D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


giovedì 12 dicembre 2013

Perdono tutti e a tutti chiedo perdono.



«Perdono tutti e a tutti chiedo perdono.
Va bene?
Non fate troppi pettegolezzi».

Così scriveva Cesare Pavese sulla prima pagina del suo «Dialoghi con Leucò», appoggiato sul comodino di quella stanza d' albergo dove, nel 1950, si suicidò, a quarantadue anni. 

http://archiviostorico.corriere.it/2008/luglio/08/Gifuni_Picco_danno_voce_Pavese_co_7_080708072.shtml

"È bello svegliarsi e non farsi illusioni.
Ci si sente liberi e responsabili."
(Cesare Pavese)

"Far poesie è come far l'amore:
non si saprà mai se la propria gioia è condivisa."
Cesare Pavese

"Solo ciò che è trascorso o mutato o scomparso ci rivela il suo volto reale."
Cesare Pavese

"L'arte di vivere è l'arte di saper credere alle bugie."
Cesare Pavese


"Date una compagnia al solitario e parlerà più di chiunque."
Cesare Pavese

"Non basta un grande dolore per fare di un cretino una persona intelligente."
Cesare Pavese

"A che serve passare dei giorni se non si ricordano?"
Cesare Pavese

"Per disprezzare il denaro bisogna averne. E molto!"
Cesare Pavese

"Aver scritto qualcosa che ti lascia come un fucile sparato, ancora scosso e riarso, vuotato di tutto te stesso, dove non solo hai scaricato tutto quello che sai di te stesso, ma quello che sospetti e supponi, e i sussulti, i fantasmi, l’inconscio – averlo fatto con lunga fatica e tensione, con cautela di giorni e tremori e repentine scoperte e fallimenti e irrigidirsi di tutta la vita su quel punto – accorgersi che tutto questo è come nulla se un segno umano, una parola, una presenza non lo accoglie, lo scalda - e morir di freddo – parlare al deserto – essere solo notte e giorno come un morto."
Cesare Pavese (27 giugno 1946)

"Chiodo scaccia chiodo e quattro chiodi formano una croce."
(Cesare Pavese)



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