Sette madri ritratte con la foto dei loro figli morti tra le braccia. Ha preso il via la campagna di sensibilizzazione rivolta al Papa e al presidente della Repubblica. Pronte altre 100mila cartoline. Don Patriciello: "Le manderemo anche all'Onu e alla Comunità europea"
"Santo padre, sono una bambina di Caivano e oggi sto facendo la prima Comunione. La mia terra è inquinata, non voglio morire, aiutami".
È il messaggio scritto su una delle prime venti cartoline indirizzate al Papa e al presidente della Repubblica dalle "Terre dei fuochi". Sono partite dal cuore di Caivano e ritraggono sette madri che hanno avuto il coraggio di farsi fotografare con la foto dei loro figli morti tra le braccia.
È il messaggio scritto su una delle prime venti cartoline indirizzate al Papa e al presidente della Repubblica dalle "Terre dei fuochi". Sono partite dal cuore di Caivano e ritraggono sette madri che hanno avuto il coraggio di farsi fotografare con la foto dei loro figli morti tra le braccia.
Lo sfondo è quello di una cameretta. La stanza di Riccardo, morto per tumore a 22 mesi, di Afragola. La stanza di Alessia che ha lascito Giugliano a 9 anni, quella di Francesco che aveva 14 anni quando giocava a calcio per le strade di San Cipriano di Aversa.
E ancora Francesco, otto anni, Mesia, tre anni, Tonia, sei anni e Antonio, nove. Marcianise, Succivo, Acerra e Caivano: da queste terre parte il grido di don Maurizio Patriciello che con questa iniziativa vuole tenere alta l'attenzione sui problemi della sua terra.
"L'iniziativa - spiega don Maurizio - ha preso il via domenica con 45mila cartoline. Continuerà con una nuova ondata di 100mila copie che indirizzeremo anche all'Onu e alle autorità europee. Basta affrancarle e inviarle scrivendo un messaggio: gli indirizzi sono già
L'iniziativa nasce grazie al contributo dell'associazione "Vittime Terre dei Veleni Onlus", creata per poter raccogliere anche il contributo di chi abita lontano da queste terre e dalla Campania. Per avere le cartoline, basta passare alla parrocchia San Paolo Apostolo, Parco Verde, di Caivano e richiederle a don Maurizio.
"I morti gridano molto più dei vivi - continua Patriciello - e l'aumento dei casi di tumore e leucemia in queste terre non può essere una conseguenza dello stile di vita, come suggerisce il ministro della Salute Lorenzin. Ci parlano di prevenzione, ma io dico: quale prevenzione può fare una madre che muore a 30 anni, quale un bambino di 22 mesi? Cosa deve prevenire un ragazzo di 18 anni? Ci dicono che non bisogna creare allarme, che c'è bisogno di studi specifici: sicuramente, ma intanto le persone muoiono più che altrove e questo è un dato che non si può ignorare".
le cartoline:
fonte: http://napoli.repubblica.it
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