D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


mercoledì 16 gennaio 2013

Inganno politico

IL SUPU PROPONE QUEL CHE POLITICI E TECNICI NON OSANO: proporremo che sia inserito nel nostro codice penale il reato di “Inganno politico”, con il seguente testo: “Chiunque, consapevole di non poter mantenere gli impegni assunti, promette, durante qualsivoglia campagna elettorale, benefici, servizi e altra utilità al fine di catturare in modo subdolo ed ingannevole il consenso popolare, è punito con la reclusione da uno a cinque anni. La condanna definitiva comporta l’interdizione perpetua da qualsiasi attività politica”. Anche il sindacato del personale in uniforme difende i diritti dei suoi lavoratori, certo era meglio se avesse difeso prima il popolo. (mm)
LA FURBATA ELETTORALE DEL MINISTRO: INFORNATA DI GENERALI ALLA FORESTALE. Così scrive il SUPU a seguito della notizia dell’8 gennaio scorso sulle "otto promozioni in zona Cesarini per il Corpo forestale, che rinnova la gran parte dei vertici locali in un periodo, a dir poco, sensibile"
Avvicendamenti, pericolosamente vicini alle elezioni, con l'aggravante che avrà voce in capitolo anche il ministro dell'Agricoltura Mario Catania, possibile candidato nelle liste dell'Udc o in quella montiana del Senato. A tirare fuori la notizia è stato il sito Dagospia, partito dall'ordine del giorno del consiglio di amministrazione del Corpo forestale dello Stato di ieri.
Al punto sette ci sono «promozioni per merito comparativo, alla qualifica di dirigente superiore». Posti che si sono liberati il 31 dicembre e saranno riempiti a tempo di record, otto giorni dopo. Si tratta dei generali di brigata di ben otto regioni, sulle 15 poltrone disponibili. E la loro promozione arriva dopo che il premier Mario Monti ha mandato a tutti i ministri disposizioni di limitare «nomine, designazioni e proposte» allo stretto necessario, e comunque, di fare passare tutte le decisioni al suo vaglio. Questo per evitare decisioni poco chiare.
Manovra elettorale in stile prima repubblica, sembrerebbe. Ma dal ministero smentiscono. Intanto non si tratta di posizioni apicali, né dirigenziali - spiega una fonte del dicastero delle Politiche agricole - poi non sono nomine, ma avvicendamenti automatici. In sostanza, il divieto di rinnovare i vertici non è stato violato. Anche se, viene da osservare, di fatto, cambierà radicalmente l'articolazione regionale del corpo.
Infine, spiegano ancora le fonti del ministero, è vero che la decisione è del consiglio di amministrazione, presieduto dal ministro, in questo caso Catania, ma è anche vero che la decisione è soprattutto del corpo stesso. Lo stesso Dagospia tira in ballo il comandante Cesare Patrone, al quale toccherà un bel pezzo della scelta. Poi, il sito fa un nome tra i papabili, quello di Giuseppe Graziano, vice comandante della Forestale in Calabria. Ma ieri fonti vicine alla Forestale escludevano che potesse fare parte dei prescelti. La candidatura è arrivata, ma non avrebbe superato l'esame dei requisiti.
La riunione si è effettivamente svolta ieri e il Cda dei forestali ha scremato la rosa dei candidati, fino ad arrivare agli otto nomi. «Si tratta di criteri che sono per l'80% automatici, c'è poca discrezionalità, quindi non c'è nessuno scandalo. È un atto dovuto e automatico», assicura anche il segretario nazionale dell'Ugl Corpo forestale dello Stato Danilo Scipio. Fatto sta che la decisione di ieri era attesa e carica di tensione, tanto che in serata, a Cda già finito, non trapelava nessun nome, in attesa della ufficializzazione. Era possibile attendere tempi più tranquilli politicamente? No, assicura il sindacalista. Con la fine dell'anno è normale che ci siano mandati in scadenza e rinnovi.
Sarà, ma un rinvio di qualche mese non avrebbe fatto male alla campagna elettorale che, soprattutto per i partiti che sostengono il premier, visto che Monti punta molto su nuovi metodi, lontani miglia da quelli adottati dalla vecchia politica, che vedeva nelle nomine pubbliche la sua essenza. L'interpretazione che circola nel dicastero, riportata da Dagospia, è che Patrone, che potrebbe lasciare il posto a qualcun'altro in caso di nuovo governo, ha tutto l'interesse a premiare i fedelissimi. E che al ministro fanno comodo i voti dei forestali. Anche questa voce è seccamente smentita. Difficile dire chi ha ragione. Di sicuro, c'è la candidatura di un ministro tecnico, alle prossime politiche. E non è l'unica.

Questa è la notizia. Noi pensiamo che quando si tratta di catturare voti, tutti si fanno furbi e oltre a promettere l’impossibile, sistemano gli amici degli amici.Montezemolo ha detto che avrebbe fatto nascere la terza Repubblica. A noi basterebbe che nascesse una Repubblica di persone oneste, che non fanno favoritismi e non promettono invano.
Noi proporremo che sia inserito nel nostro codice penale il reato di “Inganno politico”, con il seguente testo: “Chiunque, consapevole di non poter mantenere gli impegni assunti, promette, durante qualsivoglia campagna elettorale, benefici, servizi e altra utilità al fine di catturare in modo subdolo ed ingannevole il consenso popolare, è punito con la reclusione da uno a cinque anni.
La condanna definitiva comporta l’interdizione perpetua da qualsiasi attività politica”.
Questo sì che farebbe tremare coloro che ingannano il popolo, condannati pure da Gesù Cristo.
Roma, 9 gennaio 2013
Antonio Pappalardo

Nessun commento:

Posta un commento

In un ottica di reciproco scambio di opinioni i commenti sono graditi. Solo da utenti registrati. Evitiamo ogni abuso nascondendoci nell'anonimato. Grazie