Fonte: http://www.gaullistelibre.com/ 2013/02/ leurope-folle-des-lobbys-donne- du-porc.html
(... "ovviamente" la foto è rappresentativa ... )
Gaulliste Libre 26 Febbraio 2013
Non c’è limite alla follia, anche se quanto state per leggere sembra già oltre ogni limite. La novità allucinante è saltata fuori settimana scorsa, proprio in pieno scandalo della carne; si tratta di una decisione orribile che mostra ancora una volta quanto non funzioni questa Europa di eurocrati pazzi per il denaro e che – caso strano – non si preoccupano affatto della salute dei propri cittadini.
L’orrore alimentare
Ma cosa hanno in testa questi eurocrati che ci dirigono? Sono oltre dieci giorni che nella maggior parte delle nazioni europee l’attualità è dominata dallo scandalo della carne di cavallo venduta per carne di manzo. I consumatori europei hanno così scoperto che, malgrado la caterva di norme e procedure messe in piedi a Bruxelles, chi vuole può approfittarsene e fare maggiori guadagni proprio sfruttando il tanto glorificato libero scambio e l’eliminazione dei controlli alle frontiere.
Come avevamo già segnalato nel 2010, dopo un intervallo di 17 anni dalla mucca pazza, la Commissione Europea ha annunciato di aver autorizzato l’alimentazione dei pesci d’allevamento industriale con farine provenienti da scarti di maiale e pollo… Scarti di maiale e di pollo!
Come ci spiega Périco Légasse, i difensori di questo orrore sostengono che permette di risparmiare le risorse marittime (servono 5 chili di pesce selvaggio per produrre 1 chilo di pesce d’allevamento) e che in questo caso non ci sia il rischio del prione.
Ma, come sostiene proprio Périco Légasse, il tema della risorse marittime rimette in discussione sia il principio sul quale si basa la pesca industriale sia quello sull’allevamento industriale. E benché attualmente non ci siano prove che dimostrino l’eventuale pericolosità dell’alimentare il pesce con maiale e pollo – cosa assolutamente non naturale – non esistono nemmeno prove che questa mostruosità, a lungo andare, sia innocua.
L’orrore europeo
Come se non bastasse, veniamo a sapere che la Francia si era opposta a questa decisione ma che, date le procedure bizantine ed antidemocratiche di questa maligna Europa (nella quale la Commissione Europea può imporre le proprie decisioni anche con il 65% delle nazioni membro contrarie!), la Francia ha perso. In breve: anche se i francesi non volessero mangiare del pesce allevato a carne, l’appartenenza all’Unione Europea impone loro di farlo.
Ma dov’è il progresso che l’Europa ci vorrebbe garantire? Naturalmente… non si faccia nemmeno affidamento sull’Unione per avere qualche delucidazione in qualità di consumatori…
Più in generale, è facile immaginare che siano state le lobby dell’industria dell’allevamento del pesce a spingere per tale decisione, motivata dal costo superiore della farina di pesce che rende molto più economiche le farine di maiale e pollo.
Ancora una volta i nostri eurocrati giocano a fare i Frankenstein per motivi di convenienza ed autorizzano questo modello allucinante di alimentazione tentando la fortuna sulla nostra pelle, senza un minimo di studi seri ed indipendenti sul caso, senza la garanzia che la cosa sia innocua sul lungo periodo.
Un aspetto altrettanto rivoltante – e ben descritto nel libro Il Circo Politico – è che in questa Unione Europea per le lobby non è assolutamente difficile passare sopra all’opinione pubblica ed ai politici facendo pressione direttamente su questi eurocrati dotati di una visione certamente singolare dell’interesse pubblico, che minimamente si preoccupano di cosa pensano i cittadini europei, dei quali ignorano volontariamente il parere. All’opposto, la voce delle lobby danarose sembra essere ascoltata perfettamente.
Questa decisione rappresenta lo schifo di questa Europa di eurocrati, proni agli interessi finanziari dei lobbisti, che hanno in spregio l’opinione dei cittadini europei, che stabiliscono procedure oscure ed antidemocratiche e sono sottomessi al dio denaro e quindi prontissimi a far rischiare a noi la salute per i loro guadagni.
Traduzione per EFFEDIEFFE.com a cura di Massimo Frulla, revisione di Lorenzo de Vita
Fonte > Gaulliste Libre
Non c’è limite alla follia, anche se quanto state per leggere sembra già oltre ogni limite. La novità allucinante è saltata fuori settimana scorsa, proprio in pieno scandalo della carne; si tratta di una decisione orribile che mostra ancora una volta quanto non funzioni questa Europa di eurocrati pazzi per il denaro e che – caso strano – non si preoccupano affatto della salute dei propri cittadini.
L’orrore alimentare
Ma cosa hanno in testa questi eurocrati che ci dirigono? Sono oltre dieci giorni che nella maggior parte delle nazioni europee l’attualità è dominata dallo scandalo della carne di cavallo venduta per carne di manzo. I consumatori europei hanno così scoperto che, malgrado la caterva di norme e procedure messe in piedi a Bruxelles, chi vuole può approfittarsene e fare maggiori guadagni proprio sfruttando il tanto glorificato libero scambio e l’eliminazione dei controlli alle frontiere.
Come avevamo già segnalato nel 2010, dopo un intervallo di 17 anni dalla mucca pazza, la Commissione Europea ha annunciato di aver autorizzato l’alimentazione dei pesci d’allevamento industriale con farine provenienti da scarti di maiale e pollo… Scarti di maiale e di pollo!
Come ci spiega Périco Légasse, i difensori di questo orrore sostengono che permette di risparmiare le risorse marittime (servono 5 chili di pesce selvaggio per produrre 1 chilo di pesce d’allevamento) e che in questo caso non ci sia il rischio del prione.
Ma, come sostiene proprio Périco Légasse, il tema della risorse marittime rimette in discussione sia il principio sul quale si basa la pesca industriale sia quello sull’allevamento industriale. E benché attualmente non ci siano prove che dimostrino l’eventuale pericolosità dell’alimentare il pesce con maiale e pollo – cosa assolutamente non naturale – non esistono nemmeno prove che questa mostruosità, a lungo andare, sia innocua.
L’orrore europeo
Come se non bastasse, veniamo a sapere che la Francia si era opposta a questa decisione ma che, date le procedure bizantine ed antidemocratiche di questa maligna Europa (nella quale la Commissione Europea può imporre le proprie decisioni anche con il 65% delle nazioni membro contrarie!), la Francia ha perso. In breve: anche se i francesi non volessero mangiare del pesce allevato a carne, l’appartenenza all’Unione Europea impone loro di farlo.
Ma dov’è il progresso che l’Europa ci vorrebbe garantire? Naturalmente… non si faccia nemmeno affidamento sull’Unione per avere qualche delucidazione in qualità di consumatori…
Più in generale, è facile immaginare che siano state le lobby dell’industria dell’allevamento del pesce a spingere per tale decisione, motivata dal costo superiore della farina di pesce che rende molto più economiche le farine di maiale e pollo.
Ancora una volta i nostri eurocrati giocano a fare i Frankenstein per motivi di convenienza ed autorizzano questo modello allucinante di alimentazione tentando la fortuna sulla nostra pelle, senza un minimo di studi seri ed indipendenti sul caso, senza la garanzia che la cosa sia innocua sul lungo periodo.
Un aspetto altrettanto rivoltante – e ben descritto nel libro Il Circo Politico – è che in questa Unione Europea per le lobby non è assolutamente difficile passare sopra all’opinione pubblica ed ai politici facendo pressione direttamente su questi eurocrati dotati di una visione certamente singolare dell’interesse pubblico, che minimamente si preoccupano di cosa pensano i cittadini europei, dei quali ignorano volontariamente il parere. All’opposto, la voce delle lobby danarose sembra essere ascoltata perfettamente.
Questa decisione rappresenta lo schifo di questa Europa di eurocrati, proni agli interessi finanziari dei lobbisti, che hanno in spregio l’opinione dei cittadini europei, che stabiliscono procedure oscure ed antidemocratiche e sono sottomessi al dio denaro e quindi prontissimi a far rischiare a noi la salute per i loro guadagni.
Traduzione per EFFEDIEFFE.com a cura di Massimo Frulla, revisione di Lorenzo de Vita
Fonte > Gaulliste Libre
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