D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


venerdì 12 ottobre 2012

Nuoto a rendere di Marco Travaglio

In attesa di un monito del Quirinale contro
la traversata dello Stretto di Messina a
nuoto da parte di Grillo, fomentatrice di qualunquismo
e antipolitica a causa dell’a l l usione
subliminale a un Paese che fatica a stare
a galla, ma soprattutto per via dei rimandi a
precedenti infausti come le nuotate di Mussolini,
Mao, Le Pen e Putin, giunge molto
opportuno il titolo di Repubblica . it : “Grillo è
approdato a Messina: ‘Vittoria’. Ma è già polemica
sulla traversata”. Ora si attendono le
traversate degli altri leader politici e non, che
giustamente riceveranno ben altra accoglienza
per il loro alto valore patriottico e
riformista. Mario Monti solcherà sobriamente
la piscina attigua alla Bocconi indossando
il sobrio slippino color verde-loden,
seguito a breve distanza da Corrado Passera
aggrappato al tavolo della crescita. Vivo
plauso della stampa tutta per l’ennesimo miracolo
di SuperMario. Silvio Berlusconi camminerà
sulle acque del laghetto di Milano2
con i cigni numerati, a bordo di un galleggiante
più che sicuro, Giuliano Ferrara; per
l’occasione i maestri truccatori di Arcore
sperimenteranno un toupet, un fard e un
cerone a tenuta idrica; il Cavaliere indosserà
le tradizionali pinne col rialzo e nuoterà in
stile “dorso”, in linea – spiega il portavoce
Bonaiuti – “con il passo indietro necessario a
unire i moderati”. Prevista anche la presenza
di Nicole Minetti nella parte della boa, anzi
delle boe. Vivo compiacimento dall’intero
centrodestra, a parte Alfano che era già pronto
a una nuotata, ovviamente in stile rana.
Roberto Formigoni organizzerà una sua personale
traversata ai Caraibi, sempreché Piero
Daccò riesca a far partire il bonifico dal carcere.
Nel centrosinistra si attende l’esito delle
primarie per conoscere il nome del protagonista
della traversata democratica: Pier
Luigi Bersani vorrebbe tuffarsi in una pozzanghera
della natia Bettola (Piacenza); Nichi
Vendola preferirebbe invece le salubri
acque delle vasche di raffreddamento dell’Ilva
di Taranto; Matteo Renzi deve ancora
chiedere a Giorgio Gori, poi farà sapere. Restano
da concordare le regole sull’obbligo di
pre-iscrizione al Pd per eventuali pesci, rane,
girini, rospi, plancton presenti all’evento. Viva
soddisfazione ha espresso Rosy Bindi,
mentre Veltroni tace e D’Alema fa sapere che
solo lui sa nuotare e tutti gli altri, chiunque
vinca, affogano. Pier Ferdinando Casini comunica
che una sua traversata, in questa delicata
fase politica, potrebbe pregiudicare il
Monti-bis, quindi passa. Luca Cordero di
Montezemolo vorrebbe traversare anche lui
qualche specchio d’acqua, ma appare incerto
su quale e intanto si contenta dello specchio.
Oscar Giannino, per i Traversatori Liberaldemocratici,
sfoggerà un costume intero
ascellare color fucsia-verde pisello col papillon
giallo e pochette rosa shocking. Anche
Alessandro Sallusti farà la sua traversata dalla
spiaggia viareggina del Twiga verso una
località sconosciuta, ma priva di estradizione,
affiancato da un canotto o in alternativa
dalla Santanchè. Totò Cuffaro e Franco Fiorito
han chiesto alle autorità penitenziarie di
poter attraversare anche loro qualcosa di liquido
a nuoto, ma poi hanno rinunciato per
via dei rischi dovuti alla palla al piede. Alla
fine anche Napolitano attraverserà a nuoto lo
stagno di Castelporziano, amorevolmente
assistito da donna Clio che ne seguirà l’i mpresa
a bordo di un pedalò capitanato da
Nicola Mancino munito di telefono subacqueo
non intercettabile. Al termine il Capo
dello Stato lancerà un monito per una balneazione
condivisa. A riva troverà ad attenderlo
Eugenio Scalfari in compagnia del cinghialotto
e dell’upupa, da cui ormai è inseparabile.
Vivo apprezzamento dalle massime
cariche civili, militari e religiose.

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