D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


martedì 19 febbraio 2013

I Marines USA e le Mamme No Muos di Niscemi


Mamme siciliane e marines americani: binomio alquanto improbabile fino a poco tempo fa e che, invece, è realtà osservabile a Niscemi. Lunedì 18 febbraio 2013, ore 14.00, di fronte all’ingresso della base della Marina Militare USA in contrada Ulmo a Niscemi, mamme di ogni età, arrivate in massa dopo un frenetico tam tam telefonico, attendono i mezzi che, partiti da Sigonella, trasportano un quindicina di Marines degli Stati Uniti e un cane da guardia che si avvicenderà con un altro animale. Gli americani arrivano e passano il blocco delle mamme NO MUOS solo dopo che le signore hanno controllato cosa trasportano nelle loro grandi vetture: una scena che nessun tg nazionale farà mai vedere ma che ha segnato oggi un’ulteriore traccia in questa pagina della storia siciliana di cui pochi osservatori stanno cogliendo la rilevanza. Mamme di Niscemi e i marines del più grande esercito del mondo: si guardano, sotto gli occhi del Questore e degli agenti della Digos, e, pur nella tensione palpabile, rispettano quanto è stato nei giorni scorsi pattuito, dopo una lunga e non facile trattativa condotta con la mediazione delle forze dell’ordine. Le mamme e gli attivisti no MUOS garantiscono il passaggio dei marines per il cambio dei soldati nella base di Niscemi a condizione che essi non trasportino materiale e operai per l’installazione delle enormi parabole del MUOS. E così, oggi, il cambio dei militari USA può avvenire sotto lo sguardo attento delle signore e dei rappresentanti del movimento No MUOS siciliano che attendono pazienti anche l’uscita dei mezzi dei soldati che hanno terminato da tempo il turno ma che erano stati bloccati nei giorni precedenti dai manifestanti. Una lieve insoddisfazione viene espressa da qualcuno per il numero giudicato eccessivo dei soldati che sono entrati nella base, ma, tutto sommato, aleggia un diffuso sentimento di guardinga soddisfazione verso l’esito della trattativa.
Si guarda già all’indomani, a martedì 19 febbraio, quando Crocetta, il presidente della regione, incontrerà alle 17.00 il movimento presso il Centro Sociale Liardo prima di una manifestazione elettorale. “Chiederemo un impegno forte della regione verso il futuro governo”, affermano in molti, convinti che le prossime partite si giocheranno in ambito nazionale. E alcuni tra i manifestanti e le mamme ricordano come proprio i maggiori big, tra cui Bersani, non abbiano voluto esprimersi pubblicamente sulla vicenda del MUOS di Niscemi durante questa campagna elettorale. Quale sarà la loro posizione?
 
Antonella Santarelli

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