18 ott 2013 - di Gianni Lannes - Per capire il disastroso presente occorre guardare al passato, in particolare al 2 giugno 1992. In quell’occasione, al largo di Civitavecchia gettò l’ancora il panfilo Britannia della regina Elisabetta, a capo di massonerie e mafie internazionali. Proprio in quel frangente - sotto il governo del Giuliano Amato - maturò la svendita definitiva dell’Italia. Il pensionato d’oro, già protagonista nel 1986 di una polemica con il giudice istruttore Vittorio Bucarelli, a proposito della strage di Ustica, o meglio di fotografie scattate
negli abissi marini dalla Marina degli Stati Uniti al relitto del Dc 9 Itavia, recentemente è stato promosso dal presidente pro tempore Giorgio Napolitano, al rango di giudice della Corte Costituzionale. Forse, per meriti passati e trapassati?
Giuliano Amato
Fatto sta che ben due interrogazioni parlamentari a risposta orale (numero 3-03216 e 3-03217) presentate il 20 dicembre 20123 dal senatore Elio Lannutti all’allora presidente del consiglio dei ministri Mario Monti, a tutt’oggi non hanno ancora avuto una risposta dall’autorità di governo. Strano: dentro questi atti c’è tutto: Bce, Draghi, Amato, euro, Goldman Sachs, Deutsche Bank, Morgan Stanley, Jp Morgan, Abn Amro, speculazioni, eccetera. Perché?
I soliti stranieri hanno fatto manbassa delle ricchezze e delle eccellenze italiane, grazie alla opportuna disattenzione dei seguenti governi: Amato, Ciampi, Berlusconi, Dini, propdi, D'Alema, Amato, Berlusaconi (2), Prodi, Berlusconi, Monti, Letta. Oggi c'è almeno qualche parlamentare in grado di riproporla? Ecco il testo integrale:
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