D'un tratto nel folto bosco

Non c’era nessuno in tutto il paese che potesse insegnare ai bambini che la realtà non è soltanto quello che l’occhio vede e l’orecchio ode e la mano può toccare, bensì anche quel che sta nascosto alla vista e al tatto, e si svela ogni tanto, solo per un momento, a chi lo cerca con gli occhi della mente e a chi sa ascoltare e udire con le orecchie dell’animo e toccare con le dita del pensiero.
Amos Oz


venerdì 9 agosto 2013

Ma chi ci lavora al FMI, il mago Otelma?


Mentre i nostri governanti di sbracciano a  farci  credere che entro la fine dell’anno si comincerà ad intravedere  una luce  in fondo al tunnel della crisi, a gelare tali previsioni  arriva un  rapporto del Fondo Monetario Internazionale che mette sotto  accusa le  debolezze strutturali della zona euro e, indovinate un po’?,   sottolinea ancora una volta come in Italia persista un alto costo del  lavoro: evidentemente nessuno gli ha trasmesso l’ultimo accordo   realizzato tra governo, cgil, cisl, uil, confindustria e istituzioni   lombarde che abbassa il costo del lavoro per gli assunti per l’EXPO a   livelli che neppure in Cina! 
mago otelma
Ma neppure a questi esimi esperti sfugge che la cura  dimagrante a cui stanno sottoponendo i paesi europei più deboli,   insieme al resto della Troika, Commissione e Banca Centrale Europea,   imponendo drastiche riduzioni della spesa e del debito pubblico, non   potrà che rallentare qualsiasi prospettiva di crescita.  
Per l’Italia giungono a prevedere ‘un elevato   rischio di stagnazione nel medio termine’ sottolineando come mentre in   altri paesi il costo del lavoro sia stato abbassato in Italia la   tendenza continua ad essere al rialzo. 
Secondo l’FMI il nostro paese dovrebbe attuare le   condizioni per ‘valutare la possibilità di una differenziazione   regionale per i salari del pubblico impiego,  introdurre rapporti di   lavoro flessibili illimitati e promuovere la contrattazione aziendale’. 
Ma da quanto mancano in Italia ‘sti   signori?  Ma chi gli trasmette le statistiche sulla percentuale di   lavoro precario, flessibile, a intermittenza, nel nostro paese? Il Mago  Otelma?
La  precarietà dilaga da anni, dalle prime leggi   varate da Treu nel ’97, passando per  legge 30 del 2003, per arrivare   alle riforme di Sacconi, Fornero e ora di Letta il giovane, senza alcuna  distinzione tra governi di centro sinistra e centro destra,  tutti   accomunati nella furia per abolire qualsiasi forma di stabilità e   certezza ai lavoratori, alle donne, ai giovani disoccupati. 
Anche sulla raccomandazione di promuovere la   contrattazione aziendale e sostenere la flessibilità salariale nel   settore privato’ arriva ben ultimo, ci hanno già pensato CGIL CISL UIL   insieme al padronato, con numerosi accordi che prevedono tali e tante   deroghe al contratto nazionale che questo di fatto non esiste più, a   partire dalla determinazione degli aumenti salariali (sic!) e delle   condizioni di lavoro, che i lavoratori italiani oramai preferiscono non  rinnovarli visto che  ogni rinnovo contiene evidenti peggioramenti. 
 
Per ultimo FMI ritiene che si debba procedere nelle  privatizzazioni in particolare delle aziende locali: ci sta già  pensando  il nostro Ministro dell’economia. 
Vorremmo però spiegare ai questi sputasentenze   internazionali che queste ricette sono applicate nel nostro paese da   almeno vent’anni e il risultato è stato: nessun aumento   dell’occupazione, immiserimento progressivo di gran parte della   popolazione, scadimento dei servizi, arricchimento di molti pescecani. 
N.B. In Irlanda il prossimo 4 ottobre si terrà un   referendum per decidere l’abolizione del Senato vista la necessità di   continuare a ridurre le spese come prezzo del salvataggio concesso   dall’Europa, l’opposizione ha bollato questa decisione come il tentativo  di cancellare l’unica Camera dove sopravvivono libertà di parola, di   pensiero e azione. 
 
Da noi si parla della stessa cosa ed è già pronto un  disegno di legge per modificare la Costituzione. Del resto che il   capitalismo in crisi non possa sopportare regole democratiche è un dato  di fatto, ce lo ha detto chiaramente qualche settimana fa un report di  JP Morgan, colosso della (mala)finanza, considerata dal governo USA uno  dei maggiori responsabili della crisi dei subprime, che solo per  questo  dovrebbe avere il buon gusto di scomparire dalla faccia della  terra,  secondo il quale i sistemi politici dei paesi del Sud Europa  sono deboli  a causa delle loro Costituzioni, inadatte a favorire  l’integrazione e  lo sviluppo perché antifasciste, influenzate da idee  socialiste,  contenenti addirittura tutele costituzionali dei diritti  dei lavoratori! 
Stia tranquillo mister JP Morgan, ci sta già pensando il governo delle lunghe attese a modificarla la nostra Costituzione! 
L’autunno dovrà essere veramente caldo e non certo per l’effetto di Caronte.
 
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