di Italo Romano
Giorni intensi per il nostro premier golpista. Difatti, Mario Monti è voltato al di là dell’oceano, negli Stati Uniti. I capi l’hanno richiamato al quartier generale. Ci sono nuovi ordini da prendere. La prima tappa, da buon credente, è stata la borsa di Wall Street, tempio del mercato ultraliberista del capitale globalizzato. Poi ha bussato alla porta dei sacerdoti della speculazione finanziaria: Moody’s, Soros e Goldman Sachs.
In seguito è intervenuto all’assemblea delle Nazioni Unite, un debutto per lui, non perdento occasione di ricordare che questa in atto è la peggiore crisi della storia.
“Ormai e’ chiaro che avere piu’ Europa sia un interesse globale” ha sottolineato il tecnocrate liberista. Capite? E’ un interesse globale, quindi non è vero che gli Stati Uniti spingono per la disgregazione dell’Unione europea, sono solo luoghicomuni e falsità piddine.
Poi, citando uno dei padri nobili dell’europeismo, il filosofo francese Jean Monnet, ha ricordato uno dei mantra della oligarchia europea al potere: “L’Europa sara’ costruita’ passando attraverso le crisi“.
Se questa crisi non è creata a tavolino per schiavizzare i popoli, è di sicuro usata e fomentata per raggiungere gli scopi dei poteri forti della finanza: superstati centralizzati, base essenziale per la creazione di un Nuovo Ordine Mondiale.
Infine, ma non per importanza, il banchiere bocconiano ha partecipato all’incontro delCouncil on Foreign Relations (CFR), vero ministero degli esteri degli States.
Qui ha dato contezza del suo totale asservimento ai poteri ombra che dirigono le sorti delle nazioni e dei popoli.
Tutti ricordate quando agli inizi di Settembre dichiarò intervenendo al forum Ambrosetti, in quel di Cernobbio:
“Il mio orizzonte finisce ad aprile 2013“.
Anche se aveva nettamente lasciato uno spiraglio aperto, scatenando l’entusiasmo di politici, manager e di tutti quei personaggi che affollano i circoli elitari tanto cari a Mario Monti, dove oramai è stato spostato il potere decisionale.
Negò una sua candidatura ma nel contempo auspicò una continuità di governance:
“È sicuramente episodica, transeunte e limitata nel tempo l’esperienza del governo tecnico. Ma sono sicuro che non sarà limitata nel tempo l’esperienza di una maggiore penetrazione dei saperi e delle competenze professionali nell’attività politica con una maggiore consapevolezza del quadro internazionale ed europeo“.
Ciò significa che la politica partitica e democratica avrà sempre più un ruolo marginale. Tutto ciò che sarà avverso sarà etichettato come “populismo”, ma del resto è quello che già avviene oggigiorno.
Sta di fatto che l’alto traditore Giorgio Napolitano ha eletto Senatore a vita Mario Monti, quindi lui sarà presente e decisivo fino alla sua dipartita, le elezioni sono un dettaglio.
I poteri forti lo acclamano, l’investitura è avvenuta, si devono trovare solo le modalità “democratiche” per mantenere Mario Monti alla guida dell’Italia.
Lui inizia a prendere coscienza di ciò e nel suo intervento al CFR afferma:
“Un proseguimento della premiership? Se ci dovessero essere circostanze speciali, che io mi auguro non ci siano, e mi verrà chiesto, prenderò la proposta in considerazione“.
Mentre in una intervista a BloombergTv aggiunge:
“Non ho piani o desideri specifici per il futuro. Voglio che le forze politiche, i mercati e la comunità internazionale sappiano che sarò sempre lì“.
Capite? Lui c’è e ci sarà a prescindere. E’ un uomo che da oltre trentanni serpeggia nel dietro le quinte della politica nazionale, questo è un dettaglio che molti ingenuamente trascurano.
I leader di partito sanno che l’unico modo per rimanere in Parlamento è appoggiare Monti senza remore e titubanze. Sono tutti propensi e concordi per un MontiBis e l’hanno più volte affermato, al di là delle posizioni di facciata, senza mezzi termini.
Che vi sarà una impasse è fuori dubbio. I due principali partiti non andranno con tutta probabilità molto oltre il 20% ciascuno. Avremo un governo di “larghe intese”, un’accozzaglia di roditori senza nessun nesso logico. Dove potrebbero mai andare? Questa sarà la “scusa”per continuare con la tecnocrazia finanziaria predatoria.
Il teatrino elettorale servirà solo a dare parvenza democratica ad un paese totalmente spogliato della sua sovranità.
Che ci piaccia o meno, avremo un altro governo tecnico il cui unico compito sarà l’annessione bancaria e fiscale degli Stati nazionali nell’Europa totalitaria. Non l’Europa dei popoli, di cui molti si riempiono la bocca, ma l’Europa degli schiavi, l’Europa della mano d’opera a basso costo per continuare ad essere competitivi sui mercati internazionali, l’Europa del libero mercato, dell’unicità e della distruzione del particolare.
Così, mentre in Italia siamo impegnati in lotte fratricide, pensando di essere fighi e alternativi, “ispirate” da vecchie ideologie inculcate ad arte per “dividere e comandare”, questi si pappano le ricchezze del Belpaese e ci svendono come merce sui mercati globali.
Siamo nell’anticamera del caos.
“Solo un disordine prolungato può giustificare l’instaurazione di una dittatura. Il disordine sistematico paralizza la vita economica e sociale, rende difficili i rapporti con l’estero, aggrava la miseria, discredita in modo irrimediabile le istituzioni, rende incerto ogni progetto e finisce col far apparire la dittatura come l’unica salvezza. Dal disordine permanente scaturiscono le condizioni spirituali in cui l’uomo della strada perde la pazienza, abbandona ogni ritegno e ripete a tutti quelli che incontra, anche agli sconosciuti: Venga chiunque, venga anche il diavolo con sua nonna, purchè governi seriamente e faccia una buona volta cessare questo caos“.[Ignazio Silone - La scuola dei dittatori]
Non è proprio quello che è successo prima dell’arrivo di Mario Monti?
Questa dittatura usuraia non è caduta dal cielo e non ha sottomesso uomini liberi, ma folle già educate ad ubbidire da tutte le forme della vita democratica.
L’unica vera ribellione è il boicottaggio. Il resto sono armi del sistema per dare libero sfogo alla massa, per dare speranza e false illusioni. Se non comprendiamo questo non abbiamo compreso il meccanismo infernale sistemico che ci lacera lentamente e quotidianamente, senza sosta e senza pietà.
E’ ora di impare dalla storia e proporre forme di rivolta differenti.
Altrimenti non ci resterà che ammettere: un Monti è per sempre…
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