ValsoiaImpresa del settore alimentare che fattura 28 milioni di euro e impiega 42 persone. Vende esclusivamente prodotti a base di soia, dal gelato alle polpette, dall'olio al latte, dalla pizza ai biscotti.
Valsoia non è dotata di stabilimenti produttivi, ma solo
di uffici e laboratori, perciò affida a tutta la sua produzione ad
altre grandi aziende come Nestlè per il gelato, Granarolo per lo yogurt e Bistefani per i biscotti.
Eccovi elencati una serie di motivi per boicottare Valsoia:
* Il gelato è prodotto dalla Nestlè, la più grande multinazionale del settore alimentare, oggetto della più grande campagna di boicottaggio mondiale (http://www.ribn.it - Rete Italiana Boicottaggio Nestlè)
* L'impresa, a seguito di un'indagine condotta nel 2002 da Greenpeace Italia. ha dichiarato di non utilizzare OGM, ma le analisi effettuate nel gennaio 1999 dalla rivista Altroconsumo hanno messo in evidenza la presenza di soia transgenica nel
prodotto "Lecitina e selenio" (Altroconsumo n. 112, gennaio 1999, pag. 25)
* Su alcuni prodotti di Valsoia è segnalata la scritta "prodotto in
Israele". Per tale ragione nel 2002 è stata anche oggetto di una
campagna di boicottaggio in merito alla questione palestinese (http://www.arcipelago.org 2/03)
* Alcuni ingredienti utilizzati nei propri prodotti (quali cacao e
zucchero) non provengono da un commercio equo e solidale ma da un mercato che basa la propria economia sullo sfruttamento dei lavoratori (anche minorenni) del terzo mondo
* Alcuni prodotti hanno ingredienti di origine animale
fonti: Guida al consumo critico, centro nuovo modello di sviluppo, editrice EMI (anno 2001 e 2004)
http://animeinvisibili.it
D'un tratto nel folto bosco
Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz
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