D'un tratto nel folto bosco
Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Ozsabato 16 marzo 2013
Materia Oscura: il documentario shock sul poligono di Salto di Quirra
Un paradiso terrestre ferito, dilaniato, violentato dall’idiozia umana. Materia oscura, il documentario di Massimo D’Anolfi e Marina Parenti presentato in anteprima mondiale all’ultimo Festival di Berlino avrà questa mattina la sua anteprima italiana al Bergamo Film Meeting, una delle più importanti manifestazioni festivaliere nazionali. Documentario puro e intransigente sul Poligono Interforze di Salto di Quirra, Materia Oscura affida il racconto alle immagini depurate da qualsiasi tentazione di reportage giornalistico e da qualsiasi voce extra-diegetica. L’unica voce narrante di tutto il doc è rubata a una radio che svela il ritrovamento di “veleni” radioattivi nelle ossa dei pastori sardi disseppelliti un paio d’anni fa.
Dagli ordigni fatti brillare nel “vulcano” ai razzi sparati nel mare della Sardegna, dalle esplosioni contaminanti nei pascoli ai militari che maneggiano armi pericolosissime privi di protezioni, le immagini sconvolgenti e roboanti dell’anima bellica del documentario, si alternano a quella della vita dedita alla pastorizia.
La comprensione è lasciata all’intelligenza dello spettatore, quasi che D’Anolfi e Parenti volessero spingere il pubblico a dissotterrare le verità seppellite di un poligono che ha diffuso, diffonde e chissà per quanto tempo ancora diffonderà morte fra gli abitanti di una costa meravigliosa e fino a pochi decenni fa totalmente incontaminata.
Proprio sulla dialettica fra rumore assordante e silenzio, fra natura e umanità (nella sua dimensione più perversa e distruttrice), fra crescita e distruzione è giocata la semantica di un documentario che, con le immagini di un vitellino agonizzante, vittima delle sostanze radioattive piovute sui pascoli, riesce a spiegare molto più di un qualsiasi reportage sovraccarico di dati e di parole.
Un prodotto cinematografico superbo che sta raccogliendo parecchi consensi e portando alla luce quanto avviene dal 1° luglio 1956 nei 12.700 ettari in questo poligono messo “gentilmente” a disposizione di chi voglia provare armi e materiali di nuova generazione. In quasi sei decenni francesi, svizzeri, russi, tedeschi, israeliani, cinesi, libici e altri ancora hanno scelto questo luogo, a bassa intensità abitativa e dal territorio variegato, per sperimentare “armi nuove”, mentre quelle a scadenza ravvicinata sono state fatte brillare, disperdendo nell’aria elementi tossici e nanoparticelle poi assorbite dai terreni del pascolo. Il costo di una singola sessione di test, all’epoca delle riprese, si aggirava intorno ai 50mila euro.
Anche il paradiso è in vendita. E la Materia Oscura forse non è soltanto nelle bombe che deflagrano: è qualcosa di ancora più intangibile che sta dentro all’uomo.
http://www.ecoblog.it/post/58921/materia-oscura-il-documentario-shock-sul-poligono-di-salto-di-quirra
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