da “irib”
Parigi – La Francia ha imposto un blackout di notizie e informazioni per quanto riguarda la sua invasione nel Mali, una guerra che sta sempre dilaniando di piu’ il paese dell’Africa occidentale.
Lo riferisce l’Irib. Lo scorso 11 gennaio la Francia ha cominciato la guerra con il pretesto di fermare l’avanzata dei jihadisti che occupano il Nord del Paese. Tuttavia, uno degli aspetti piu’ controversi di questo conflitto e’ l’impossibilita’ da parte dei giornalisti di avvicinarsi alle “zone calde” dove opera l’esercito francese. L’organizzazione Reporter Senza Frontiere (RSF) fa sapere che “le autorita’ francesi e maliane impediscono ai giornalisti di avvicinarsi a meno di 100 chilometri dalle aree di combattimento”. Cio’ impedisce all’opinione pubblica di ricevere notizie da fonti dirette, compromettendo cosi’ la precisione e la completezza dell’informazione. In particolare, RSF denuncia il fatto che “diversi giornalisti ai quali era stato dato il permesso di muoversi con i veicoli militari francesi fino a Sevare’ sono stati obbligati a lasciare il convoglio a Segou”, lungo il fiume Niger, a circa cento chilometri da Sevare’ e dalla zona controllata dai ribelli. Un mese fa, il 17 dicembre, un reporter e’ stato perfino arrestato e perquisito dalla polizia dopo essere tornato dalla citta’ di Gao, controllata dai ribelli. Tutto il materiale raccolto gli è stato confiscato, fa sapere Cpg (Committee to protect journalists). Questo mentre il ministro della Difesa francese Jean-Yves Le Drian ha detto che il contingente francese nel Mali potrebbe superare i 2.500 soldati. Attualmente i militari transalpini sul suolo maliano sono 2.000
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