D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


venerdì 8 marzo 2013

Niscemi: caricate le mamme del comitato NoMuos



di Corrado Belli


Tra il 5 ed il 6 Marzo due eventi hanno riaffermato le subdole e infami operazioni dei militari statunitensi alla base di contrada Ulmo a Niscemi.


Dopo le poco credibili rassicurazioni pronunciate il 15 Febbraio dal console USA di Napoli circa la sospensione dei lavori e dell’ingresso di materiali e operai nel cantiere, quanto accaduto negli ultimi due giorni ha svelato le reali intenzioni yankee.


Il 5 mattina, infatti, i presidianti l’accesso alla base militare hanno trovato nascosti nei mezzi militari, camuffati da soldati americani, degli operai ai quali hanno impedito l’accesso al cantiere Muos. È così diventata innegabile questa viscida pratica che più volte era stata denunciata dai NoMuos ma sempre smentita da chi a diverso titolo, dalla questura di Caltanissetta al consolato americano, difende la base militare. Quanti e quante, da mesi hanno invece deciso di difendere con i propri corpi il territorio nel quale vivono, sono riusciti però ad evitare che i piani del Muos andassero avanti senza intoppi.

Così stamane i NoMuos hanno deciso di reintensificare i blocchi all’ingresso dell’area militare determinati a non permettere il cambio della guardia ai soldati dentro la base. A mezzogiorno circa, però, la tensione è salita e ha evidenziato, ancora una volta, la non estraneità dei questurini agli interessi della base americana.

Agenti della Digos e del reparto mobile hanno infatti caricato le donne del comitato mamme NoMuos per permettere ai mezzi americani di entrare nella base U.S. Navy. Le mamme non hanno ceduto alle pressioni della questura e hanno opposto la loro determinazione al passaggio dei mezzi, ma la brutalità poliziesca non ha avuto alcuna timidezza e le ha allontanate con forza dalla strada col risultato che, tutt’ora, quattro donne sono in ospedale per le lesioni riportate.

Se è sempre stato chiaro che la revoca delle autorizzazioni non era che un piccolo risultato intermedio in una partita ancora tutta da giocare, questi ultimi due giorni di lotta hanno confermato che né l’esercito americano né i suoi lacchè sono disponibili ad accettare rallentamenti nella costruzione del Muos. I NoMuos dal canto loro hanno ribadito la loro determinazione a bloccare i lavori e a costruirsi un ambiente salubre e libero da inquinamenti elettromagnetici a prescindere dalle promesse di sospensione sempre più vuote di significato e nel frattempo si fa sempre più vicina la manifestazione nazionale convocata per il 30 Marzo.



articolo tratto da:

http://www.uonna.it/radioarchimede.htm

http://www.mentereale.com/

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