D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


lunedì 28 gennaio 2013

Magda Piacentini Guerra all'ambiente - prima parte



“La guerra ambientale globale è già cominciata” sostiene il Generale Fabio Mini in un famoso articolo apparso su Limes nel 2008. “Oggi più che mai esistono la volontà, la capacità e le tecnologie per “possedere” l’ambiente, per devastarlo o proteggerlo, ma comunque per usarlo ai fini politici ed egemonici”.
“L’ambiente naturale è diventato lo scopo, il pretesto, l’obiettivo e lo strumento stesso della guerra. Ogni tipo di guerra è diventata ambientale e il primo segnale di questa inversione viene proprio dalla sua regolamentazione”.
Ci ricorda, infatti, il generale, che le Nazioni Unite fin dal 1977 hanno approvato la convenzione contro le modificazioni ambientali, ma che tale convenzione, come è successo per molte altre, è stata ignorata ed anzi ha accelerato la ricerca e l’applicazione della guerra ambientale, facendola passare alla clandestinità.
“La guerra ambientale oggi è definita” - sono sempre le parole del Generale Mini -“ l’intenzionale modificazione di un sistema ecologico naturale (come il clima, i fenomeni meteorologici, gli equilibri dell’atmosfera, della ionosfera, della magnetosfera, le piattaforme tettoniche ecc.) allo scopo di causare distruzioni fisiche, economiche e psico-sociali nei riguardi di un determinato obiettivo geofisico o una particolare popolazione”.
“Questa guerra” - ci viene detto da chi se ne intende - “si avvale soprattutto della negazione delle informazioni, dei servizi, delle conoscenze, degli accessi alle tecnologie e agli strumenti di difesa.
Ci sono conoscenze elementari sui rischi ambientali, sullo sfruttamento delle risorse energetiche e sull’uso equilibrato dei terreni e dell’acqua che potrebbero salvare milioni di vite, ma che non vengono condivise. Si può parlare di indifferenza e insensibilità, ma in realtà è una deliberata strategia di guerra se non altro perché persegue gli stessi obiettivi di una guerra di sterminio e fa le stesse vittime.”
Il non trasmettere l’informazione dell’imminente tsunami asiatico del 2004, il non far sapere per non spaventare…sappiamo che conseguenze ha avuto.
“La strategia della negazione e il cinismo adottati per la guerra ambientale consentono d’impiegare armi e tecnologie sofisticate o brutali senza che ciò faccia scalpore. Consentono di camuffare azioni di guerra presentandole come esperimenti e di fare esperimenti di guerra e perfino di distruzione di massa camuffandoli per ricerche scientifiche.”
Ritengo molto utile una lettura attenta e approfondita del lungo articolo “ Owning the weather: la guerra ambientale globale è già cominciata” del generale Fabio Mini da cui ho tratto questi stralci iniziali, perché penso che il disinteresse per il mondo dei militari sia talmente generalizzato da essersi trasformato in un grosso problema per l’umanità. Non parlo solo del disinteresse delle casalinghe che sono impegnate ad accudire la vita di una famiglia in tutti i suoi bisogni, o di quello delle donne e delle madri in particolare, in antitesi totale nei confronti di qualunque lato del versante militare, ma parlo anche del disinteresse della cultura, della società, della stessa politica, del mondo civile in generale che ignora completamente l’esistenza del mondo militare.
Fino a quando un generale non racconta alla società distratta, e di questo gliene rendo merito, che non stiamo vivendo un tempo di pace, come crediamo che sia, stiamo di fatto sperimentando forme diverse di guerra, che non vengono dichiarate, ma che sono altrettanto e forse più distruttive delle precedenti e sicuramente sono più crudeli perché fondate sulla falsità e sull’inganno.
E guardandoci dentro con attenzione, all’improvviso si scopre che si interessano di modificare il clima, capisci che sono in grado di inseminare le nuvole, che fanno piovere quando e dove vogliono, senti che lavorano assiduamente intorno alla ionosfera e che magari certe volte fanno brillare delle cariche nucleari sulle faglie tettoniche e ti viene il terribile sospetto che giochino davvero in modo pesante in casa tua o sotto casa tua, senza dirti niente, anzi rassicurandoti che ti stanno proteggendo…
E non solo, l’articolo del generale ci introduce anche ad ulteriori realtà: la tecnologia delle onde longitudinali, il progetto Haarp, di cui parleremo nel prossimo articolo, ci dimostra che la realtà ha superato la fantascienza, quella che per la maggior parte della gente normale equivale a progetti che sanno solo di fantasia e di cinema, ma che oggi è diventata una realtà che è necessario conoscere.
 
FONTI “Owning the weather: la guerra ambientale globale è già cominciata”. Generale Fabio Mini

Nessun commento:

Posta un commento

In un ottica di reciproco scambio di opinioni i commenti sono graditi. Solo da utenti registrati. Evitiamo ogni abuso nascondendoci nell'anonimato. Grazie