D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


martedì 5 febbraio 2013

Difendiamo Julian Assange e Bradley Manning!


- Mairead Maguire* -
Lo scorso mese, il 13 dicembre 2012, ho fatto visita a Julian Assange, il fondatore e redattore capo australiano di WikiLeaks, presso l’ambasciata ecuadoriana, a Knightsbridge, Londra.
Sono trascorsi sette mesi da quando Julian Assange è entrato nell’ambasciata ecuadoriana e ha ottenuto asilo politico. Si è rifugiato nell’ambasciata dopo che i tribunali inglesi avevano vergognosamente respinto il suo appello contro l’estradizione in Svezia dove è atteso per essere interrogato a proposito di molestie sessuali (nessuna accusa penale è stata mossa contro di lui).
Julian Assange ha affermato di essere disponibile a rispondere alle domande in Gran Bretagna alle accuse che gli sono mosse o, in alternativa, a recarsi in Svezia a condizione che il governo svedese gli garantisca che non sarà estradato negli Stati Uniti, dove stanno predisponendo piani per processarlo per cospirazione a fini di spionaggio. Il governo svedese ha rifiutato di dare tale garanzia.
Assange ha ragione di essere preoccupato del pericolo di estradizione negli USA. I media statunitensi hanno riferito che il Dipartimento della Giustizia USA e il Pentagono hanno condotto un’indagine penale per accertare “se il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, ha violato leggi penali nella diffusione, da parte del gruppo, di documenti governativi e se deve essere incriminato in base alla legge sullo spionaggio.”
L’unico crimine di Assange è che ha messo in imbarazzo gli Stati Uniti e altri governi potenti con la diffusione, da parte di WikiLeaks, di migliaia di dispacci del Dipartimento di Stato USA e di un video dell’incidente del 2007 in cui un elicottero Apache dell’esercito USA risulta aver deliberatamente ucciso civili, tra cui due dipendenti della Reuters. Queste rivelazioni dimostrano crimini contro l’umanità da parte degli Stati Uniti.
Per aver detto la verità si è attirato l’ira del governo statunitense ed è stato messo nel mirino nel mondo più vendicativo, così come lo è stato il soldato statunitense Bradley Manning, attualmente sottoposto a udienze di una corte militare per aver asseritamente consegnato documenti classificati a WikiLeaks. Secondo una formale indagine dell’ONU il soldato Bradley Manning è stato sottoposto a “trattamenti crudeli e inumani” mentre era in segregazione in una prigione statunitense. In effetti il governo statunitense ha ammesso la tortura di Bradley Manning, uno dei suoi stessi soldati.
Comunque, anche se le autorità svedesi decidessero di non incriminare Julian Assange, gli Stati Uniti probabilmente chiederanno che il governo britannico estradi Assange dalla Gran Bretagna negli USA per affrontare un gran giurì. (Il gran giurì è stato in seduto per sedici mesi e si ritiene abbia raggiunto un verdetto per incriminare Julian Assange e che abbia un atto d’accusa sigillato pronto per essere utilizzato nel momento più favorevole per gli USA. Il sistema del gran giurì statunitense è un processo legale ingiusto e viziato, formato da quattro pubblici ministeri con l’ammissione di prove a difesa. Non c’è giudice e una giuria è formata da cittadini di Alexandria, Virginia, che ha la più alta percentuale di famiglie di appaltatori militari degli USA).
Quando ho incontrato Julian Assange sono rimasta colpita dalla sua mente brillante, intelligente e compassionevole, e lieta di vedere che nonostante tutte le persecuzioni e le violazioni dei suoi diritti umani è di buon umore e in buona salute. Da sette mesi ormai è confinato all’interno senza possibilità di nemmeno cinque minuti all’esterno all’aria fresca, che è il diritto fondamentale di tutti i prigionieri politici. Se cercasse di uscire sarebbe immediatamente arrestato dai molti poliziotti britannici all’esterno dell’ambasciata ed estradato in Svezia o negli USA (il costo per mantenere questa forza di polizia all’esterno dell’ambasciata è di circa 11.000 sterline al giorno).
Diversamente dalla maggior parte dei prigionieri politici non ha idea di quanto durerà la sua virtuale prigionia nell’ambasciata; altri sei mesi o sei anni. Lo stallo diplomatico continua. Ciò è davvero crudele, inumano ed è una tortura psicologica. Il suo solo crimine è stato di dire la verità e di fare chiarezza sugli atti illegali del governo USA e dei suoi alleati in tutto il mondo.
Credo che i governi britannico, svedese e statunitense siano tutti complici della tortura mentale di Julian Assange e mi appello al governo australiano, ai difensori dei diritti umani, ai media coraggiosi e alle persone che amano la verità e la libertà in tutto il mondo affinché si schierino a favore di Julian Assange e dei suoi diritti umani e perché ci sia la garanzia che abbia la possibilità di rispondere a tutte le accuse mossegli nel Regno Unito o in Svezia, senza essere estradato negli Stati Uniti, dove potrebbe subire gli stessi “trattamenti crudeli e inumani” sofferti dal soldato Bradley Manning.
Il minimo che possiamo fare è far sentire le nostre voci per proteggere Julian Assange – e Bradley Manning – che hanno compiuto tentativi così coraggiosi, a costo della propria libertà, per denunciare crimini di guerra e difendere la libertà e la democrazia.

*Mairead Corrigan Maguire ha vinto il premio Nobel per la Pace nel 1976 per la sua opera a favore della pace nell’Irlanda del Nord. Il suo libro ‘The Vision of Peace’ [L’idea della pace] (a cura di John Dear, con un’introduzione di Desmond Tutu e una prefazione del Dalai Lama) è disponibile presso www.wipfandstock.com. Vive a Belfast, Irlanda del Nord. Vederewww.peacepeople.com
Da Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo
Originale: Common Dreams
traduzione di Giuseppe Volpe

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