Mario Giuliacci scrive: "Alla quota di 8-10 km la temperatura dell’aria è intorno 40-45 gradi sotto zero per cui le microscopiche goccioline d’acqua rilasciate dal bruciatore dell’aereo condensano istantaneamente in una miriade di minuscoli aghetti di ghiaccio, resi poi visibili appunto da una sottile scia nuvolosa. Le condizioni ideali per il verificarsi del fenomeno sono quelle nelle quali l’atmosfera circostante è già di per se (sic) molto umida"... [...]
PECCATO CHE LE RADIOSONDE LA CONTRADDICANO ANCORA UNA VOLTA, COLONNELLO. Infatti le radiosonde di Pratica di mare mostrano valori di UR (umidità relativa), alle quote dei voli commerciali, che spaziano tra il 15 ed il 31% ed a voler essere pignoli anche le temperature, tra gli 8000 ed oltre i 9000 metri, non toccano i parametri necessari. Sono valori assolutamente insufficienti [1] affinché si formi una sola scia di condensazione e tanto meno questa può persistere per ore, giacché non si ha sovrassaturazione.
Sappiamo inoltre che tra il 16 ed il 20 settembre si sono svolte esercitazioni congiunte N.A.T.O.
Un militare della base U.S.A.F. di Aviano ha confermato che, proprio nei giorni di intensa attività di aerosol nei nostri cieli, era in corso un'esercitazione a livello europeo e N.A.T.O. ed ha precisato: "Per questo motivo i satelliti, con tutto questo plasma nell'aria, sono a pieni giri"....
La testimonianza dimostra che, alla base delle operazioni di geoingegneria clandestina, si trova l'ottimizzazione del medium atmosferico, al fine di permettere il corretto ed efficace funzionamento di radar e satelliti che operano in banda Ka, come riportato in questo articolo.
Allora, egregio Colonnello Giuliacci, perché continua a mentire?
http://tankerenemymeteo.blogspot.it
[1] "L’immissione in atmosfera dei gas di scarico degli aerei, ricchi di nuclei di condensazione e di vapore acqueo, determina la sovrassaturazione del vapore acqueo e, quindi, la formazione di scie. Le scie di condensazione di formano ad altezze in cui la temperatura dell’aria è molto bassa (inferiore a -40 °C), con umidità relativa almeno del 60%. Le scie possono essere più o meno durare nel tempo, a seconda della stabilità dell’aria e della quantità di vapore presente".
[Girolamo Sansosti & Alfio Giuffrida - Manuale di meteorologia, Una guida alla comprensione dei fenomeni atmosferici e climatici in collaborazione con l'UAI (Unione Astrofili Italiani) - Gremese Editore – 2006 – pag 86
PECCATO CHE LE RADIOSONDE LA CONTRADDICANO ANCORA UNA VOLTA, COLONNELLO. Infatti le radiosonde di Pratica di mare mostrano valori di UR (umidità relativa), alle quote dei voli commerciali, che spaziano tra il 15 ed il 31% ed a voler essere pignoli anche le temperature, tra gli 8000 ed oltre i 9000 metri, non toccano i parametri necessari. Sono valori assolutamente insufficienti [1] affinché si formi una sola scia di condensazione e tanto meno questa può persistere per ore, giacché non si ha sovrassaturazione.
Sappiamo inoltre che tra il 16 ed il 20 settembre si sono svolte esercitazioni congiunte N.A.T.O.
Un militare della base U.S.A.F. di Aviano ha confermato che, proprio nei giorni di intensa attività di aerosol nei nostri cieli, era in corso un'esercitazione a livello europeo e N.A.T.O. ed ha precisato: "Per questo motivo i satelliti, con tutto questo plasma nell'aria, sono a pieni giri"....
La testimonianza dimostra che, alla base delle operazioni di geoingegneria clandestina, si trova l'ottimizzazione del medium atmosferico, al fine di permettere il corretto ed efficace funzionamento di radar e satelliti che operano in banda Ka, come riportato in questo articolo.
Allora, egregio Colonnello Giuliacci, perché continua a mentire?
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[1] "L’immissione in atmosfera dei gas di scarico degli aerei, ricchi di nuclei di condensazione e di vapore acqueo, determina la sovrassaturazione del vapore acqueo e, quindi, la formazione di scie. Le scie di condensazione di formano ad altezze in cui la temperatura dell’aria è molto bassa (inferiore a -40 °C), con umidità relativa almeno del 60%. Le scie possono essere più o meno durare nel tempo, a seconda della stabilità dell’aria e della quantità di vapore presente".
[Girolamo Sansosti & Alfio Giuffrida - Manuale di meteorologia, Una guida alla comprensione dei fenomeni atmosferici e climatici in collaborazione con l'UAI (Unione Astrofili Italiani) - Gremese Editore – 2006 – pag 86
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