LUNEDÌ 28 GENNAIO 2013
Domenica 27 gennaio 2013. Il presidente del Consiglio Mario Monti visita il museo e monumento al deportato a Carpi e il campo di concentramento di Fossoli. Con lui il sottosegretario Antonio Catricalà. Giunto a Concordia e a Mirandola gruppi di cittadini ha dato vita a una contestazione.
Dopo aver incontrato alcuni studenti del Liceo Fanti, in compagnia del sottosegretario Antonio Catricalà, arrivati a Concordia Monti è stato accolto da una contestazione a cui hanno preso parte i cittadini aderenti al comitato SiSma.12.
"Buffone, fatti vedere dai cittadini, vergogna, vergogna, sei qui solo solo per campagna elettorale". Sono alcune delle urla partite dalla folla dalla quale è stato lanciato anche un uovo che ha colpito il sindaco di Camposanto, Antonella Baldini.
Contestazioni anche a Mirandola, dove il premier uscente non ha attraversato il "fronte caldo" perché è entrato da un ingresso secondario del palazzetto.
"Al primo ministro dimissionario Mario Monti chiediamo di scusarsi della insensibilità con la quale il suo governo ha trattato questo territorio e di avere la decenza di non venire in campagna elettorale a promettere quello che, quando ne aveva l'opportunità, non ha fatto" così afferma il comitato nel volantino distribuito durante la protesta. "Giù le mani dalle nostre case. Rimborso dei danni al cento per cento" recita lo striscione dei SiSma.12, che porteranno ancora avanti la mobilitazione per ricevere dalla Regione il 100% dei fondi necessari per la ricostruzione delle case private e dei capannoni industriali colpiti del sisma.
"Buffone, fatti vedere dai cittadini, vergogna, vergogna, sei qui solo solo per campagna elettorale". Sono alcune delle urla partite dalla folla dalla quale è stato lanciato anche un uovo che ha colpito il sindaco di Camposanto, Antonella Baldini.
Contestazioni anche a Mirandola, dove il premier uscente non ha attraversato il "fronte caldo" perché è entrato da un ingresso secondario del palazzetto.
"Al primo ministro dimissionario Mario Monti chiediamo di scusarsi della insensibilità con la quale il suo governo ha trattato questo territorio e di avere la decenza di non venire in campagna elettorale a promettere quello che, quando ne aveva l'opportunità, non ha fatto" così afferma il comitato nel volantino distribuito durante la protesta. "Giù le mani dalle nostre case. Rimborso dei danni al cento per cento" recita lo striscione dei SiSma.12, che porteranno ancora avanti la mobilitazione per ricevere dalla Regione il 100% dei fondi necessari per la ricostruzione delle case private e dei capannoni industriali colpiti del sisma.
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