D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


lunedì 28 gennaio 2013

L’IRLANDA SI RIALZA TASSANDO CHI INQUINA


PIU’ INQUINI PIU’ PAGHI
Il motto ecologista in Irlanda è diventato realtà e si è fatto accettare dalla popolazione. Le sorti economiche dello Stato si risollevano grazie alle politiche verdi e alla carbon tax.Da un paese sul baratro economico, ad un paese modello per le politiche ecologiste. Secondo l’Economist, l’Irlanda dovrebbe essere in grado di riportare il rapporto deficit-Pil al di sotto della soglia del 2% grazie a una crescita che potrebbe a sua volta raggiungere un “miracoloso” 2%. Tutto questo è stato possibile non solo con il piano di salvataggio programmato dal Fondo monetario Internazionale, ma anche grazie a un nuovo modello di tassazione sull’utilizzo di combustibili fossili, attraverso il principio, stavolta davvero messo in pratica, del più inquini più paghi.La manovra ha fatto automaticamente salire, con aumenti dal 5 al 10%, il costo di petrolio, gas naturale e cherosene, riducendo la popolazione a un bivio: da una parte la possibilità di continuare a inquinare dilapidando il patrimonio in tasse; dall’altra un’inversione di marcia nel segno dell’ecologia.

GLI IRLANDESI HANNO SCELTO LA SECONDA OPZIONE
e oggi il Paese non solo sta uscendo dalla crisi ma vanta un livello di sfruttamento dell’energia pulita da primato, con livelli di emissioni calati del 15% dal 2008 e del 6,7% nel solo 2011, anno in cui l’economia irlandese ha ricominciato a crescere.“Non siamo dei santi come gli scandinavi – ha detto al New York Times Eamon Ryan, ministro dell’energia dal 2007 al 2011 – e infatti continuiamo a bruciare combustibili fossili e compriamo macchine e case sempre più grandi, in perfetto stile americano. Ma stiamo lentamente e progressivamente cambiando le nostre abitudini di vita”.Di fronte all’imposizione della carbon tax, che in tre anni ha permesso al governo irlandese di raccogliere circa un miliardo di euro, di cui 400 milioni solo nel 2012, i partiti irlandesi non hanno battuto ciglio e la popolazione ha risposto investendo in energie rinnovabili e riciclaggio rifiuti. Avremo mai lo stesso coraggio e lo stesso senso civico degli irlandesi?

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