Parole, parole e ancora parole. Quando si parla di Africa l’Occidente è sempre il primo a commuoversi, quando si tratta invece materialmente di realizzare gesti concreti per migliorare la condizione di milioni di poveri, ecco che tutto tace. La Russia non è sicuramente un paese perfetto, ma almeno a differenza dell’Occidente “democratico” ha dimostrato di voler fare realmente qualcosa per l’Africa. Mosca ha infatti cancellato i crediti vantati sui Paesi africani per oltre 20 miliardi di dollari, come dichiarato dal direttore del dipartimento del ministero degli Esteri russo delle Organizzazioni Internazionali Vladimir Sergeev. Il diplomatico ha anche aggiunto che la Russia ha stanziato 50 milioni di dollari nel fondo della Banca Mondiale per i Paesi più poveri. La maggior parte di questi soldi saranno investiti per sostenere la regione sub-sahariana. Contemporaneamente è di 100 milioni di dollari l’importo complessivo dei contributi volontari della Russia al Fondo Globale per la lotta all’AIDS, la tubercolosi e la malaria. Sarà anche un paese “poco democratico” che non rispetta la dissidenza, ma almeno ha fatto per gli africani ben di più di certi chiaccheroni che si inalberano per le Pussy Riot e tacciono di fronte alla povertà di un continente.
D'un tratto nel folto bosco
Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz
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