D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


domenica 10 febbraio 2013

Povertà in Spagna: Croce Rossa assiste 2,3 milioni di indigenti













Spagna: "ecco un'altro paese in cui l'euro e' stato un successo"


10 FEB – La crisi economica sta peggiorando in Spagna la situazione delle persone che frequentano i centri della Croce Rossa: tra costoro, il 71% e’ disoccupato e il 33% e’ privo di reddito. La ”Cruz Roja” assiste quasi 2,4 milioni di persone, un numero aumentato del 163% dall’inizio della crisi. Aumenta anche il numero di chi ha disponibilita’ economiche limitate e chiede un pasto, un letto o un’assistenza in campo sociale.

”In Spagna – ha detto Antonio Bruel, coordinatore nazionale della CRE presentando uno studio sulla vulnerabilita’ sociale - sta crescendo in modo esponenziale il numero delle persone che non riescono a far fronte alle necessita’ di base”. Il 70 per cento delle famiglie che si rivolge alla Cruz Roja non puo’ garantire cibo ai loro bambini e di queste il 33 per cento non ha piu’ alcun reddito.
Un terzo degli assistiti non ha alcun reddito mentre il 21 per cento ne ha uno inferiore ai 500 euro. Un altro sei per cento non ce la fa a far fronte anche alle spese sanitarie, aumentate di molto dopo la riforma, perche’ quasi tutte a carico del contribuente.
Le persone che si trovano in uno stato di ”estrema vulnerabilita”’ o di ”esclusione sociale” e si rivolgono alla Croce rossa spagnola sono 190 mila, oltre la meta’ (55%) e’ straniera. Inoltre, negli ultimi cinque anni il numero i coloro che vivono per strada e’ salito del 650 per cento, passando da 4.000 a 30 mila. In aumento anche il numero degli anziani che spesso – spiega Bruel – con le loro pensioni basse devono assistere altri famigliari a carico; soddisfare le esigenze dei nipoti a causa della disoccupazione dei loro genitori.
A rivolgersi maggiormente alla CRE sono le donne (55,6%); l’eta’ media e’ di 52 anni, e dimostra come una volta perso il lavoro per un adulto e’ comunque sempre piu’ difficile trovarne uno nuovo. La riprova e’ che il 71 per cento degli assistiti e’ rappresentato da persone che un posto non lo ha piu’.
Per far fronte a questa situazione e, in generale, per attenuare l’impatto della crisi sulle famiglie che frequentano la Croce Rossa (per problematiche legate a cibo, alloggio, salute, ecc), l’organizzazione ha lanciato un appello – ”ora + che mai” – che mira a servire 300.000 persone in termini di vulnerabilita’ estrema, in aggiunta ai due milioni che ogni anno frequentano la CRE. (di Antonio Andreucci) (ANSAmed)
http://www.imolaoggi.it/?p=41234

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