichiatra e divulgatore, nella rubrica del giornale di Arianna Huffington del 9 luglio 1998, ha affermato di non avere dubbi sul fatto «che il Prozac possa causare o contribuire a violenza e suicidi, casi di cui sono stato testimone più volte; in una recente sperimentazione clinica – continua lo psichiatra -, il 6% dei bambini sono diventati psicotici a causa del Prozac®, e la psicosi maniacale può condurre a comportamenti maniacali».[2] Altre interessanti informazioni sugli effetti collaterali sono reperibili nel libro «Prozac and Other Psychiatric Drugs» di Lewis A. Opler. In questo libro si parla di apatia, allucinazioni, ostilità, idee irrazionali, reazioni paranoiche, comportamento antisociale, isteria e pensieri suicidi. Il Prozac quindi viene accusato di trasformare gente sana e tranquilla in persone violente. E se pensate che siano esagerazioni, sentite cos’ha dichiarato il dottor David Healy, Direttore del Dipartimento di Medicina Psicologica del Galles del Nord, dopo aver somministrato il farmaco ad un gruppo di volontari adulti e mentalmente sani: «possiamo trasformare dei volontari sani in persone bellicose, paurose, tendenti al suicidio e persino pericolose per gli altri».[3]

Chiaro il discorso? La medicina e la psichiatria ufficiali curano, la sempre più diffusa depressione, con una sostanza in grado di provocare reazioni violente che possono arrivare al suicidio vero e proprio del paziente! Imbottire una persona depressa, che ha perduto totalmente la voglia di vivere e ha esaurito per così dire l’energia vitale, con una sostanza chimica che la spinge ulteriormente alla violenza e al gesto estremo, non è un po’ assurdo? Sì, è decisamente assurdo: anche perché non è mai stato dimostrato - cioè non esiste alcuna prova scientificamente riconosciuta - che la serotonina sia un fattore scatenante la violenza! Ma nonostante questo si va a interagire incoscientemente e chimicamente, attraverso una sostanza tossica di sintesi, in processi mentali e psichici che non si conoscono per nulla.
Oggi, per tornare al discorso iniziale, in Inghilterra sta sgorgando dai rubinetti acqua addizionata con fluoxetina (Prozac®) e la causa, stando alle dichiarazioni ufficiali, sarebbero gli scarti dei medicinali che la popolazione britannica getterebbe nella spazzatura. Attraverso gli scarichi urbani, questi residui farmacologici, sarebbero finiti nell’acqua dei laghi e fiumi contaminandoli, per giungere alla fine del ciclo, nell’acqua di rubinetto delle case di Londra.
Se scartiamo il tentativo di controllo mentale di massa mirato al condizionamento chimico della popolazione, lo scandalo mette in luce come gli inglesi stiano usando e abusando di una droga legalizzata molto pericolosa per la salute stessa. Questo abuso è dimostrato dall’aumento assurdo del numero di pasticche vendute negli ultimi dieci anni: le ricette per le «pillole della felicità» - come vengono eufemisticamente chiamati gli antidepressivi - sono passate da 9 a 24 milioni all’anno![4] In un solo anno - secondo le statistiche ufficiali – gli esperti della salute britannici, hanno «piazzato» ben 24 milioni di ricette, e questo per la gioia della Eli Lilly…

Note:
[1] «Perceptions», 1994
[2] «Nexus New Times» ed. italiana n°26 anno 2000
[3] «Guardian Weekly» 2-8 marzo 2000, e «The Observer» 12 marzo 2000
[4] Orsini Elena, «Cittadini inglesi sono troppo depressi: il Prozac inquina l’acquedotto di Londra», tratto da «Il Giornale» 9 agosto 2004
Bernabei Alfio, «Londra, dai rubinetti scende acqua al Prozac», tratto da «l’Unità», 9 agosto 2004

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