D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


martedì 5 febbraio 2013

Cuba, gli intellettuali analizzano la crisi e condannano le guerre


di Josè Reinaldo Carvalho (da L'Avana) | da www.zereinaldo.blog.br

ignacio hernadez37521Traduzione di Erman Dovis per Marx21.it

La terza Conferenza Internazionale per l’Equilibrio del mondo, che si è tenuta a partire dallo scorso 28 Gennaio a L’Avana, ha visto la partecipazione di importanti intellettuali di tutti i settori della conoscenza e del sapere.

Dal primo momento dell’inizio dei lavori sono stati affrontati problemi politici, filosofici e culturali che affrontano la realtà storica e contemporanea del mondo, alla luce del Pensiero di Josè Marti’. “La Rivoluzione Cubana ha sempre sostenuto la necessità del Pensiero di Marti’ come riferimento di contenuti ed etica umana” ha dichiarato Hector Hernandez nel discorso principale di apertura della manifestazione ,a nome del Comitato Organizzatore.

Hernandez ha presentato la figura di Marti’, ricordandolo come “ organizzatore della guerra di resistenza, unificatore dei patrioti, fondatore del Partito Rivoluzionario cubano e poeta capace di rivelare le virtù del popolo d’America Latina”.

Per sottolineare l'importanza di Martí a Cuba, ha detto che "la storia di Cuba non può essere compresa senza il pensiero, il lavoro e il ruolo di Martí, che è la vera genesi del processo rivoluzionario cubano."

Secondo Hernandez, Martí ha ispirato i grandi personaggi in prima linea nelle lotte del popolo cubano per l'emancipazione politica, per l’identità sociale e nazionale, ed ha menzionato Julio Antonio Mella, fondatore del Partito Comunista Cubano, e Fidel Castro, il discepolo più rilevante di Josè Marti’. Ma il grande patriota non appartiene solo a Cuba, egli è patrimonio dei popoli dell’America Latina e di tutto il genere umano, e lo studioso ha ricordato una delle frasi più celebri del grande cubano: “La Patria è l’Umanità”.

A sua volta, Armando Hart Davalos, presidente del Centro di Studi Marti , ha presentato il suo intervento alla Conferenza, svolgendo profonde riflessioni sul mondo contemporaneo.

"L'umanità è gravemente malata e dobbiamo evitare la catastrofe che minaccia la sua esistenza." Hart Davalos ha detto che “ occorre impedire che accada l’inevitabile, in un frangente in cui tutti gli imperialismi minacciano l’uso della forza, si mostrano sempre più aggressivi per saccheggiare le ricchezze dei popoli e distruggere l’ambiente”.

L’intellettuale cubano ha analizzato la crisi mondiale attuale: “E’ una crisi profonda del sistema capitalista, una crisi di civiltà che colpisce non solo l’economia, ma tutti gli aspetti della vita”.
Hart ha ricordato le guerre d’aggressione e occupazione perpetrate dall’imperialismo in Iraq, Afghanistan e Libia, ed ha richiamato l’attenzione generale sulle minacce di aggressione contro la Siria, l’Iran e la penisola coreana.

Concludendo il suo intervento, Hart Davalos ha lanciato un appello alla lotta generale contro chi sta portando l’umanità in un vicolo cieco, ed ha invocato un impegno unitario per salvare l’umanità.

Il politologo argentino Atilio Borón ha ricordato che Marti disse che la cultura è lo strumento per essere liberi, e che la filosofia è un’arma rivoluzionaria.

Borón ha anche fatto un'analisi acuta della crisi del capitalismo sostenendo che è in corso "il lento, inesorabile crollo della civiltà del capitale", ed ha denunciato che l'imperialismo, "è come una vipera: la pelle può cambiare, ma non cambia la sua essenza."

Eduardo Lorier, Senatore della Repubblica e segretario generale del Partito Comunista dell'Uruguay, ha fatto una ben strutturata analisi dell’opera di Marti’ e delle sue interazioni con quella di Marx.

Analizzando le caratteristiche del sistema capitalista oggi, ha detto che questo sistema ha tre divinità: Il mercato dio mercato, il dio degli investitori e quello della speculazione ".

Lo scrittore e giornalista francese Ignacio Ramonet ha tenuto una conferenza dal titolo "Da Martí a Facebook, giornalismo e impegno".

Il direttore di "Le Monde Diplomatique", ha condannato, usando termini veementi, la pubblicazione da parte del quotidiano spagnolo "El Pais" di una foto presumibilmente raffigurante il presidente venezuelano Hugo Chavez intubato. Alcuni giorni dopo la pubblicazione, di fronte all'evidenza che si trattava di una frode, il giornale ha ritrattato, ammettendo la falsificazione. Per Ramonet, la pubblicazione ha dimostrato la pratica di un "giornalismo miserabile."

Il noto intellettuale francese ha riassunto le qualità intellettuali di Martí come giornalista e ha detto che se fosse vissuto in tempi moderni oggi sarebbe stato "un blogger, ed un convinto sostenitore di strumenti come Twitter e Facebook."

Il Premio Il Nobel per la pace, l’argentino Adolfo Perez Esquivel , ha parlato dalla tribuna della Conferenza internazionale per l'equilibrio del mondo in difesa degli sforzi per la pace e i diritti umani, mentre secondo il teologo e scrittore François Houtart “il bene comune dell'umanità si deve cercare in scenari post-capitalisti".

L'insostenibilità del capitalismo è stato invece il tema centrale dell'intervento di Pablo González Casanova, scrittore messicano e coordinatore della Rete delle reti di Intellettuali e Artisti in Difesa dell'Umanità.

Mercoledì 30 Gennaio, l'ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha fatto un intervento speciale prima della sessione di chiusura, al quale erano presenti alti funzionari di Stato e di governo di Cuba. Il Consiglio Mondiale del Progetto José Martí per la solidarietà mondiale presenterà una Dichiarazione finale.

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