Nel Golfo del Messico si continua ad utilizzare il disperdente Corexit per dissolvere le residue macchie di petrolio grezzo fuoriuscite dalle piattaforme petrolifere della BP. Nonostante i numerosi allarmi lanciati da scienziati e biologi marini, il disperdente chimico continua ad essere vaporizzato sulla superficie marina donando all’ambiente un aspetto irreale. Una specie di ecosistema artificiale, immoto ed apparentemente pulito, infestato in realtà da un mix di sostanze altamente tossiche non solo per l’uomo ma per tutte le specie animali del golfo.
I biologi assistono oggi alle prime mutazioni genetiche degli organismi più semplici: i frutti di mare. Gamberi ciechi ed incapaci di riprodursi sono sulle tavole dei ricercatori ed in quelle dei consumatori e, mentre le autorità si affannano ad affermare che il consumo di crostacei è sicuro, non tutti i biologi sono d’accordo. A rischio è tutta la catena alimentare che vede al suo vertice l’uomo. Ricordo come sia stato preferito, per ragioni oscure, il pericoloso Corexit ad altre opzioni di disperdenti naturali o comunque biodegradabili e che attorno all’incidente alla piattaforma della BP aleggiano dubbi e sospetti sulla vera causa scatenante di tanto disastro.
Altro fatto solo in apparenza distante: il livello elevato di radiazioni riscontrato negli Usa a seguito dell’incidente nucleare di Fukushima. In molte regioni degli Stati uniti, si rilevano livelli di radioattività elevatissimi, soprattutto al seguito di precipitazioni atmosferiche di origine pacifica. Le autorità dicono che è tutto sotto controllo mentre numerosi ricercatori indipendenti rilevano valori abnormi. La costa Ovest degli Usa è quindi sottoposta alle radiazioni giapponesi mentre quella del Golfo del Messico subisce il mix neurotossico idrocarburi-disperdenti. Si tratta in ambedue i casi di un avvelenamento subdolo perché quasi invisibile ai sensi umani. Un altro aspetto che vorrei sottolineare ed accostare ai due già esposti è l’avvelenamento da Fluoro, e suoi derivati, a cui i cittadini degli stati interni statunitensi sono sottoposti. Secondo alcuni ricercatori, le vittime delle patologie correlate e derivanti dalla fluorizzazione coatta delle acque ‘potabili’ si conterebbero ormai in decine di migliaia.
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Le domande che emergono sono: Cosa sta accadendo negli Stati Uniti? Chi e perché avvelena i suoi cittadini? Dove sono le complicità, chi autorizza queste operazioni, chi le copre e le dirige? A quale scopo?
C’è qualcuno sul pianeta Terra che le studia tutte per avvelenare la popolazione mondiale senza che questa se ne accorga o che comunque possa fare nulla per impedirlo? Sembrerebbe proprio di si. Lo scoglio per rendersi conto di questo disegno di avvelenamento della popolazione umana risiede proprio nell’accettare questo incipit. Riconoscere l’esistenza di una longa manus avvelenatrice, comporta la percezione di se stessi come di un bersaglio inerme e ciò non è facile davvero da accettare. Eppure, uomini di questa Terra, è proprio così: qualcuno ci vuole ammalati, sterili e deficienti. A voi tentare di rispondere ora: chi potrebbe essere questo qualcuno?
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