D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


giovedì 31 gennaio 2013

Il coraggio morale di Carmela Mazzarelli


Il coraggio morale è ancora più raro e prezioso del coraggio in battaglia, o di una grande intelligenza. Ma è la dote indispensabile per chi voglia cambiare un mondo che accetta così faticosamente il cambiamento.  Ogni volta che una persona si batte per un’idea, agisce nell’intento di migliorare la situazione degli altri, o si scaglia contro un’ingiustizia, mette in moto sottili rivoli di speranza che, convergendo da mille sorgenti di energia e di coraggio, vanno a formare una corrente in grado di travolgere il più poderoso muro di oppressione e resistenza”.
(Robert Kennedy)
Oggi voglio raccontarvi una storia di ordinaria passione politica, di quelle vere e autentiche, nonché di grande coraggio morale, di quelli che finiscono per cambiare veramente le cose. Oggi vi racconto diCarmela Mazzarelli.
Carmela è vicepresidente provinciale milanese del Partito Democratico, ma è in una condizione particolare: come ha raccontato a Marina Terragni, non gli è stata rinnovata la tessera perché ha danneggiato l’immagine del partito.
Cosa ha fatto di tanto grave Carmela? Qualcosa di Sinistra o forse di straordinariamente normale: si è battuta all’interno del suo partito e nella sua città, Buccinasco, la Platì del Nord, contro il malaffare, le contiguità tra membri del suo partito e la ‘ndrangheta. Non solo, è stata anche tra le promotrici di una campagna di trasparenza che ha portato Bruna Brembilla, consigliere provinciale PD, a rinunciare alla candidatura alla Camera: a tal proposito c’è un illuminante articolo di Davide Milosa sul Fatto.
Ebbene, l’altro ieri Carmela Mazzarelli è stata vittima di un attentato mafioso assieme alla giornalista del Foglio Francesca Santolini, la quale ha ricostruito la dinamica in questo suo articolo. Politicamente isolata nel suo partito, in cui la dirigenza ha tentato appunto di espellerla, Carmela aveva ricevuto nei giorni scorsi anche mail come quella di Lilia Di Giuseppe, cara amica della Brembilla:
Un augurio di cuore a Carmela e a tutte/i quelli che come lei  pretendono di mettersi al di là e al di sopra della magistratura: di giustizialisti ne è piena la cronaca… spesso anche di come sono finiti giustiziati
Chi danneggia dunque l’immagine del Partito Democratico? Carmela Mazzarelli o chi pensa che interloquire con ‘ndranghetisti per ottenere dei voti, con la scusa di non sapere chi siano, sia cosa buona e giusta?
Ho già personalmente espresso a Carmela la mia più profonda e sincera solidarietà, perché io stesso dall’area di Buccinasco sono stato oggetto, per aver difeso Nando Dalla Chiesa, di un killeraggio mediatico in perfetto stile “macchina del fango” (quando non possono negare la realtà, cercano di gettare fango su chi la racconta). Per fortuna la miglior risposta a questi sciacallaggi mafiosi arriva poi dal lavoro che ognuno fa e che prima o poi viene riconosciuto.
Il miglior modo per esprimere solidarietà a Carmela è diffondere la sua storia. Non lasciamola sola. Se lo facessimo, sarebbe come lasciare soli noi stessi. Oltre ad essere un atto di codardia morale indelebile nella nostra coscienza.

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