23 dicembre 2012 di ildisobbediente
Nella piccola città di Logmont in Colorado i cittadini hanno votato un referendum contro il fracking, e nonostante la massiccia campagna pubblicitaria pro-fracking delle compagnie petrolifere, il 60% ha scelto il NO alle trivellazioni.
Che cos’è il fracking?
È la fratturazione idraulica, cioè lo sfruttamento della pressione di un fluido, in genere acqua, per creare e poi propagare una frattura in uno strato roccioso. La fratturazione, detta in inglese frack job (o frac job), viene eseguita dopo una trivellazione entro una formazione di roccia contenente idrocarburi, per aumentarne la permeabilità al fine di migliorare la produzione del petrolio o dello shale gas contenuti nel giacimento e incrementarne il tasso di recupero.
In termini molto semplici, è una tecnica mediante la quale si manda giù nel terreno un cocktail di roba chimica ad alta pressione, si causano micro-terremoti con i quali la roccia porosa viene fratturata (e di qui il nome hydraulic fracturing), il gas contenuto nei pori della roccia viene sprigionato e poi catturato per essere commercializzato.
Il fracking è salito alla ribalta delle cronache anche in Italia in occasione delterremoto in Emilia Romagna dove ci sono 514 pozzi perforati, di cui almeno 3 molto vicini a Mirandola, Spilamberto, Minerbio.
Qualcuno sostiene che c’è una stretta correlazione tra fracking e terremoti, altri sostengono l’infondatezza di queste tesi.
Una delle persone che più si è occupata di fracking in Italia è Maria Rita D’Orsogna.
Il suo blog si chiama No all’Italia petrolizzata (http://dorsogna.blogspot.it/).
È notizia di questi giorni che, dopo il referendum di Logmont, l’Oil & Gas Association Colorado (che non è altro che un cartello di compagnie petrolifere) ha presentato una denuncia al tribunale di Greeley contro l’amministrazione ed i cittadini di Logmont.
Il presidente dell’Oil & Gas Association Colorado (COGA) Tisha Schuller ha dichiarato che la decisione presa dall’amministrazione di Logmont è illegale e che si aspetta che i giudici della Corte ribaltino l’esito del referendum.
Perché questo accanimento da parte della COGA?
Niente di più semplice: il denaro, perché si parla di circa 500 milioni di dollari.
Le compagnie petrolifere, come sappiamo, e si potrebbero citare tantissimi esempi (vedi la Nigeria), sono interessate al guadagno, ai soldi, alle speculazioni.
Di certo non è di loro interesse la salute dei cittadini, men che meno il rispetto dell’ambiente.
Per meglio capire cosa sia il fracking in America e come vivano gli abitanti vicini ai pozzi di estrazione, consiglio la visione del film documentario Gasland di Josh Fox.
Gasland è stato candidato come miglior film documentario agli Oscar 2011.
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