Primo importante risultato della campagna No Muos. La magistratura ha disposto il sequestro della struttura.
La stazione che ospita il sistema satellitare di telecomunicazioni ad altissima frequenza (UHF)delle forza armate Usa, costruita in una riserva naturale a Niscemi (Caltanissetta), è stata sequestrata dalla magistratura per violazione delle leggi sull'ambiente. Oggetto del sequestro sono stati l'area e gli impianti del sistema di comunicazioni 'Mobile usaer objective sistem' (Mous) della stazione 'Naval radio transmitter facility' (Nrtf) di contrada Ulmo.
Il provvedimento è stato emesso dal Gip su richiesta della Procura di Caltagirone, a conclusione di indagini avviate nel luglio del 2011. La stazione radio si trova nella riserva naturale 'Sughereta di Niscemi', area a inedificabilità assoluta, in un sito di interesse comunitario.
L'esecuzione del sequestro preventivo è stata affidata a carabinieri ed agenti della polizia municipale presso la Procura di Caltagirone, con l'ausilio dei carabinieri della compagnia di Sigonella e degli avieri del 41/o Stormo.
Naturalmente non bisogna abbassare il livello di mobilitazione, perché questo atto formale - il primo compiuto da un organo dello stato italiano per far rispettare le proprie leggi sul proprio territorio anche all'esercito americano - è logicamente impugnabile e soggetto all'intervento del governo; che sappiamo essere assai più "sensibile" alle pressioni Usa.
Oggi ci sarà comunque la prevista manifestazione popolare contro la presenza della base ad alto inquinamento ambientale.
Ecco come Massimo Zycchetti, scienziato e docente di impianti nucleari al Politecnico di Torino, ha spiegato le ragioni scientifiche dell'opposizione.
Io sono un ingegnere e - dicono – uno scienziato. E sono fermamente contrario alla costruzione del MUOS, il mega-sistema di radar militari che gli USA vogliono impiantare vicino a Niscemi, in Sicilia. Il 6 ottobre ci sarà unagrande Manifestazione nazionale a Niscemi contro il MUOS: vorrei dare qualche ragione tecnica sul perché faranno benissimo ad esserci, tutti coloro che protesteranno contro questa installazione o che aderiranno o daranno la loro solidarietà.La stazione che ospita il sistema satellitare di telecomunicazioni ad altissima frequenza (UHF)delle forza armate Usa, costruita in una riserva naturale a Niscemi (Caltanissetta), è stata sequestrata dalla magistratura per violazione delle leggi sull'ambiente. Oggetto del sequestro sono stati l'area e gli impianti del sistema di comunicazioni 'Mobile usaer objective sistem' (Mous) della stazione 'Naval radio transmitter facility' (Nrtf) di contrada Ulmo.
Il provvedimento è stato emesso dal Gip su richiesta della Procura di Caltagirone, a conclusione di indagini avviate nel luglio del 2011. La stazione radio si trova nella riserva naturale 'Sughereta di Niscemi', area a inedificabilità assoluta, in un sito di interesse comunitario.
L'esecuzione del sequestro preventivo è stata affidata a carabinieri ed agenti della polizia municipale presso la Procura di Caltagirone, con l'ausilio dei carabinieri della compagnia di Sigonella e degli avieri del 41/o Stormo.
Naturalmente non bisogna abbassare il livello di mobilitazione, perché questo atto formale - il primo compiuto da un organo dello stato italiano per far rispettare le proprie leggi sul proprio territorio anche all'esercito americano - è logicamente impugnabile e soggetto all'intervento del governo; che sappiamo essere assai più "sensibile" alle pressioni Usa.
Oggi ci sarà comunque la prevista manifestazione popolare contro la presenza della base ad alto inquinamento ambientale.
Ecco come Massimo Zycchetti, scienziato e docente di impianti nucleari al Politecnico di Torino, ha spiegato le ragioni scientifiche dell'opposizione.
Perché sono contrario? Prima di tutto perché il MUOS emette onde elettromagnetiche. E non accetto di sentirmi dire che “non fanno male, non sono come le radiazioni ionizzanti”. Negli anni la ricerca è progredita, e si è verificato che anche le radiazioni non ionizzanti, come quelle che emette il MUOS, possono causare una serie di danni alla salute. Si sono studiati gli elettrodotti, così come i telefonini, e studi recenti hanno trattato il fenomeno sotto forma di esposizioni brevi a campi elevati e anche di esposizioni prolungate a campi più bassi.
Sappiamo bene che, quando sono all’opera i militari, si chiude un po’ un occhio. Ma ora è il momento di aprirli. Abbiamo verificato che a Niscemi e dintorni ci sono due situazioni in cui le onde emesse dai radar, molto potenti, possono dar fastidio. La prima è quella di un incidente: nel caso ci sia un errore di puntamento o di malfunzionamento delle parabole Muos, e i fasci venissero diretti in luoghi popolati, dove le persone siano esposte direttamente, e a distanze inferiori ai venti chilometri – e qui parliamo di tutta Niscemi – allora si potrebbero verificare disturbi che vanno dalle cefalee agli effetti neurologici, a danni più elevati. Il campo elettromagnetico interferisce sostanzialmente con le funzioni cerebrali. Si parla di situazioni incidentali con alti campi. L’altra situazione è l’esposizione a campi di intensità inferiore, ma prolungata. Le nostre valutazioni, sotto forma di Rapporto in qualità di consulenti tecnici del Comune di Niscemi, sono state recentemente anche messe agli atti di una audizione al Senato della Repubblica. Esse mostrano come la sola entrata in funzione dei trasmettitori del Muos, potrebbe avere come conseguenza patologie legate al sistema emolinfatico, leucemie, specialmente infantili. Il dato più recente è l’evidenza di queste malattie in popolazioni che vivono vicini agli elettrodotti, che ha portato ad ampliare le distanze. Tra gli effetti non letali c’è per esempio l’ipertermia. Le onde vengono assorbite dal corpo e lasciano del calore. Per certi tessuti, come il cristallino dell’occhio, questo può provocare l’insorgenza di cataratta. Poi c’è la fauna, che verrebbe danneggiata dai campi. Noi non li percepiamo, ma uccelli e api sì: a questi animali verrebbero scombussolate tutte le bussole naturali. Ulteriori interferenze vi sarebbero poi nel traffico aereo: gli aeroporti di Sigonella, Comiso e Fontanarossa sono vulnerabili. L’inquinamento dello spazio aereo civile non è stato tenuto in conto.
Nel 2005 avevo scritto un libro sulla presenza militare come ‘tumore sociale che genera tumori reali’. E ma mi fa piacere che dopo qualche anno si inizi a capire che il nostro Paese non è un deserto.Vogliono costruire a tutti costi il Muos? Non che se ne senta il bisogno, è un detestabile spreco di risorse per costruire qualcosa di deprecabile, ma se proprio lo sentissero necessarissimo, lo vadano a costruire nel deserto. Gli altri pochi sistemi simili sono tutti in luoghi isolatissimi, non in mezzo alla popolazione. E gli USA devono finirla di considerare il territorio italiano come uno dei suoi Backyards – cortiletti – dove poter costruire tutto quello che gli pare, come in centroamerica. La popolazione siciliana non è fatta di gente di serie B, sacrificabile come “buon prezzo da pagare” per alimentare il proprio delirio imperialista. A questo proposito, ho un suggerimento chiaramente surreale: non hanno appena conquistato la Libia “ad una nuova civiltà”? Ebbene, nel deserto libico c’è un sacco di spazio, perché non provano a proporlo alle popolazioni della Libia, loro paese “amico”? Vediamo come risponderanno.
da http://www.facebook.com/NoMuosComitatoCittadinoSantaCroceCamerina
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