
La società incriminata si è aggiudicata consegne da ogni parte d'Italia negli ultimi anni, grazie ai prezzi molto più bassi con cui garantiva il servizio di smaltimento di rifiuti tossici. I costi erano infatti tagliati, in virtù del mancato trasporto nell'impianto di compostaggio della Rfg dei rifiuti, i quali finivano occultati dietro la parvenza di concimi e fertilizzanti, per finire il proprio ciclo nei terreni di agricoltori, a volte conniventi. I terreni del casertano, in particolare, sono stati resi oggetto di scempi che nel tempo hanno compromesso quello che a Terra di Lavoro e zone limitrofe, rappresenta un asset produttivo difficilmente soppiantabile. Sono due gli indagati, anche se il numero di persone a finire sul registro della Procura potrebbe salire nei prossimi giorni.

La Rfg, risulta dagli atti, ha smaltito nel tempo non solo rifiuti provenienti dalla Provincia – come i residui dei depuratori – ma soprattutto rifiuti tossici di origine industriale - come i fanghi - provenienti dal Centro e dal Nord del paese. Il tutto, in mezzo alla più totale assenza di risposte da parte delle istituzioni locali, in primis della Regione gestita da Antonio Bassolino proprio negli anni in cui tali loschi affari sono prosperati in maniera indisturbata.
Fabrizio Ferrante
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