Le differenze tra la Casta e il popolo restano forti. A volte ci sembra di vivere nella Francia di Luigi XVI quando c’era il popolo che non aveva il pane e la regina Maria Antonietta che sprezzante diceva: e allora dategli le briosche. Sono passati quasi 250 anni ma la musica in Italia non cambia: c’è chi deve campare con 500 euro al mese di pensione e chi “deve sopravvivere” con 3mila euro al giorno.
Una dichiarazione che non è campata in aria ma fa parte dei dati sui vitalizi dorati resi noti dal sottosegretario al Lavoro Carlo dell’Aringa durante un’audizione in commissione Lavoro della Camera e dopo l’interrogazione presentata da Debora Bergamini, deputata del Pdl.
In Italia la pensione più alta erogata dall’Inps vale 91.337,18 euro lordi mensili e viene corrisposta a Mauro Sentinelli, ex manager e ingegnere elettronico della Telecom. Facendo un calcolo rapido ma preciso possiamo affermare che percepisce 3.008 euro al giorno. Ai quali si sommano anche i gettoni di presenza che prende come membro del consiglio di amministrazione di Telecom e presidente del consiglio d'amministrazione di Enertel Servizi Srl.
Sentinelli fu l’ideatore del servizio prepagato Tim card generando molti profitti per l'azienda. Nulla però che possa giustificare questa maxipensione alla quale aspirerebbe chiunque. Prima di arrivare al “meritato riposo” guadagnava 9 milioni di euro l'anno e versava i contributi nel fondo dei dipendenti telefonici. E in base alla legge in vigore quando l'ex manager si è ritirato, ha potuto godere di una pensione con l'80% dello stipendio degli ultimi 10 anni.
Fosse solo Sentinelli il problema in Italia si vivrebbe di certo meglio. Il guaio è però che ci sono 100mila superpensionati che costano al sistema 13 miliardi l’anno. La medaglia d’argento spetta a un ignoto che si ferma, si fa per dire, a a 66.436,88 euro. Medaglia di bronzo con circa 51.781 euro, dovrebbe esserci Mauro Gambaro, ex direttore generale di Interbanca e di Inter Football Club, oggi advisor specializzato nel corporate finance e presidente del cda di Mittel management srl.
Fuori dal podio c’è Alberto De Petris, ex di Infostrada e Telecom, che porta a casa circa 51 mila euro, mentre al quinto posto c'è Germano Fanelli, fondatore della Octotelematics, che nel 2010 accumulava dieci incarichi differenti. Dal quinto a decimo posto della classica si resta nella fascia dei 40 mila euro. In questo ambito dovrebbero ritrovarsi manager come Vito Gamberale, amministratore delegato di F2i, oppure Alberto Giordano, ex Cassa di Roma e Federico Imbert, ex JP Morgan.
Per Bergamini, la lista ha dimostrato come"sia urgente un intervento sulle pensioni d'oro".
“Le soluzioni per porre un limite alle pensioni d'oro, secondo Giuliano Cazzola– ex Cgil e Pdl, oggi vicino a Scelta civica – sono due: la prima cosa da fare il taglio sia dell'indicizzazione degli assegni rispetto al costo della vita sia del rendimento dei contributi versati al crescere dell'importo dell'assegno. Poi c'è il ricalcolo con il sistema contributivo delle pensioni retributive che superano i 5 mila euro al mese, prelevando la differenza”.
Un problema che prima si risolve e meglio è.
Il calcio con il suo mondo dorato non potrà per sempre distrarre un popolo che ormai è al limite della sopportazione.
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