Se mai ci fosse bisogno di precisare l’impronta ideologica che ispira la riforma del lavoro che oggi, con il voto alla Camera, diventerà legge dello Stato, con l’ultima intervista del Wall Street Journal al ministro del lavoro Elsa Fornero quest’impronta emerge con estrema e inquivocabile chiarezza. Guarda foto:
“We’re trying to protect individuals not their jobs,” said Ms. Fornero, 63 years old. “People’s attitudes have to change. Work isn’t a right; it has to be earned, including through sacrifice.”. Che, tradotto, significa:“L’atteggiamento delle persone deve cambiare: il lavoro non è un diritto ma va guadagnato, anche con il sacrificio”. Queste le parole della Fornero sul Wall Street Journal.
Evviva la sincerità. Peccato, però, che l’articolo 4 della Costituzione italiana dica tutt’altro e che definisca il lavoro un diritto. Rileggiamolo assieme: ”La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto”. E dunque le cose sono due: o la Fornero non conosce la Costituzione su cui ha giurato o, peggio, non la riconosce. Chissà se anche il Pd, che si appresta a votare la riforma alla Camera dopo averla approvata al Senato, condivida quest’impostazione.
Massimo Malerba
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