D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


lunedì 7 maggio 2012

Addio Grecia, addio Euro: le urne segnano un terremoto politico in Grecia.


Puniti i grandi partiti tradizionali, che come in Italia hanno scelto di governare insieme, boom della sinistra radicale e dell'estrema destra xenofoba e filo-nazista. 
Le urne greche consegnano un parlamento frammentato, dove ogni tipo di coalizione appare difficile, se non impossibile. Il centro-destra - il Nea Dimokratia - si afferma come partito di maggioranza relativa con una forbice 17-20%, mentre Syriza (coalizione della sinistra radicale) riceve tra il 15,5 e il 18.5% superando i socialisti del Pasok (14-17%) e diventando cos il secondo partito greco. A seguire i Greci Indipendenti (destra) 10-12%, KKE (comunisti) 7.5-9.5%, Alba Dorata (estrema destra) 6-8%, Sinistra democratica 4.5-6.5%, LAOS (estrema destra) 2.5-3.5%, Verdi ecologisti 2.5-3.5%, Drasi (destra) 2-2.8%, Alleanza democratica (centrodestra) 2-2.5%. 
Le cancellerie e gli uomini della finanza sono in allarme in queste ore: per domani si attende un crollo delle borse europee, ma il rischio è che non si riesca neanche sul medio periodo ad intravedere una soluzione reale sul come tirarsi fuori dal pantano greco.

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